Pd, Micozzi: “Io ho votato Vitali
senza intrighi né metodi opachi”

Paolo Micozzi con l’ex segretario del Pd provinciale Settimio Novelli

«Non mi sento privilegiato e tanto meno ho una visione della politica come “terreno degli intrighi e delle tattiche” e neppure sono avvezzo a “metodi opachi”. Queste espressioni sono offensive e sconvenienti e mai mi sognerei, a parti invertite, di rivolgerle ad altri componenti del mio stesso partito». Ad inserirsi nell’accesso dibattito che ha seguito l’elezione di Francesco Vitali come segretario provinciale del Pd è Paolo Micozzi che guida il gruppo del capoluogo.
Micozzi risponde direttamente alle critiche dei sindaci dell’area renziana che da subito si sono opposti con durezza alla scelta di Vitali. «Ho partecipato alla assemblea per eleggere il nuovo segretario provinciale del PD dopo le dimissioni di Settimio Novelli, al quale vanno i miei ringraziamenti per il lavoro svolto. Ho votato, convintamente, Francesco Vitali perché credo che abbia tutte le caratteristiche per svolgere bene il suo mandato. E’ persona con esperienza politica, grande capacità di ascolto e predisposizione alla sintesi. Come me evidentemente la pensano gli altri 49 che lo hanno votato su un totale di 61 presenti. Certo è che si possono avere idee diverse e perfettamente legittime; non condivido però espressioni tendenti a denigrare le scelte della maggioranza quali “metodi opachi” e “visione della politica come terreno degli intrighi, delle tattiche e dei privilegi da perseguire e consolidare”».
Micozzi suggerisce anche la strada da prendere in vista di futuri impegni che riguardano il Pd: «Proprio nella bozza di riforma del partito oggetto di studio di una apposita commissione nazionale si parla di “arcipelago di militanze” per indicare le diverse sensibilità. Fondamentale è il ruolo che la Federazione Provinciale andrà a svolgere anche alla luce delle riforme degli Enti Locali. Lo spirito con il quale è necessario affrontare la futura stagione congressuale deve essere propositivo e volto alla crescita del partito, alla sua capacità di radicamento sul territorio ed alla sua capacità di ascolto delle istanze che provengono dal territorio. Questo è lo spirito giusto per affrontare gli impegni futuri che ci attengono».