di Laura Boccanera
(Foto di Federico De Marco)
Tiene stretta la maglia del figlio, cerca di sentirne ancora l’odore, per sopperire a ciò che il tatto non può compensare. Non è ancora riuscita a riabbracciare il figlio, Carolyne Idalinya, la mamma di Jimm Idalinya, scomparso questa mattina in mare davanti allo chalet G7 sul lungomare nord (leggi l’articolo).
Aspetta che qualcuno le porti notizie del ritrovamento, accanto a lei si alternano il compagno e alcuni amici, ma l’espressione del suo viso è tirata, in attesa. Deve anche cercare di essere forte per la sua secondogenita, una bimba di sei anni che ancora deve ben capire che quel fratellone è in balia delle onde del mare che l’hanno risucchiato questa mattina tra i fiotti che si infrangevano sulle onde. In spiaggia ci sono anche gli amici che avevano trascorso con lui la serata di Ferragosto e la sua fidanzata. Un gruppetto di 5 ragazzi, più o meno tutti coetanei che erano partiti da Tolentino per divertirsi e passare con la spensieratezza dei 20 anni una serata estiva. Poi alle 5 del mattino avevano deciso di fare il bagno e Jimm è scomparso. Nel frattempo dalla spiaggia personale dello chalet avverte la fidanzata di Jimm, che era rimasta in spiaggia, che non era possibile rimanere lì e lei ha richiamato a riva i ragazzi.
E’ a quel punto che anche il personale dello chalet è intervenuto e ha chiamato la Capitaneria per avviare le ricerche. Erano le prime luci dell’alba quando la Motovedetta si è messa alla ricerca del giovane calciatore. Ricerche che sono continuate anche nel pomeriggio. A scandagliare la zona sotto gli scogli i sommozzatori dei vigili del fuoco di Ancona, al largo la motovedetta e un altro mezzo della Guardia costiera e dall’alto prima l’aereo della Capitaneria e l’elicottero proveniente da Pescara. Jimm Idalinya, originario del Kenia, come la mamma, lavorava come operaio a Tolentino, settore metalmeccanico, ma fino a qualche anno fa aveva brillato come promessa del calcio con i colori cremisi. E oggi alla notizia della sua scomparsa la dirigenza della squadra è sconvolta. Se lo ricordano quel ragazzo, un giocatore con enormi potenzialità, che aveva giocato in Eccellenza con il Tolentino nella stagione del 2014/2015, dopo aver fatto la trafila delle formazioni del settore giovanile.
E tutti ricordano ancora il suo debutto: «Spettacolare il gol che lo vide protagonista contro il Falerone al debutto – ricorda Marco Romagnoli presidente della società – un gol strepitoso, era un bravo ragazzo, siamo sconvolti». Trattiene le lacrime quando ha la sua bambina vicino anche Andrea Pallotti, compagno della mamma di Jimm e papà della sua sorellina: «questa mattina ci hanno chiamato gli amici di Jimm, non abbiamo ben capito cosa era successo, ci siamo precipitati qui, poi ci hanno spiegato che avevano appena mangiato quando si sono buttati in acqua. E’ una tragedia, era un buon periodo per il ragazzo, aveva frequentato dei corsi di nuoto, non era un nuotatore da competizione, ma sapeva nuotare. Era un ragazzo indipendente». Jimm Idalinya era arrivato dal Kenia con la mamma oltre 12 anni fa, aveva frequentato le elementari a Tolentino e poi dopo le medie si era iscritto al liceo linguistico. In seguito è comparso l’amore per lo sport e l’inizio dell’esperienza lavorativa. E di tutto questo ora la mamma stringe una maglia nera con dei disegni bianchi, le scarpe alla moda, e i pantaloni lasciati a riva dal suo ragazzo.
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