di Gianluca Ginella
«Il professore durante gli esami mi ha infilato una mano sotto la camicia, fino a raggiungere il fondoschiena» così uno degli studenti di Unicam che avrebbero subito presunte molestie sessuali da parte di un loro professore. Il giovane è stato sentito oggi al tribunale di Macerata e ha parlato di tre episodi di cui sarebbe stato vittima. Imputato al processo è il docente Francesco Parillo, 53 anni, insegnante alla facoltà di Veterinaria (al momento l’università lo ha sospeso dall’insegnamento in via cautelativa). L’accusa gli contesta presunte violenze sessuali (palpeggiamenti e carezze hard) su sei studenti a partire dal 2011. I fatti sarebbero avvenuti a Matelica, dove c’è la sede di Veterinaria.
Il docente, assistito dagli avvocati Francesco Copponi e Gian Marco Russo, ha sempre respinto con forza le accuse. E oggi ha chiarito anche che, a differenza di quanto affermano gli studenti, «io non ho mai fatto esami da solo». Oggi comunque sono stati sentiti tre studenti che hanno confermato le accuse. Uno di loro ha citato tre episodi. In uno di questi, durante un esame, «ero solo con il professore che si è avvicinato a me e ha iniziato a toccarmi la schiena, poi con la mano è sceso fino all’altezza dell’elastico delle mutande. Mi diceva di stare tranquillo e che si vedeva che avevo studiato». Poi ha citato un altro episodio, sempre avvenuto durante un esame «quella volta avevo la maglietta infilata nelle mutande, per stare più tranquillo. Invece il professore anche in quel caso ha infilato la mano fino all’altezza dell’elastico delle mutande. Io cercavo di allontanarmi». Un altro studente ha detto che il professore gli aveva messo una mano sul ginocchio nel corso di un esame e ha parlato di altri episodi «capitava che il professore mettesse una mano sui fianchi».
Il terzo ha riferito che il docente gli aveva posato una mano su di una coscia «io l’ho guardato e lui mi ha chiesto se mi aveva fatto male». In merito a questo Parillo, che ha reso dichiarazioni spontanea e verrà sentito in una prossima udienza, ha puntualizzato: «l’avevo urtato con una sedia, per questo gli ho chiesto se gli avessi fatto male». Sentito anche il direttore generale di Unicam, Luigi Tapanelli, che ha detto che uno studente aveva chiesto un incontro «Il ragazzo ci disse di essere stato oggetto di attenzioni particolari da parte del professor Parillo. Ci fece anche ascoltare stralci di una conversazione con il professore e ci lasciò il file audio. Dall’incontro capimmo che era piuttosto turbato da questa situazione». «Secondo noi quello che raccontano gli studenti sono invenzioni e cercheremo di dimostrarlo al processo. Ci sono parecchie discordanze – dice l’avvocato Gian Marco Russo –. Oggi, ad esempio, uno degli studenti ha detto di aver fatto l’esame insieme ad un ragazzo, cosa smentita da un testimone che ha riferito che quel giorno c’era un altro con lui a fare l’esame. Quando glielo abbiamo fatto notare non ha saputo cosa rispondere». Al processo sono parte civile Unicam (assistita dall’avvocato Tullio Galiani) e tre studenti, tutelati dai legali Alessandro Mariani (per due dei ragazzi) e Stefano Mengucci. Il processo proseguirà il 10 aprile.
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