Assolto per non avere commesso il fatto il presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro della provincia di Macerata: gli veniva contestato di aver colpito con una testata un consigliere. La scorsa settimana è arrivata l’assoluzione nel processo di secondo grado dopo che il giudice di pace lo aveva condannato in primo grado al pagamento di una multa di mille euro. Riccardo Russo doveva rispondere di minacce e lesioni per un presunto episodio che sarebbe avvenuto il 26 novembre del 2012 alla sede dell’Ordine dei consulenti del lavoro. Russo avrebbe colpito con una testata Stefano Santoni, all’epoca dei fatti consigliere dell’ordine. A causa della testata Santoni, diceva l’accusa, riportò cinque giorni di prognosi. La cosa però non sarebbe finita lì perché in seguito Russo avrebbe anche minacciato il consigliere, al termine della seduta e gli avrebbe detto: «Ti strappo la lingua e me la mangio a pezzi». Episodi che erano stati denunciati da Santoni e sulla vicenda si era aperta una indagine che ha portato al processo davanti al giudice di pace di Macerata. Russo si era sempre difeso sostenendo di non avere mai fatto nulla di quanto gli veniva contestato e il giudice Francesca Preziosi del tribunale di Macerata gli ha dato ragione, assolvendolo con formula piena. «Finalmente la verità su un fatto che aveva tentato di mandare a discredito la mia figura e l’intera categoria – commenta Russo –. Quello che resta è quanto viene pronunciato nella sentenza di appello: “il fatto non è vero”, come avevo sempre sostenuto. Non ho mai smesso di credere nella giustizia e di impegnarmi ancora più severamente in favore di tutti gli iscritti per valorizzare la professione e la professionalità del consulente del lavoro (Russo è al quarto mandato consecutivo, ndr). Santoni ha commesso un grave errore – continua Russo -, quello di aver creduto che con la forza ed il timore si potesse fermare chi davvero ha avuto sempre nel cuore e nella testa i valori della legalità e della correttezza senza mai sconfinare ma proteggendo i propri iscritti». Russo è assistito dall’avvocato Claudio Bruno Marcolini.
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