Con gli occhi di Giacomo Leopardi. Così chi passa in queste ore a Recanati, nella piazzetta del Sabato del Villaggio può vedere la casa di Silvia.
Sono state rimosse le impalcature e stanno terminando i restauri della facciata, riportata ai colori che il conte Monaldo aveva pensato quando fra il 1795 ed il 1797 decise di far costruire questo edificio. I colori che erano in uso per distinguere gli immobili della famiglia sono emersi durante un intervento di restauro all’abitazione della giovane Teresa fattorini cantata da Leopardi nella famosa ode “A Silvia”.
«Il restauro – spiega l’architetto Stefano Donati che ha guidato i lavori – è stato interpretato in senso filologico, recuperando tecniche e soprattutto materiali analoghi a quelli dell’epoca, pertanto negli anni assisteremo ad una mutazione dell’aspetto proprio come accadeva quando nel 1700 i colori non erano sintetici ma ottenuti da pigmenti naturali e calce. Restano da ultimare gli ambienti interni che ospiteranno diverse attività alcune anche innovative e che verranno svelate man mano nei prossimi mesi. mi piace sottolineare come la famiglia abbia reagito al momento avverso dovuto agli eventi sismici, rilanciando e mettendo in campo in campo una progettualità e risorse che nel breve e medio periodo porteranno ad una rinnovata offerta turistica e culturale».
(a.p.)
Casa di “Silvia” come la vedeva Leopardi, scoperto il colore originale
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come diceva Shakespeare: tanto schiamazzo per un caz.zo…
Col restauro dell’odore originale Recanati potrà poi avere una casa di Silvia come l’annusava Leopardi, ed irrompere nel mercato dell’alta profumeria con una sconvolgente Eau de Natìo Borgo Selvaggio.