La chiesa chiusa dal terremoto del ’97 e poi restaurata è la nuova casa per 26 opere salvate dal sisma del 2016. L’inaugurazione della mostra “Il bello…della ricostruzione” a Serrapetrona ha coinciso anche con la restituzione alla città della piccola chiesa di Santa Maria di Piazza, chiusa da ben 21 anni. Una doppia festa ieri nel comune dell’entroterra, dove decine di persone sono arrivate per assistere al taglio del nastro.
Angelo Sciapichetti
Il progetto, il cui coordinamento scientifico è stato curato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio delle Marche, ha visto la collaborazione di numerosi enti. Durante la cerimonia inaugurale, aperta con un video che ha ripercorso il lungo lavoro dal 2016, il sindaco Silvia Pinzi ha voluto ringraziare tutti i soggetti coinvolti, tra cui la Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata, l’amministrazione e il Consiglio comunale e tutti i dipendenti del Comune, che con sacrificio e amore per il proprio paese hanno lavorato insieme al progetto. Per la Regione è intervenuto l’assessore alla Protezione civile Angelo Sciapichetti, che ha sottolineato il valore dell’iniziativa. Monsignor Francesco Brugnaro, vescovo dell’Arcidiocesi di Camerino e San Severino, prima dell’inaugurazione ha benedetto l’esposizione, ricordando nel suo intervento quei giorni del sisma in cui, anche se non si sapeva bene la destinazione da dare alle opere messe in salvo, il desiderio forte era quello di recuperarle tutte.
Il vescovo Francesco Brugnaro
Brugnaro ha evidenziato la spiritualità che le opere d’arte trasmettono, oltre il loro valore devozionale e storico artistico. Barbara Mastrocola, direttrice dei musei dell’Arcidiocesi di Camerino e San Severino, ha sottolineato che questa è la prima inaugurazione di una raccolta di opere salvate dal sisma nel maceratese e che presto ne verranno altre. L’Arcidiocesi ha messo in sicurezza oltre 5 mila oggetti sacri che torneranno ad essere fruiti dai cittadini. Anche il funzionario della Soprintendenza Pierluigi Moriconi, ha evidenziato i momenti del salvataggio delle opere, citando il lavoro dei carabinieri del Nucleo tutela beni culturali e dei vigili del fuoco, insieme a quello suo, di Brugnaro, Mastrocola e dell’architetto Luca Maria Cristini, presente in sala. L’onorevole Tullio Patassini nei saluti ha riservato grande apprezzamento all’iniziativa, ricordando il grande lavoro ancora da fare per la ricostruzione, che passa anche attraverso la riapertura delle chiese, patrimonio della comunità. Don Aronne Gubinelli, parroco di Serrapetrona, commosso e felice della restituzione, ha salutato tutti con grande affetto.
Grazie ad un accordo stipulato con il dipartimento di Beni culturali di Unimc, la chiesa verrà aperta da un tirocinante dell’università, tutte le domeniche e i giorni festivi dalle 15 alle 19 e in altri giorni prenotando al numero del Comune di Serrapetrona 0733908321.
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