Festa dell’Avulss, Maccioni annuncia
il progettista per l’ospedale di Tolentino

MACERATA - I 35 anni dell’associazione dei volontari. Il manager dell’area vasta: “Non si trovano i medici”. Novità per endoscopia digestiva ed Ortopedia. Il vescovo Marconi: “Troppo pochi preti, niente vice parroci: le mie unità pastorali sono state …copiate dalla sanità”. Il ricordo di Adriana Pallotto, una volontaria esemplare nelle parole del figlio Renato Perticarari

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Il direttore Maccioni col vescovo Marconi e

 

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Da sinistra gli assessori Marcolini e Ricotta, il vescovo Marconi, il direttore Maccioni e il presidente Centioni

di Maurizio Verdenelli
(foto di Luciano Carletti)

Parterre de roi per il ‘compleanno’ dell’Avulss (i volontari della sanità) fondata 35 anni fa da mons. Umberto Canullo e da Giorgio Salvucci. La location? All’ombra dell’ospedale, nel parco di Villa Cozza ‘cuore’ dell’Ircr di cui l’avv. Salvucci (già dirigente della Fondazione Carima) è stato vent’anni fa presidente. Sul palco tutta la Macerata istituzionale a cominciare dal vescovo. Racconti drammatici, i bilanci del post sisma, si sono legati a speranze e prospettive per un futuro migliore e possibile per la sanità maceratese in un clima d’empatia e cordialità. “Volete sapere una cosa?” ha detto, a sorpresa, Alessandro Maccioni, direttore dell’Area Vasta “non si trovano medici: quali? Anestesisti, radiologi, pediatri e della medicina d’urgenza”. Maccioni si è detto soddisfatto del varo del ‘nuovo’ Pronto Soccorso, seppure dalla platea una volontaria (Giuseppina Luchetti) ha promesso di ‘rovinare’ la festa con un carnet di doleance che solo l’intervento della vicesindaca Stefania Monteverde ha frustrato in extremis. Il manager ha inoltre annunciato la ‘nuova’ per l’endoscopia digestiva, la nomina di altri tre primari, il concorso per Ortopedia ed entro oggi, una ‘ridetermina’ a sua firma per individuare il professionista per il progetto dell’ospedale di Tolentino gravemente lesionato dal sisma.
Già, il terremoto. Notizie drammatiche da parte di mons. Nazzareno Marconi, il primo ad essere chiamato sul palco dall’anfitrione Salvucci. “Avevamo 130 chiese, le scosse le hanno rese inagibili 77. In tre anni, 29 preti se ne sono andati. Ho dovuto creare le …aree vaste, e cioè le unità pastorali partendo dalla riorganizzazione delle pievi (poi scherzando con Maccioni: la sanità ha preso territorialmente esempio da me). Vice parroci non me ne posso permettere in una diocesi che da un quarto di secolo non vede più vocazioni locali. Negli ultimi 150 anni mai si era verificato un fenomeno tellurico dalle conseguenze così gravi”.
festa_avulss_villa_cozza-13-325x217Spazio poi alla vicinanza e alla solidarietà. “’Macerata vicina’, progetto di volontariato, ha raccolto per la scuola di Gualdo, dopo le scosse di agosto, 17.000 euro prima di accorgersi, ad ottobre, di essere finita anche lei, la città capoluogo, nel ‘cratere’ ed aver subito tanti danni”.
Sul palco anche il sindaco Romano Carancini reduce dal Cda dell’Arena Sferisterio (“Fra 3 anni me ne vado e qualcuno magari sarà contento ma non sono escluse sorprese…”), ed inoltre anche gli assessori Marika Marcolini (Servizi sociali e coordinatrice Anffas) e Narciso Ricotta al quale Salvucci ha riconosciuto che, da precedente delegato ai Servizi sociali, “le cose che venivano promesse, erano poi mantenute”. Ed ancora. Marco Scarponi, presidente Anffas che ha invitato tutti il 16 settembre per il cinquantesimo della costituzione della benemerita associazione e il ‘padrone di casa’, Giuliano Centioni, presidente Ircr (presente anche il direttore Ivo Schiaffi). Poi, reduce dagli Usa, Giovanni Benedetti, medico oncologo (“Contro il tumore funziona sempre preventivamente lo stato di felicità e benessere interiore: non scordiamocelo”) e il dottor Andrea Corsalini.
A tutti un ricordo per i 35 anni dell’Avulss e nel ricordo della madre Adriana Pallotto, anche all’avvocato Renato Perticarari. Applausi e commozione la memoria di una donna sempre al servizio di chi era sofferente, al fianco dei malati: “In casa accettavamo volentieri, con qualche rara eccezione da parte di mio padre, i suoi ritardi nelle ore canoniche della giornata –pranzo e cena- dovuti per il suo attaccamento verso un dovere di solidarietà e generosità che sentiva fortissimo”.
L’Avulss conta in tutto 250 soci, di questi 60 sono gli aderenti ad una seconda associazione che è stata costituita perché rivolta ai giovani: dal 26 ottobre (conclusione il 19 dicembre) parte un corso per nuovi volontari. Macerata come risponde ora? “C’è stato un momento molto brutto –dice Giorgio Salvucci- legato alla crisi economica più profonda. Tuttavia adesso con l’attenuarsi, un po’, delle difficoltà economiche, i maceratesi sono tornati al volontariato”.
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festa_avulss_villa_cozza-18-325x217Dal 2008 fa invece parte dell’associazione Giuseppina Luchetti: “A Maccioni –racconta alla fine lei al cronista- avrei voluto sottolineare alcune carenze, secondo me. Ad esempio perché solo un wc nella toilette nella sala d’attesa del Pronto Soccorso? In precedenza c’erano due. La toilette nei giorni festivi è regolarmente sottoposta a pulizia? L’interrogativo è d’obbligo. Mi hanno detto che ci sono ulteriori servizi sanitari nel reparto, ma vai a saperlo da fuori… Ed in generale perchè a lasciare in tutto l’ospedale senza ricarica di acqua minerale, gli armadi metallici a disposizione del pubblico come accaduto domenica scorsa? Sarà stato un caso, certo, tuttavia non dovrebbe succedere soprattutto quando comincia a far caldo”.
Note più liete in quella che è stata definita per metà compleanno e per metà festa di Primavera, invece dal palco con il tenore Gino Ramadoro, Marco Casali e il karaoke. Conclusione con la celeberrima aria ‘Nessun dorma’ mentre volontari e volontarie si affaccendavano a riassettare a fine cena intorno alla bella torretta per metà transennata (vittima anche questa delle scosse) meraviglioso annesso superstite dell’ex villa della contessa orvietana Anna Cozza che nel capoluogo marchigiano ci arrivò, come il Principe Ignoto, per amore –che non durò- di un maceratese.

 

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