L’ospedale di Cingoli
di Leonardo Giorgi
Emergenza terremoto, il sindaco di Cingoli, Filippo Saltamartini, chiede alla Regione di revisionare la delibera che prevede la conversione del Punto di primo intervento (Ppi) dell’ospedale comunale in Punto di assistenza territoriale (Pat). La conversione, già in atto, sancirebbe la perdita di diverse funzionalità della struttura ospedaliera di Cingoli. In una lettera indirizzata al governatore delle Marche, Luca Ceriscioli, e al direttore dell’Asur, Alessandro Marini, il primo cittadino chiede l’annullamento della riforma del punto di primo intervento cingolano sottolineando «la condizione della popolazione di questo comune, gravemente colpita dagli effetti sismici che si sono prodotti dal 24 agosto al 30 ottobre». «L’ospedale di Cingoli – scrive Saltamartini – non può essere essere amputato di un servizio (il Punto di primo intervento ndr) indispensabile per lo svolgimento delle funzioni ospedaliere che il vigente ordinamento prevede». L’ex senatore chiede infine di «posticipare l’esecuzione dell’atto al primo gennaio 2017». Una richiesta che viene sostenuta anche dal consigliere di opposizione Giorgio Giorgi, leader del movimento Cingoli Sviluppo. Prendendo l’esempio di Tolentino, dove per via del terremoto il punto di prima intervento è rimasto aperto nonostante la delibera della Regione, Giorgi chiede «un trattamento uguale agli altri ospedali di comunità che sono nel cratere del terremoto come noi». Intanto a Cingoli continuano le operazioni di ristrutturazione degli edifici in seguito alle lesioni provocate dalle scosse del 26 e del 30 ottobre. Domani, nel rinnovato palazzo dell’ex seminario, riprenderanno come previsto le lezioni del liceo Giacomo Leopardi dopo più di due settimane di stop. La sede dell’istituto in palazzo Mucciolanti rimane inagibile.
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