Come ogni anno, il giorno di Ferragosto i carabinieri forestali rafforzeranno i servizi di vigilanza e presidio del territorio per garantire la sicurezza dei cittadini, con oltre 60 militari e 30 pattuglie impegnate in concomitanza con il picco delle presenze di turisti ed escursionisti, in particolare sulle montagne, lungo le coste e nelle aree protette. Tutte le unità operative dislocate sul territorio regionale sono in costante contatto con la centrale operativa del Comando provinciale dei carabinieri, che risponderà, come di consueto, anche alle segnalazioni dei cittadini al numero di emergenza ambientale 1515 ed opererà in costante raccordo con gli ufficiali di turno in ogni provincia e nel parco nazionale dei monti Sibillini. I servizi saranno svolti considerando le diverse vocazioni territoriali, in primis quella turistica nelle aree protette, tra cui appunto il parco dei Sibillini e quello regionale del Monte Conero, che vedono in questo periodo il picco massimo di afflusso.
Dopo quasi due anni dal sisma, gran parte dei sentieri sono di nuovo percorribili dall’inizio dell’estate, i quali sono frequentati da una nutrita schiera di escursionisti e amanti della montagna. Per essi valgono le poche regole fondamentali per affrontare l’escursione in sicurezza che deve essere pianificata con cura riguardo alle difficoltà dell’itinerario, verificando le distanze e il dislivello, le condizioni meteo, dotandosi sempre di attrezzatura adeguata. In particolare nel parco dei Monti Sibillini, nella settimana di ferragosto sono impegnate mediamente sette pattuglie al giorno, alle dipendenze del reparto carabinieri Parco Nazionale di Visso con obiettivi tra i più sensibili del parco medesimo: la Valle del Lago di Pilato e il Piano della Gardosa in Comune di Montemonaco in provincia di Ascoli, la Valle dell’Infernaccio nel Comune di Montefortino in provincia di Fermo, il Lago di Fiastra, il Monte Bove nel Comune di Ussita, i Piani di Castelluccio in provincia di Perugia. I servizi più impegnativi sono quelli svolti nella Valle del Lago di Pilato e il Monte Bove, aree di notevole valore naturalistico, raggiungibili solo a piedi dopo alcune ore di cammino. Il controllo è rivolto al corretto svolgimento delle attività turistiche ed escursionistiche, particolarmente intense in questo periodo, che potrebbero arrecare danni all’ambiente e disturbo alla fauna selvatica con particolare riguardo al Camoscio appenninico, introdotto recentemente nella valle del Monte Bove. Anche le aree meno accessibili quali la Valle del Lago di Pilato vede in questi giorni la frequentazione di centinaia di escursionisti. In proposito, si richiede la collaborazione di tutti i visitatori per una fruizione responsabile del Parco e si raccomanda in particolare di non allontanarsi dai sentieri segnati, non accendere fuochi, non introdurre cani nelle aree interdette ed evitare schiamazzi e rumori intensi.
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