Caserma dei carabinieri,
fondi per l’adeguamento strutturale

SAN SEVERINO - Il sindaco Piermattei: «Si procederà anche all’efficientamento energetico dell’edificio di via Raffaello Sanzio che rientra nel piano per ricostruire gli edifici pubblici distrutti dal sisma»

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La caserma dei Carabinieri in via Raffaello Sanzio

 

«Nel piano da un miliardo e 35 milioni di euro per ricostruire gli edifici pubblici distrutti dal sisma (leggi l’articolo) c’è anche la caserma dei carabinieri di San Severino. Si procederà all’adeguamento strutturale e all’efficientamento energetico dell’edificio di via Raffaello Sanzio». Non nasconde soddisfazione il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, dopo mesi di «impegno per salvare un edificio strategico che abbiamo sempre inserito – dice – fra le priorità della ricostruzione». Nei mesi scorsi l’Amministrazione comunale di San Severino, con diversi solleciti inviati proprio dal sindaco, aveva interessato della grave situazione che ricomprende anche gli alloggi di servizio e che interessa dunque pure diverse famiglie, l’ufficio del Commissario straordinario per la Ricostruzione, il capo del Dipartimento nazionale della Protezione Civile Angelo Borrelli, che si era subito interessato alla vicenda, il Comando generale e il Comando Legione dell’Arma e l’Agenzia del Demanio, proprietaria dell’immobile.

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Il sindaco Rosa Piermattei

«C’erano già state date rassicurazioni tempo fa a seguito del coinvolgimento della “cabina di regia” della struttura commissariale per la ricostruzione, presieduta dal commissario Paola De Micheli, e di cui fanno parte i quattro presidenti delle Regioni interessate dagli eventi sismici, in qualità di vice commissari (Umbria, Marche, Lazio ed Abruzzo). La caserma dei Carabinieri di via Raffaello Sanzio è praticamente l’unica di proprietà demaniale, ve ne è solo un’altra in tutta l’area del “cratere”, e si trova in una di quelle zone della città che subito dopo le prime scosse furono perimetrate come “zona rossa” – ricorda ancora il sindaco, che sottolinea – Oggi risulta parzialmente agibile in quanto aperta e funzionante nella parte degli uffici ma chiusa ai piani superiori dove si trovano gli alloggi che sono stati dichiarati inagibili a seguito di una serie di sopralluoghi tecnici». Il Comune aveva proposto anche una serie di soluzioni per risolvere l’emergenza ed era arrivato a valutare la possibilità di utilizzare le Sae per dare un alloggio al personale dell’Arma. «La presenza di un presidio dell’Arma sul territorio – spiega il sindaco, Rosa Piermattei – è importantissima. Occorre che uomini e mezzi siano messi nelle condizioni di poter intervenire, in caso di necessità, tempestivamente. E’ poi necessaria la loro presenza per presidiare il territorio comunale che ricomprende decine di frazioni e che ha un estensione di quasi 195 chilometri quadrati. In questo quadro non facile l’aver trovato almeno una risoluzione ai problemi strutturali ci fa ben sperare. Adesso attendiamo l’apertura, speriamo a breve – conclude il primo cittadino settempedano – del cantiere».



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