Il “La Croce” di Montegranaro in occasione di un’amichevole fra la formazione locale e la Fermana
di Paolo Gaudenzi
Una nuova casa per la Sangiustese. La società del patron Andrea Tosoni ha vinto il bando per la gestione dello stadio “La Croce” di Montegranaro, aspetto questo che ad ogni modo non esclude che la prima squadra continui a disputare le sue gare interne a Civitanova, visto che l’impianto fermano non è omologato per la Serie D. La notizia è arrivata nei giorni scorsi, dopo l’apertura da parte degli organi comunali dell’offerta a partecipazione, per diventare rapidamente oggetto di argomentazioni tra gli sportivi veregrensi, e non solo. La Ssdrl Sangiustese, in attesa che venga stilato il verbale di aggiudicazione e la relativa determina, è di fatto il nuovo gestore dell’impianto di gioco, risultando vincitrice del bando dalla pubblica evidenza alla quale ha concorso anche il locale Montegranaro Calcio, società di Seconda categoria e già fruitore da anni della struttura, con una Juniores protagonista tra i circuiti territoriali dei pari età. All’epilogo i gialloblù di casa hanno visto cadere i presupposti della partecipazione a causa del mancato invio, nei tempi previsti, della password necessaria ad aprire la cartella con i file (documenti di legge e descrizione delle offerte, economica e qualitativa) preventivamente inviati alla municipalità calzaturiera. Tutto secondo la norma, nella contestualità, e nessun vizio di forma quanto posto sulle scrivanie dal presidente maceratese Andrea Tosoni che, firmata la convenzione, sarà a capo della società responsabile per il triennio 2020-2022. Il bando prevedeva, tra gli altri documenti da presentare alle autorità esaminanti, anche un atto recante la proposta migliorativa di qualità.
Il presidente della Sangiustese, Andrea Tosoni
La Sangiustese si è così impegnata, pena la revoca della convenzione, ad un restyling che transiterà, in via ipotetica e tra le altre attenzioni alle strutture, per la sistemazione del manto di gioco, la rinnovata cura degli spogliatoi ed il presunto ripristino integrale delle torri faro (ora con tanti corpi illuminati fuori uso). Se ne saprà di più nei prossimi giorni, ma tutto lascia presupporre anche il ritorno in auge dell’adiacente antistadio, al momento pressoché lasciato in uno stato di abbandono, che potrebbe ridiventare pienamente operativo. Un quadro funzionale pertanto, si ricorda spinto come obbligo di legge, indirettamente a tradursi in opere di ristrutturazione di una proprietà che era e resta nelle voci patrimoniali attive del Comune di Montegranaro. Migliorie che, gioco forza la pubblica evidenza, andranno a vantaggio della comunità senza ricorso alle pubbliche finanze. Il sodalizio entrante, protagonista da tre anni in Serie D con la compagine maggiore, vanta anche la dovuta Juniores nazionale e l’universo di compagini collegate al proprio settore giovanile e scuola calcio. Considerando l’attività indoor in quota ai baby calciatori, è facile ipotizzare pertanto l’utilizzo del “La Croce” per le maggiori compagini giovanili, come per l’appunto gli Juniores Nazionali e gli Allievi Regionali, che con tutta probabilità disputeranno le sedute di allenamento e le sfide ufficiali in terra veregrense. Certo, a questo punto sarà anche naturale vedere al lavoro, in sedute di allenamento, l’undici over relativo alla Prima squadra. Resta garantito, da disposizione contrattuale, spazio d’utilizzo sia al Montegranaro Calcio stesso che alle giovani ragazze paesane del rugby a sette, meglio conosciute come Spartan Queens, già note alle cronache sportive nazionali per le importanti partecipazioni pregresse a sfociare con ottimi riscontri, maturati in tornei in ogni dove italico. Nulla vieta l’interlocuzione con la gestione per ottenere ulteriori spazi in favore altri sodalizi di sorta, veregrensi e non.
Tutto ciò è rintracciabile dal bando pubblicato a suo tempo negli uffici di piazza Mazzini, per una gara chiusa con un attore protagonista specifico che, considerandone il percorso recente, stimola adesso ipotesi con vettore prospettico futuro. Considerando la disputa del campionato di quarta categoria nazionale al Polisportivo di Civitanova, e le sedute di allenamento stagionali (anche per le giovanili) spalmate tra i comunali di Montecosaro, Torre San Patrizio e Potenza Picena (con ovvi canoni di affitto da onorare in tutti i casi) è lecito pensare che i risparmi derivanti (cifre che compaiono da anni sul budget dei sangiustesi), uniti ad altri sforzi del management rossoblù, saranno presto veicolati, come dovuto, al potenziamento delle logistica del “La Croce”. Del resto, è un quadro che scaturisce da un altro fatto risaputo: la Sangiustese non ha una casa di stretta pertinenza, tanto non è più scesa in campo sul sintetico del “Villa San Filippo” di Monte San Giusto, l’ubicazione naturale.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati