Il rettore Francesco Adornato
Pieno sostegno del rettore dell’Università di Macerata agli studenti che, da sabato scorso, hanno allestito un presidio nel cortile del dipartimento di Filosofia per una settimana di appuntamenti in occasione della Climate Action Week. Si tratta dell’iniziativa che ha preso il via lo scorso 20 settembre, in oltre 150 paesi, per chiedere ai governi azioni concrete contro i cambiamenti climatici. L’evento culminerà venerdì 27 con quella che, stando alle stime, potrebbe essere la più grande manifestazione della storia per il clima: il terzo “Global strike for future”. «L’Università – commenta il rettore – luogo di educazione ai valori della consapevolezza, della partecipazione, della cittadinanza e della democrazia non può esimersi dal sostenere la battaglia delle nuove generazioni contro un’emergenza ambientale che ci vede già in notevole ritardo e che riguarda tutti noi. Gli studenti stanno lavorando in modo organizzato, costruttivo e autonomo a una serie di eventi di sensibilizzazione, presidiando uno spazio che fungerà da quartier generale dei vari appuntamenti». «La nostra comunità accademica – incita Adornato – deve dare segnali concreti, perciò abbiamo aderito da tempo alla Rete delle università sostenibili (Rus), iniziando a lavorare su una serie di progetti. Da giugno abbiamo attivato un comitato e un gruppo di lavoro rendendo parte attiva proprio gli studenti per lavorare sul progetto “Plastic free”, che ha l’obiettivo di ridurre l’utilizzo della plastica monouso attraverso l’introduzione di strumenti alternativi come borracce e speciali fontanelle per l’acqua. Entro novembre saranno avviate le prime azioni in alcune sedi tra quelle a servizio degli studenti, come dipartimenti, poli e biblioteche, che saranno implementate in modo graduale». «Un cambiamento importante – conclude il rettore – che si inserisce in una visione globale di rispetto dell’ambiente e di politiche sostenibili. Scarsità delle risorse energetiche, variazioni climatiche e alterazioni ambientali, uso sostenibile delle risorse e dell’acqua in particolare, impiego e “governo” dei beni comuni. In sostanza, è l’intero modello di sviluppo che andrebbe ripensato secondo la logica della sostenibilità e dell’equità. Le università devono essere in grado non solo di costruire conoscenze specialistiche, ma saperi integrati e complessi, come sono i sistemi che dobbiamo gestire».
“Occupazione per emergenza climatica”: gli studenti preparano la mobilitazione
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Fermati, o Sole!
http://www.lachiesa.it/bibbia.php?ricerca=citazione&Citazione=Gs+10%2C12-14&Versione_TILC=2&VersettoOn=1
E’ facile essere presi in giro dai gattopardi.