Pistole, droga e 120mila euro
nascosti sotto terra:
scovato il tesoro dei malviventi (foto-video)

LA SCOPERTA dei carabinieri nell'area di rimessaggio barche di Porto Sant'Elpidio già al centro di un maxi sequestro di droga. In manette una donna di 46 anni

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di Pierpaolo Pierleoni

Due pistole con annessi caricatori e cartucce, circa 80 grammi di marijuana e quasi 120mila euro. Era tutto nascosto sotto terra, occultato dentro secchi di plastica e scatole di polistirolo, nella stessa area di rimessaggio di barche di Porto Sant’Elpidio al centro, poche settimane fa, di un maxi sequestro di stupefacenti, che aveva portato in manette due persone.

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Al centro il comandante della compagnia carabinieri di Fermo, Roland Peluso e il comandante della stazione carabinieri di Porto Sant’Elpidio, Corrado Badini

Sono stati il comandante della compagnia di Fermo, il maggiore Roland Peluso, e quello della stazione di Porto Sant’Elpidio, il maresciallo Corrado Badini, ad illustrare i dettagli della brillante operazione messa a segno ieri mattina sulla costa. In manette, in attesa di convalida, è finita una 46enne di Porto Sant’Elpidio, compagna del 49enne campano arrestato il mese scorso per droga (leggi l’articolo). «La stazione di Porto Sant’Elpidio non ha bisogno di elogi per l’attività costante che effettua sul territorio – ha detto il maggiore Peluso al comandante Badini e ai suoi uomini – Quest’attività è frutto di attenta analisi del territorio, buon dialogo con la cittadinanza e presenza continua. Non la definirei un’indagine, quanto un’ottima attività informativa del maresciallo e della sua stazione. La loro testardaggine ha portato ad essere convinti di trovare delle armi in quell’area. Una decisione che li ha premiati».

Carabinieri-conf-pistole-droga-5-400x300La zona scandagliata dai militari è la medesima dove, esattamente un mese fa, si metteva a segno un sequestro di droga, in primis cocaina, per un valore di oltre mezzo milione di euro. «In quella zona continuavano a girare soggetti sospetti – continua Peluso – L’unica a poter accedere a quel terreno era una donna che lo aveva in custodia. Badini e i suoi uomini si sono chiesti la ragione di quell’andirivieni. Era improbabile che girassero ancora grossi quantitativi di droga, è difficile che degli spacciatori la nascondano nello stesso punto in cui c’è già stato un sequestro. Si è pensato allora che si trattasse di armi, l’azione è partita con questa convinzione». Così i carabinieri di Porto Sant’Elpidio si sono messi alla ricerca. Dai primi accertamenti non è emerso nulla di significativo, ma non si sono dati per vinti. Hanno notato delle zolle di terra smosse e, armati di vanghe e pale, hanno scavato. Il metal detector segnalava lievi input di presenza di metallo. All’inizio hanno trovato i soldi. Ben 13 buste sotto vuoto, piene di banconote da 50 e 100 euro, dentro una scatola di polistirolo. Ma non era ancora finita. In due secchi di plastica, avvolti dentro a degli stracci, hanno trovato anche due pistole Beretta calibro 9, caricatori, munizioni, un arnese per la pulizia delle armi, una busta con 80 grammi di marijuana. «Ci è voluta tutta la caparbietà dei militari di Porto Sant’Elpidio – evidenzia ancora Peluso – Presumiamo che quelle pistole non fossero lì da molto tempo, al massimo un mese e mezzo, viste le buone condizioni in cui si trovavano. La signora che ha in uso lo spiazzo è stata arrestata».

Carabinieri-conf-pistole-droga-2-400x300Ora si aprono tanti interrogativi, su cui toccherà alle forze dell’ordine far luce. Da dove veniva tutto quel denaro? A che servivano le pistole? «Ogni conclusione oggi è azzardata – spiega il comandante della compagnia di Fermo – La ricostruzione va approfondita. Potrebbe trattarsi dei proventi di spaccio, ma non è certo l’unica pista. La presenza di tutti quei soldi e delle armi farebbe pensare ad attività estorsiva, le pistole potrebbero essere servite come intimidazione. A Porto Sant’Elpidio in passato erano già emersi fenomeni del genere. Non si può escludere neanche siano frutto di furti e rapine e a tal proposito sarà utile analizzare la provenienza delle banconote. Le armi saranno inviate al reparto balistico del Ris, i riscontri ci diranno di più per capire se siano state adoperate in altre azioni criminose. Per ora sappiamo che erano state rubate in un’abitazione nel Fermano ad una persona che le deteneva regolarmente. La matricola non è stata abrasa, segno che chi le deteneva era convinto che non le avremmo mai trovate. C’è ancora un lungo lavoro da svolgere, di certo non sarà lasciato nulla al caso». Alla donna arrestata sono contestati i reati di ricettazione, detenzione abusiva di armi oggetto di furto e detenzione di stupefacenti.

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