di Laura Boccanera
Vincono i No crem, l’impianto di cremazione esce anche dal documento unico di programmazione. Ieri sera c’erano anche diversi esponenti del movimento contro il forno crematorio ad assistere al Consiglio comunale. E l’assise ha approvato un emendamento che cancella dal piano triennale la realizzazione dell’impianto. Ma proprio attorno all’emendamento si è scatenato il dibattito. Un emendamento per cancellare il crematorio infatti era stato presentato dal Movimento 5 Stelle, ma il sindaco a sua volta ne ha presentato un secondo senza le premesse apposte dai grillini con la richiesta di approvare il proprio e stralciare quello del M5S. Su tutto l’accusa da parte del centrodestra di aver deciso di toglierlo all’ultimo minuto pochi minuti prima dell’inizio del consiglio.
L’opposizione ha dato battaglia, ma alla fine l’emendamento è passato con 18 voti a favore (con l’uscita del consigliere Corallini della lista Libera) e 1 voto contrario da parte di Giorgio Morresi del Pd favorevole invece all’impianto. Il sindaco Corvatta ha ribadito però la regolarità della procedura: «Il presidente Costamagna ha seguito la prassi normale in qualsiasi sede istituzionale. Tra due provvedimenti analoghi, ha dato priorità all’emendamento che in maniera più concentrata esprimeva il medesimo intendimento. Approvata la mia proposta, discutere anche quella formulata dal Movimento 5 stelle, di fatto dagli stessi contenuti, ma declinata in modo più articolata, era diventato superfluo. Va ribadita la piena linearità dell’emendamento che ho proposto con la linea tenuta dalla maggioranza negli ultimi mesi sulla questione. Non c’è incoerenza e non ci sono strappi nella coalizione».
«La maggioranza -ha continuato il primo cittadino – ha ribadito più volte negli ultimi mesi di essere al lavoro alla ricerca di soluzioni alternative alla normale tumulazione delle salme, ma il crematorio non aveva più carattere di urgenza per cui l’amministrazione, pur continuando a credere nella soluzione del crematorio, si propone di utilizzare tutto il tempo guadagnato di funzionalità del cimitero per verificare ogni possibile soluzione alternativa. Il fatto che in maggioranza un consigliere abbia ritenuto opportuno astenersi non costituisce un problema. Credo che con la sua posizione abbia dato voce a quella parte della cittadinanza che guarda favorevolmente alla realizzazione di una struttura per la cremazione dei defunti».
Il consiglio ha poi votato anche il debito fuori bilancio di 12mila euro per le spese legali derivanti dallo sgombero di una famiglia rom dal quartiere Risorgimento. La famiglia Gonzales aveva però fatto ricorso ad un avvocato e al Tar, e in appello il tribunale ha dato ragione alla famiglia. Ieri sera l’amministrazione ha espresso la volontà di arrivare fino all’ultimo grado di giudizio, ma l’opposizione si è opposta e il punto è passato con i voti contrari di cinque stelle e centrodestra.
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