La nuova Villalba (Foto Fabio Falcioni)
di Alessandra Pierini
«Villalba era un po’ il secondo ospedale di Macerata. Mi ricordo mia madre che lì si operò di colecisti, ero solo un ragazzino». Lo ricorda il dottor Luigi Oncini, radiologo in pensione e responsabile della Radiologia nella nuova Villalba che da domani aprirà i battenti a Macerata, esattamente dove, fino al 2018 sorgeva la vecchia clinica a cui i maceratesi, nel tempo si erano molto affezionati. «Nella vecchia Villalba si faceva chirurgia e nascevano anche i bambini». A dirlo è Silvia Tomboleoni, responsabile del polo diagnostico che inizierà la sua attività nei prossimi giorni.
Il passato di Villalba, nata nel 1963 nell’attuale sito tra via Roma e via Robusti, con il nome di Casa di Cura Sanatrix, è un bagaglio prezioso ma il dottor Oncini e la dottoressa Tomboleoni, a poche ore dall’inaugurazione che si svolgerà domani alle 11, guardano soprattutto al futuro.
Silvia Tomboleoni
Silvia Tomboleoni ha 40 anni ed è di Civitanova. Dopo una lunga esperienza a New York, sempre nel settore sanitario, ha lavorato a Torino in Humanitas. Ora inizia la sua esperienza nel gruppo Kos e proprio a Villalba. «Rispetto al passato – spiega – come struttura ci poniamo in un’ottica rinnovata. Oggi rispondiamo ad un bisogno diverso, oggi molto sentito con due piani di Rsa e 80 posti disponibili. Riprendiamo però l’esperienza della clinica dentale». Tomboleoni tiene molto all’aspetto diagnostico: «Abbiamo macchine molto performanti e nuove che permettono di fare esami più complessi. Si trovano tutti in un’ala. Abbiamo creato anche uno spazio dedicato alla donna. Il nostro è un approccio multidisciplinare in cui il professionista può dare al paziente un percorso completo. Facciamo check up e pacchetti di prevenzione e il laboratorio analisi potrà anche fare esami di genetica. Villalba non è un polo diagnostico a se stante, ma è strettamente legata a Villa Pini a Civitanova. Vogliamo prendere il paziente in carico a tutto tondo».
Luigi Oncini
Il dottor Oncini invece può vantare una lunga esperienza nella sanità pubblica. Per 20 anni è stato primario del reparto di Radiologia fino alla pensione alla fine del 2017. Per lui è una bella occasione per rimettersi al lavoro. «Sono molto contento degli anni passati in ospedale, facevamo circa 100mila esami l’anno – ricorda – e nel reparto lavorava una settantina di persone, sono stato bene e sono anche contento di come ho lasciato il reparto. Villalba rappresenta per me un nuovo inizio, spero di essere all’altezza e darò il mio contributo per far ripartire bene la clinica».
La collaborazione con Villalba è arrivata grazie all’amicizia con l’ex primario di Fermo Lucio Baffoni. «Lui è andato in pensione prima di me e ha iniziato a collaborare con Villa Pini e Santo Stefano. Mi ha quindi proposto questa collaborazione con Villalba – dice Oncini – Non avendo più il peso dell’organizzazione, come quando ero primario in ospedale, mi potrò dedicare all’aspetto clinico. Avremo un bel reparto: da una parte il percorso dedicato alla donna e alla senologia, poi la risonanza magnetica anche con strumenti di contrasto, c’è poi la radiologia convenzionale e l’ecografia e aspettiamo in prospettiva anche una tac».
Così quel “secondo ospedale” in cui si ricorda di aver accompagnato la mamma tanti anni fa, diventerà da domani, anche un pezzo della sua vita.
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una volta operavano
Imbocca al lupo!
Auguri
Bene..
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Sempre più la sanità è privata. La sanità pubblica, che era il fiore all’occhiello dell’Italia nel mondo, è ridotta sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo e funzionale. Un processo iniziato 40 anni fa e sempre più accelerato. La politica venduta agli interessi dei privati? Lascio a voi la risposta. Mi è ancora impresso la storia eclatante di un ministro considerato autorevole poi scoperto dagli inquirenti con un tesoro frutto di tangenti. Ma oggi è cambiato qualcosa? Penso che sono diventati più furbi e con una magistratura molto più “tollerante”. Quale forza politica oggi persegue il bene pubblico?
Nessuna forza politica pensa al bene pubblico qui vige il detto(ognuno per sé e Dio per tutti).Comunque andando avanti cosi’ la fine della storia non sara’ a lieto fine purtroppo per noi.