Baldassarri svela il futuro:
«Resterò in Moto 2 un altro anno,
ma lascio la VR46 Academy»

MOTORI - Il centauro di Montecosaro sul 2020: «All'ottanta per cento rimango con il team di Sito Pons. In questo momento non sono propenso ad andare in Moto Gp con Ducati Avintia». Chiuso il rapporto con il team di Valentino Rossi, a giorni inizierà la collaborazione con il nuovo manager Simone Battistella. Sulla stagione in corso: «Mancano dieci gare e tutto può succedere»

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Lorenzo Baldassarri

 

di Michele Carbonari

«All’ottanta per cento rimango con il team di Sito Pons. Non vorrei invecchiare in Moto 2, ma un altro anno di esperienza non fa male se non ci sono posti buoni in Moto Gp: in questo momento non sono propenso ad andare in Ducati Avintia, nella top class». Lorenzo Baldassarri smentisce le voci del mercato piloti che lo vogliono al posto di Tito Rabat, ai ferri corti con la squadra spagnola che dal 2012 partecipa al mondiale di Moto Gp. Secondo alcuni rumors il pilota di Montecosaro è in pole position (da vincere la concorrenza di Remy Gardner) per fare coppia insieme al ceco Karel Abraham. A questo punto, però, sembra improbabile il grande salto in top class nel 2020, più fattibile l’anno successivo. A facilitarne l’approdo può essere il suo nuovo manager: Simone Battistella, già in ottimi rapporti con la Ducati dopo le trattative che hanno portato Andrea Dovizioso e Alvaro Bautista con la rossa di Borgo Panigale.

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Il Balda al ranch di Valentino Rossi

Infatti, in questi giorni si sta consumando lo strappo tra Baldattack e la VR46 Academy di Valentino Rossi. Non è l’unico centauro ad aver maturato tale decisione: anche Dennis Foggia (Moto 3) e Niccolò Bulega (Moto 2) sembrano lontani dal proseguire il cammino insieme al team del campione di Tavullia. A spiegare l’addio è lo stesso Baldassarri. «Ho deciso di interrompere il rapporto con la VR46 in maniera pacifica. Il contratto termina a fine anno e io giustamente continuo ad allenarmi a Pesaro (ma non è escluso che il Balda possa intraprendere un percorso di allenamento personale, ndr). Sono arrivato al punto in cui avrei dovuto rinnovare il contratto per altri tre anni – spiega – Secondo me, la cosa migliore per il mio futuro è di prendere un’altra strada. Il mio percorso, da quand’ero ragazzino, l’ho fatto e questa esperienza mi ha dato molto. Ma adesso ho bisogno di qualcosa di diverso. Con Valentino non facciamo le lezioni a tavolino come a scuola, è diverso rispetto a quello che magari si percepisce da fuori –aggiunge il 23enne di Montecosaro -. Sto parlando con il manager Simone Battistella per iniziare una collaborazione in vista del prossimo anno, a giorni avverrà la firma. Il sogno e la volontà sono di andare il prima possibile in Moto Gp ma al momento bisogna vedere i movimenti degli altri piloti, stiamo aspettando quello. Se, oltre a Ducati Avintia, capita un’altra occasione con un team e una moto competitiva per poter dire la mia e soprattutto crescere e non perdere un anno andrei sicuramente».

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Baldassarri dopo la prima vittoria in Qatar

Rientrato a Pesaro dopo un weekend in Croazia con gli amici, Baldassarri è carico per riprendere il cammino interrotto in Germania prima della pausa estiva. Tre vittorie nelle prime quattro gare, tre cadute, un quarto e un settimo posto è il bottino collezionato fin qui: 97 punti che valgono il quarto posto nella classifica generale della Moto 2 (guidata da Alex Marquez). Prossimo appuntamento il 7 agosto a Brno, in Repubblica Ceca. «Ad inizio anno siamo partiti al massimo, come mi aspettavo e quasi anche sopra le aspettative. Tutto gestito al meglio. Dopo la caduta e il botto di Le Mans c’è stato un calo, inaspettato. Lì ho pagato conseguenze più psicologiche che fisiche. Ho riportato una lussazione alla spalla ma pochi giorni dopo ero già operativo, in sella alla moto. A livello psicologico c’è stato invece un trauma, mi ha ricordato l’incidente di Assen. Adesso sono al cento per cento, quel brutto momento è passato – conclude Lorenzo Baldassarri – Ora dobbiamo ripartire forte e tornare a combattere gara per gara per il podio. L’obiettivo è arrivare alla bandiera a scacchi e prendere punti importanti, anche se a volte bisogna accontentarsi. Il campionato è ancora aperto e posso giocarmela: 39 punti da recuperare non sono tanti, mancano dieci gare e tutto può succedere».



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