“San Sebastiano e le mutande. Senza laccetti. Con il fiocco. Trasparente. Sgambate”. E alla fine un quiz: voi quale preferite? Questo pomeriggio sull’account Instagram “Camerinomusei” che raccoglie i musei diocesani e civici, sono comparse nelle storie Instagram immagini raffiguranti alcune statue lignee di San Sebastiano, evidenziando con delle domande le differenti peculiarità dell’unico indumento indossato dal santo.
San Sebastiano nell’iconografia sacra viene tradizionalmente raffigurato trafitto dalle frecce, legato ad una colonna. Le foto sono state inserite oggi nel primo pomeriggio. Sono rimaste online circa un paio d’ore, fino a quando qualcuno, che evidentemente non ha gradito l’accostamento delle statue lignee devozionali con il popolare indumento di utilizzo universale e quotidiano, lo ha segnalato all’ente proprietario del museo. Forse l’ispirazione era venuta dall’artista contemporaneo Ozmo, che in Salento la scorsa estate ha realizzato un’opera iconografica raffigurando San Sebastiano con indossi slip neri con il marchio “Dolce e Gabbana”, nel contesto di un evento artistico.
Dalle mutande alle foglie di fico: la storia dell’arte in Italia è stata caratterizzata dalla copertura di parti intime delle statue o degli affreschi. È famosissimo il caso del Braghettone, l’artista Daniele Da Volterra, che ricevette l’incarico di coprire le figure di nudo sul soffitto della cappella Sistina.
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