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Addio ad Enrico Calcagni,
storico pasticcere di Civitanova

LUTTO - Aveva 73 anni, col fratello Flavio aveva gestito il laboratorio di via Indipendenza. Il ricordo del nipote Lorenzo: «Quello che ho imparato da lui è che se vuoi una attività tua, di qualsiasi tipo, devi lavorare sodo 24 ore su 24»

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righetto

Enrico Calcagni

 

di Elisabetta Brasca

Civitanova piange Enrico Calcagni, storico pasticcere di via Indipendenza. E’ morto stanotte all’età di 73 anni per un arresto cardiaco. Enrico, per tutti “Righetto”, aveva iniziato giovanissimo l’attività di pasticcere imparando il mestiere da “Fiorello”, antica e nota pasticceria che si trovava su Corso Umberto I. In via Indipendenza poi assieme al fratello Flavio aveva aperto un laboratorio che negli anni ’90 si era ingrandito spostandosi di pochi metri, all’altezza del civico 128, la “Pasticceria Calcagni”. Un’attività che esiste da 40 anni e che Enrico, con fatica, passione e dedizione aveva reso epica. I loro erano a ragione i bignè più buoni di tutta Civitanova. Esempio di professionalità e cura per i figli che gli sono succeduti nell’azienda di famiglia, simbolo di una generazione che faceva le cose per bene, curando la qualità delle materie prime senza far spendere di più. In quei primi anni ’80 addirittura dormiva nel laboratorio tanto era il lavoro che c’era da fare. E i clienti davano soddisfazione rispondendo con affluenza costante sia per la colazione al mattino che nei fine settimana quando la domenica le famiglie ordinavano interi cabaret di pasticcini avvolti nella carta blu con la scritta in oro che era un marchio distintivo delle loro golosità. Enrico è morto questa notte nella sua abitazione: da tempo soffriva di alcune patologie, ma a spegnerlo è stato un arresto cardiaco. Nel 2012 era morto anche il fratello, Flavio. Insieme avevano tirato su dal nulla l’attività che oggi è portata avanti dal nipote. Lascia le figlie Cinzia e Stefania, la moglie Adele Gasparroni, i nipoti Stefano Cicchi, Lorenzo Brasca, Federico Cicchi e Claudia Brasca. «Era un nonno speciale per me, era sempre gentile e sorridente con tutti, lo stimiamo molto per il lavoro che ha fatto da giovane – racconta la nipote Claudia – era riconosciuto per la sua rinomata pasticceria e la sua bravura nell’accogliere i clienti, sempre il sorriso stampato in faccia». Il nipote Lorenzo, da cui ha ereditato la passione per la cucina lo ricorda così: «Ci lascia con un enorme dispiacere un grande nonno, padre, amico e marito. Ha amato mia nonna Adele fino all’ultimo, era conosciuto da tutti e tutti gli volevano bene. Quello che ho imparato da lui è che se vuoi una attività tua, di qualsiasi tipo, devi lavorare sodo 24 ore su 24».



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