di Federica Nardi
(Foto di Lucrezia Benfatto)
E’ atterrato in elicottero al campo sportivo di Ussita alle 10 in punto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ad attenderlo il sindaco Marco Rinaldi e le autorità che si sono unite al presidente in una sorta di processione per visitare i luoghi simbolo di Ussita colpiti dal sisma. Tra questi il municipio dove Mattarella si è fermato per alcuni minuti ad osservare i danni, quelli di un paese che pare bombardato per la violenza dei tre terremoti che l’hanno colpito. Quello però era il 24 agosto, era il 26 ottobre ed era il 30 ottobre. Il messaggio del presidente della Repubblica è stato di guardare al futuro, di ricominciare.
Mattarella ad Ussita
«E’ il momento di ricostruire» ha detto, sottolineando che da ricostruire non ci sono soltanto le case. «Ricostruiamo l’economia di questi territori, anche a partire dall’università (erano presenti i rettori di Unicam Flavio Corradini e di Unimc Francesco Adornato, ndr). E’ un momento difficile, in questo Paese ci siamo risollevati da tante tragedie, ci risolleveremo anche da questa». Mattarella ha inoltre elogiato il lavoro di volontari, protezione civile, vigili del fuoco che con grande impegno stanno lavorando per gestire l’emergenza e ricominciare.
Nel corso della visita, durata circa 30 minuti, il presidente ha avuto anche modo di incontrare Giuseppe Rivetti, docente di Unimc che gli ha esposto il modello Ussita, che il comune vuole portare avanti insieme all’Università di Macerata, grazie al contributo del rettore Francesco Adornato e, appunto, del professor Rivetti. Il docente ha esposto al presidente quello che è un progetto di fiscalità umanitaria, basata sulla detassazione per le imprese che investono. L’idea è di realizzare un tavolo di lavoro con tecnici del ministero delle Finanze per creare un territorio a fiscalità privilegiata, sul modello de L’Aquila. «E’ molto interessante, ne parlerò col Governo» ha detto Mattarella. Il presidente si è fermato a salutare i residenti che lo attendevano, ha firmato delle caricature che gli ha fatto il maceratese Mauro Grassetti, venuto apposta per portargliele, poi ha salutato i vigili del fuoco al lavoro questa mattina per mettere in sicurezza i tetti. Completato il giro a Ussita il presidente della Repubblica si è diretto allo stabilimento della ditta Roana per una visita privata. Pochi minuti prima delle 11 il convoglio presidenziale di tre elicotteri è poi ripartito in direzione di Preci.
«Grande soddisfazione per l’interesse che ha dimostrato sulle problematiche – ha commentato il sindaco Rinaldi –. In particolare sul nostro metodo che vorremmo seguire per pianificare la ricostruzione. Tre punti chiave: soluzioni fiscali, indagine geologica di grande spessore per individuare aree inedificabili e trasferire nel piano urbanistico. Terzo punto la ricostruzione moderna che garantisca i residenti che potranno abitare in case sicure. E dare anche un messaggio ai turisti: strutture ricettive saranno sicure o non tornerà nessuno. Il presidente mi ha detto mi tenga costantemente informato su questo».
Il presidente della Regione Luca Ceriscioli: «La presenza di Mattarella testimonia la presenza forte delle istituzioni e dello Stato. È andato alla Roana che è una delle aziende colpite che sono ripartite. I primi giorni di dicembre speriamo di avere tutto approvato sia a livello finanziario (con la legge di stabilità) che di decreto». Il governatore ha inoltre annunciato un incontro nel fine settimana per moltiplicare i controlli Aedes.
(Servizio aggiornato alle 11,15)
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Purtroppo senza politici si può fare poco….
Ma basta parole ci risolleveremo si ma sicuramente da solo perché voi avete solo parole parole parole
Ogni ospitata costa come una scuola ….
Anche oggi una barzelletta
Quante chiacchiere…. VOGLIAMO I FATTI!!!!
Intanto in tivvù hanno già imparato a dire Ussita con l’accento sulla sillaba giusta.
dei dinosauri con gli elmetti…
E’ normale, è sempre così avvenuto per ogni grande e piccola “tragedia” italiana, che subito dopo ci sia l’arrivo di personalità, politici, ministri……
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Quello che comincia a stancare è che promesse tante, perfino troppe, ma poi tra una pippa e un’altra, decreti, litigi, accordi sottobanco, problemi più urgnti, ecc. ecc. ecc. si finisce che la “ricostruzione” dura troppo temnpo, si sprecano troppi soldi, NON si finisce mai….
svegliaaaa…siamo fermi al 30 ottobreeeee….smettetela di fare i buffoni.vogliamo i fatti