di Alessandra Pierini
Un uomo buono e ben voluto che ha tentato, fino all’ultimo, di spegnere il fuoco per salvare l’amatissima sorella Anna, portatrice di handicap, e i suoi adorati animali. Così quanti lo conoscono ricordano Alberto Cameli, per molti “Albertone”, morto questa mattina con la sorella nella loro abitazione di via Severini a Macerata, dopo il monossido inalato a causa di un incendio, scoppiato per il corto circuito del frigorifero.
Alberto e Anna erano figli di un postino del Fermano, arrivato a Macerata per motivi di lavoro. Da giovanissimo Alberto si trasferì a Roma e frequentò il collegio di San Giuseppe da Merode, rinomatissimo tra i romani, si trova proprio in piazza di Spagna. Ad introdurlo negli ambienti romani fu lo zio, monsignore dello Stato del Vaticano. Poi tornò a Macerata dove completò gli studi prima diplomandosi all’istituto agrario, poi laureandosi alla facoltà di Giurisprudenza a Macerata. Non svolse la professione di avvocato ma diventò autista di Oscar Olivelli, storico legale maceratese a cui dedicata anche la Camera penale, che era claudicante per una ferita riportata in guerra. Dopo la scomparsa del padre, ha vissuto sempre con la madre, fino alla sua morte una decina di anni fa, e la sorella.
«Era una persona molto buona e altruista, un uomo di fede – così lo ricorda Filippo Olivelli, avvocato di Macerata, uno tra i suoi migliori amici e tutore della sorella – Eravamo molto amici e Alberto sapeva farsi voler bene. La sua umanità l’ha portato ad avere tanti amici in diversi ambienti. Era conosciutissimo a Macerata, viveva tra corso Cairoli e il centro. Faceva una vita da pensionato ma aveva tantissimi amici nei tanti ambienti che lo vedevano presente e partecipe. Era molto tifoso della Maceratese calcio. Ha vissuto sempre con la madre e la sorella, le uniche donne della sua vita. Quando la mamma è deceduta mi ha affidato Anna e sono diventato il suo tutore».
«Non meritava una morte così assurda, era una persona straordinaria». E’ disperato Andrea Aglieta, amico carissimo di Alberto. «Ci siamo conosciuti nel 1988 ad una festa – racconta – e da quel momento abbiamo vissuto insieme tanti momenti felici. Stavamo insieme la vigilia di Natale e ci sentivamo spessissimo. Andavamo sempre insieme alle partite della Maceratese. Quando non poteva essere presente mi chiedeva di raccontargli tutti i dettagli». Era un personaggio Alberto con cui ridere e scherzare: «Ad esempio il giorno del mio matrimonio aveva sbagliato ed era andato nella chiesa sbagliata – racconta Andrea Aglieta – Arrivato all’altare si era accorto che non ero io ed è corso nella chiesa giusta. Su questo episodio e su tanti altri abbiamo riso tantissime volte insieme. Non era il mio compleanno se non c’era Alberto a festeggiare». Poi l’amore per gli altri: «Prima si è preso cura della mamma, l’ha venerata come una regina, poi ha accudito la sorella in maniera tenera e affettuosa. Amava tantissimo i suoi animali, il gatto glielo avevo regalato io e il suo cane lo difendeva in ogni occasione. Purtroppo non è riuscito a farlo stamattina (anche i due animali sono morti a causa dell’incendio, ndr)».
Anche il sindaco Sandro Parcaroli e l’amministrazione comunale esprimono «il più sentito cordoglio per la morte di Alberto e Anna Carmeli – due concittadini conosciuti e benvoluti da molti in città – -Ai loro familiari, ai conoscenti e agli amici le più sentite condoglianze di tutta la comunità».
Riposa in pace vecchio compagno di scuola.
Ma perché se ne vanno sempre i migliori e soprattutto i più buoni ??!?
Riposate in pace
R.i.p
Albertoneeeeeeee
R.i.p. una brava persona
Ciao Alberto
Alberto era una persona brava e gentile, educato, ironico. Mi piace pensarlo, paziente e rispettoso, a fianco dell'avv. Oscar Olivelli.
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Lo ricordo sempre educato e molto dolce ,riposa in pace.
Che disgrazia. Una persona buona e simpatica. Che la terra ti sia lieve, Alberto.