Massimo Belvederesi – presidente Atac
«L’Atac ottempera a tutti gli obblighi di legge, Silenzi è mal informato». Arriva la risposta dal presidente dell’Atac Massimo Belvederesi rispetto a quanto accaduto l’altra sera in consiglio comunale e oggetto di un commento politico da parte del capogruppo del Pd Giulio Silenzi. Il consiglio lunedì sera ha votato per il rinvio del punto sul regolamento per il controllo analogo sulle aziende partecipate come ad esempio è l’Atac e Silenzi ha aspramente criticato la scelta del rinvio che ha spaccato la maggioranza (i civici di centrodestra hanno votato contro il rinvio). Belvederesi puntualizza: «è dal 2009 che Atac invia al Comune via Pec i verbali del consiglio di amministrazione e dell’assemblea dei soci e aggiorna annualmente il sito con le pubblicazioni previste dalle linee guida Anac che forse sono sfuggite al consigliere Silenzi in quanto l’obbligo di pubblicazione degli atti con cui si impegnano i soldi dei cittadini non sussiste per le società partecipate conformi alla natura giuridica di Atac. Informo inoltre Silenzi che tutti gli incarichi sono pubblicati nel sito web aziendale». Inoltre a Belvederesi veniva imputato anche di aver indicato in una missiva indirizzata ai consiglieri di maggioranza alcune osservazioni sul regolamento che il consiglio avrebbe dovuto votare, da qui la critica di ingerenza rispetto al ruolo di controllato: «la mia comunicazione era finalizzata ad effettuare delle osservazioni al testo dal momento che un efficace controllo analogo deve fondarsi su procedure che consentano un tempestivo flusso di informazioni evitando un inutile sovraccarico di adempimenti. Dove sta quindi il problema – conclude Belvederesi – se ho provveduto ad inviare delle osservazioni proponendo fra l’altro la redazione di un piano industriale triennale come già avvenuto per gli ani 2018-2020. Infine vorrei precisare a Silenzi che considera il mio operato come quello di chi “vuole gestire la società come un feudo” che fin dall’inizio la trasparenza è stata il mio obiettivo, Atac ha prodotto utili ed erogato dividendi all’Ente per circa 3 milioni». A dare sostegno al presidente Atac anche Roberto Pantella capogruppo Fratelli d’Italia in consiglio comunale: «seppur comprendendo il ruolo dell’opposizione, non ho mai amato questo modo di fare politica, poco propositivo, sempre contro qualcuno piuttosto che per qualcosa di buono. In questi anni ho sempre mantenuto un basso profilo, non amo alzare i toni del dibattito e tantomeno la bagarre, ma alcune illazioni sull’etica del partito, che ho l’onere e l’onore di rappresentare nel territorio comunale, non mi lasciano indifferente. Onestà e trasparenza sono alcuni dei requisiti fondamentali che Fratelli d’Italia chiede ai propri amministratori. Le affermazioni del consigliere Silenzi in merito alla gestione dell’Atac e le accuse infamanti rivolte al presidente Belvederesi, sono inaccettabili, pertanto le rispedisco con forza al mittente. Affermare che Atac viene amministrata in maniera occulta è scorretto, quasi ai limiti del penalmente rilevante, mentre sentir dire che è un feudo e un centro di potere di Fratelli d’Italia mi fa sorridere, perché per queste dinamiche dovremmo andare tutti a lezione doposcuola dal PD. Fratelli d’Italia non tiene in ostaggio nessuno, non facciamo prigionieri. Quella che viene definita una guerra senza esclusione di colpi, di fatto è un normale confronto tra le varie forze politiche che ogni tanto sanno fare anche autocritica».
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Silenzi tutte le volte sempre la stessa storia. O denunci o ti fanno passare per visionario. Se sei in buona fede non dovresti nemmeno dare loro la possibilità di replicare. O gli tappi la bocca, certo sempre lasciando fuori Brini da sempre esempio di grande trasparenza, onestà e proficuità. Ricordo l’accusa ingiusta che gli fu fatta quando era in Regione e qui volo proprio sulla retribuzione da fame visto che fu accusato all’epoca di acquistare francobolli nella sua o quasi tabaccheria. Il bisogno come diceva Leonida Berstein fa l’uomo furbo per non soccombere. Ci fu, ci doveva, forse c’è stato un processo ma qualunque sia o sia stato l’esito l’importante è che all’Atac possiamo contare su di una persona che potrebbe tranquillamente godersi pensioni e vitalizi e invece lavora “ancora per noi”. Silenzi o impedisci qualunque reazione del tipo che ti fanno fare la figura da gnorantò bello e grosso o statte zitto. E’ da una vita che c’è botta e risposta, col sindaco ti va sempre bene ed è facilmente comprensibile il motivo, ed anche più chiare sono le accuse che gli fai, sempre ampiamente dimostrate. Ma questi parlano di documentazioni, di soldi di cui non sono tenuti a dire come li spendono ( forse ho capito male), che tutto quello che fanno è della massima trasparenza e non sgarrano di una virgola. Non è che mi stai, Silenzi, un gran che simpatico, però se hai ragione, non dovresti farti passare da scemotto. Sei nato con la tessera di partito in mano e ti fai fregare da sta gente che poi per carità, non è assolutamente abituata ad una politica di si basso livello. Questa affermazione anche togliendo tutto il resto, vale l’articolo giornalistico.