Ex sindaco e funzionario imputati per omissione d’atti d’ufficio, al via il processo al tribunale di Macerata. Sotto accusa l’ex primo cittadino di Potenza Picena, Sergio Paolucci, e il responsabile dell’ufficio tecnico, Giuseppe Percossi. La vicenda riguarda la mancata rimozione di detriti e fanghi di trivellazione che erano sotterrati in un terreno (il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, era stato in visita all’appezzamento lo scorso 10 aprile e lì aveva girato un video).
Si è aperto oggi al tribunale di Macerata il processo in cui è imputato l’ex sindaco di Potenza Picena, Paolucci, 62 anni, e un funzionario comunale, Giuseppe Percossi, 57, in qualità di responsabile dell’ufficio tecnico (carica che ricopriva all’epoca dei fatti contestati). Secondo l’accusa, sostenuta dal pm Cristina Polenzani, Paolucci, nella sua qualità di sindaco, in seguito ad una consulenza tecnica disposta nel corso di un procedimento civile, avrebbe omesso di prendere i provvedimenti opportuni al fine di rimuovere e recuperare detriti e fanghi da trivellazione petrolifera che erano sotterrati nel terreno di Gabriele Giampaoli dalla società Spi Spa e alla messa in sicurezza del versante del terreno in pendenza dove erano state rilevate condizioni di instabilità come conseguenza dell’interramento. A Percossi viene contestato di non aver dato corso alle richieste del sindaco (che aveva scritto quattro note) per consentire al primo cittadino di prendere i provvedimenti opportuni alla rimozione dei detriti e dei fanghi da trivellazione. I fatti contestati vanno dal 2011 al 2014. Gli imputati sono assistiti dagli avvocati Leonardo Filippucci, Alessandro Luchetti e Elena Daniele. Matteo Salvini, leader della Lega Nord, il 10 aprile scorso aveva girato un video sul terreno oggi al centro del processo, proprio per segnalare la situazione degli scarti delle trivellazioni che erano stati interrati.
(Gian. Gin.)
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