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Caldarola, walk of fame
A cena da Hollywood

VIP - L'attore e produttore Blair Underwood e famiglia a cena al Picciolo di rame. Il titolare, Silvano Scalzini: "I figli hanno divorato tutto. Per far ripartire il nostro territorio dobbiamo puntare alle nostre bellezze e alla qualità delle ricette tradizionali"

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Da sinistra a destra il ristoratore Silvano Scalzini, Desiree Da Costa (moglie dell’attore) e Blair Underwood

 

di Leonardo Giorgi

Dalle highways di Los Angeles ai vicoli di Caldarola per assaporare le ricette del Picciolo di rame e tornare a Hollywood con il ricordo di «un’esperienza indimenticabile». Il ristorante di Silvano Scalzini in località Castello Vestignano ha ospitato ieri sera l’attore e produttore Blair Underwood, volto di innumerevoli serie tv di successo (come Sex and the city, Quantico e Dirty sexy money) e film (Deep impact, Full frontal, La giusta causa), insieme alla moglie, i tre figli e alcuni amici della zona. Underwood era arrivato ieri in provincia per incontrare un produttore calzaturiero di Monte San Giusto con cui presenterà una sua linea di scarpe a Milano.

Scalzini ha sottolineato come sia stata «una soddisfazione immensa» conoscere «un personaggio fantastico» e servire agli illustri ospiti un variegato menu composto da riso curgo al pomodoro e timo serpillo, lenticchia alle quindici erbe aromatiche con acqua cotta e pane sciapo condito con pomodoro fresco, cipolla e finocchio selvatico, cargiò al tartufo, pasta alla ricotta pepe e limone, tagliatele del batte al ragù d’oca, maiale con patate in padella, agnello fritto e fagiolini, ciauscolo e salame lardellato. «I figli di Underwood – racconta il ristoratore – hanno divorato tutto, anche i ripassi. Blair e moglie, Desiree Da Costa,  hanno apprezzato soprattutto la delicatezza e i sapori sinceri e unici dei piatti, oltre ai miei racconti sulle origini di queste ricette e sulla storia del nostro territorio». L’attore è rimasto colpito dal panorama e dalle meraviglie naturali scoperte nella provincia di Macerata, nonostante le profonde ferite lasciate dal terremoto (lo stesso ristorante è dovuto rimanere chiuso un mese subito dopo gli eventi sismici di ottobre). «Questi abitano a Los Angeles, con il terremoto ci convivono ogni giorno – spiega Scalzini – e quindi non sono rimasti impressionati o impauriti dai crolli. Per il turismo e far ripartire il nostro territorio lesionato, dobbiamo solo puntare alle nostre bellezze e alla qualità delle nostre ricette tradizionali. Persone che vengono da fuori non vedono l’ora di conoscere il territorio attraverso il cibo». E a giudicare dai tanti complimenti ricevuti dagli stessi Underwood e dai tanti nomi importanti che sono passati per il Picciolo negli ultimi anni (da Vittorio Sgarbi a Maurizio Galimberti), Scalzini ne sa qualcosa.



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