L’ecomuseo di Villa Ficana
conquista Paestum

MACERATA - I responsabili del progetto hanno partecipato alla XXI edizione della Borsa Mediterranea del turismo archeologico

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La presentazione a Paestum

 

Dal 15 al 18 novembre l’Ecomuseo di Villa Ficana di Macerataè stato invitato a Paestum per la XXI edizione della Borsa Mediterranea del turismo archeologico in occasione del ventesimo anniversario dell’iscrizione del sito di Paestum alla lista Unesco dei beni patrimonio dell’umanità. Un’occasione importante per presentare il progetto “Riabitare la terra”, vincitore del bando Patrimoni Viventi premiato dal Centro universitario europeo per i beni culturali di Ravello, per l’innovativo modello di gestione del patrimonio culturale pubblico insieme a una rete di associazioni del territorio. Infatti, l’Ecomuseo di Villa Ficana è patrimonio del Comune e parte integrante della rete di Macerata Musei, ed è gestito da una rete di associazioni vincitrici di bando pubblico, Gruca Onlus insieme all’associazione culturale Oz e all’Associazione Internazionale Città della Terra Cruda, che ha permesso la nascita dell’Ecomuseo e la sua gestione innovativa. «Siamo molto orgogliosi dell’Ecomuseo di Villa Ficana perché rappresenta un modello innovativo di recupero del patrimonio culturale in un proficuo rapporto tra pubblico e privato sociale, ed è un esempio di come le comunità salvano il patrimonio che hanno ereditato», sottolinea l’assessore alla Cultura Stefania Monteverde.
La presentazione a Paestum è stata fatta in rappresentanza del Comune da Martina Fermani, coordinatrice dell’Ecomuseo, e da Anna Paola Conti, consulente scientifica per le attività culturali, e ha messo in luce le caratteristiche del lavoro che negli ultimi anni si è svolto nell’ecomuseo. Sono stati sottolineati in particolar modo gli aspetti legati alla valorizzazione culturale sia del sito che della tecnica costruttiva del crudo, e gli stimoli positivi che hanno portato alla rinascita della comunità degli abitanti.
La presentazione ha destato un grande interesse da parte dei curatori della sessione dedicata a “Patrimoni viventi. La partecipazione delle comunità locali”, Alfonso Andria presidente del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali Ravello, Fabio Pollice e Francesco Caruso, consigliere di amministrazione Cuebc, già rappresentante permanente d’Italia presso l’Unesco.



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