L’intervento del presidente della Regione Luca Ceriscioli
di Monia Orazi
I dettagli principali del progetto della nuova scuola Betti sono stati resi noti ieri pomeriggio, nel corso del consiglio comunale straordinario convocato alle 18 alla Contram, alla presenza del presidente della Regione Luca Ceriscioli, dell’assessore regionale Angelo Sciapichetti, dell’ingegner Cesare Spuri per l’ufficio speciale ricostruzione e di Benedetto Renzetti, responsabile del progetto scuole della struttura del commissario alla ricostruzione Vasco Errani. Di fatto un progetto definitivo ancora non c’è perchè resta da sciogliere il nodo da dove far entrare gli studenti delle superiori. Saranno demoliti i vecchi moduli prefabbricati. Non è mancato il dibattito accesissimo tra maggioranza ed opposizione, con accuse reciproche tra mancanza di coinvolgimento e mancata informazione, modalità di collaborazione, come già avvenuto nel precedente consiglio. Pasqui ha ribadito la propria linea, l’obbligatorietà nella scelta dell’area pubblica e la volontà di andare avanti con il progetto della nuova scuola a Madonna delle Carceri. Il vecchio progetto è stato illustrato a grandi linee da Renzetti, il quale ha detto che non si può mostrare perchè la gara sarà a procedura negoziata e non è il caso di avvantaggiare nessuna ditta. Sui tempi ha indicato in circa venticinque giorni il termine per avere il progetto definitivo, confermando la criticità registrata nell’ingresso ai licei, ospitati nel polo provinciale. “Attendo la vostra ufficializzazione, per dare indicazioni al progettista”, ha chiosato. Sui tempi di realizzazione ha parlato dei 150 giorni previsti nell’ordinanza, specificando che si lavorerà su tre turni, anche nei giorni festivi, sui tempi necessari ha parlato se tutto andrà liscio, di circa otto mesi per vedere la scuola pronta da oggi, spiegando che l’ordinanza prevede che sia costruita durante l’anno scolastico 2017/2018. Il progetto iniziale è una scuola da quattromila metri quadrati, tutta su un piano, progettata per resistere e non spezzarsi di fronte a un terremoto forte come quello che c’è stato, in modo da poter continuare ad essere usata, fatta su pali di fondazione lunghi 15 metri, per i problemi di dissesto idrogeologico della zona.
Il pubblico presente al consiglio comunale
La struttura principale sarà in metallo, intorno muri fatti di materiale prefabbricato con lana di roccia e cartogesso, in linea con le più recenti normative, wi fi, impianto di energia solare rinnovabile, che la renderà quasi autosufficiente, con un abbattimento dei costi di riscaldamento di almeno il 40 per cento. Ci sarà una palestra e spazi per la didattica, sui quali ha dato un parere il preside. “Abbiamo l’indicazione di fare il possibile per accontentare le esigenze dei territori, ma abbiamo l’obbligo di rispettare trasparenza e legalità, di spendere quanto previsto e non di più”, le parole di Renzetti. Previsto spazio per i parcheggi e le manovre degli autobus. L’alternativa, per consentire ai licei di entrare dalla strada attuale, è quella di una scuola a due piani, il cui progetto deve essere ancora fatto, oppure quella di traslare la struttura ad un piano su parte del terreno della Provincia, in cui si trova il polo scolastico. Ora spetta agli enti locali trovare la quadra e poi dare indicazioni alla struttura di Errani, che si occuperà della realizzazione della scuola. Sul piano B, cioè le altre scuole da ricostruire in un secondo momento, che interessa in provincia comuni come Treia, Matelica, San Severino e Cingoli, i documenti ora sono al controllo della corte dei conti, l’approvazione avverrà in tempi rapidi.
L’ordinanza 14 ha previsto un’area pubblica per la costruzione delle scuole, poichè se privata, gli oneri di esproprio erano a carico del comune, anche per velocizzare al massimo le procedure, anche se in due casi, ha detto Renzetti sono state usate aree private. Per ovviare ai problemi di viabilità, da Fonte San Venanzio nel quartiere San Paolo, sarà costruita una bretella, fino a Madonna delle Carceri, per avere una viabilità ad anello, “nella zona in cui in futuro sarà concentrata la maggior parte di Camerino”, ha detto Spuri. L’ingegnere che ha completato anche il polo scolastico provinciale a tempo di record, ha ricordato che non era stato completato per mancanza di risorse e che per il consolidamento dell’area a monte dell’edificio è stato stanziato un milione e seicento mila euro, in modo da stabilizzare definitivamente la zona che presenta dissesto idrogeologico, mentre per il completamento della scuola sono sul piatto altri 900 mila euro. Sarà realizzata la bretella per collegare due aree Sae, dove saranno posizionate le casette, quella da Fonte San Venanzio a Madonna delle Carceri. “Nell’incontro al Miur (si svolgerà oggi ndr) cercheremo di evitare nuovi moduli per dare spazio ai licei, in attesa di decidere dove saranno ricostruiti classico e scientifico e per evitare di consumare il suolo, in particolare a Camerino – ha detto Spuri – metteremo a posto l’auditorium, realizzeremo una palestra scoperta, i laboratori dei geometri, saranno destinati ad aule per i licei, secondo il concetto moderno di un campus tra le scuole, lavorando tutti insieme, in tempi rapidi per l’area a completa vocazione scolastica della città”. Pasqui in apertura ha voluto tranquillizzare sul fatto che molto probabilmente sarà possibile evitare i doppi turni, specificando di voler dare notizie certe solo quando ne sarà in possesso.
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