di Gianluca Ginella
Perde il controllo dell’auto, la vettura si schianta più volte contro il guardrail, il conducente, un giovane di 31 anni, viene sbalzato fuori dal finestrino e muore. Il dramma si è consumato alle 19,30 di questa sera sulla bretella che collega la statale Adriatica al casello dell’A14, a Porto Sant’Elpidio. La vittima è Manuele Pantanetti, di Urbisaglia.
Un’auto ferma a lato della strada, schiantata contro un guardrail. Poche decine di metri più giù il corpo di un giovane, steso sull’asfalto. Questa la scena che si è presentata ai soccorritori che sono accorsi sulla bretella vicina al casello dell’A14 di Porto Sant’Elpidio. A terra un giovane. In un primo momento i soccorritori avevano pensato che l’investitore fosse fuggito. Perché c’era quell’auto ferma e il corpo della persona morta nell’incidente era distante. Tra l’altro in un primo momento gli agenti della polizia municipale di Porto Sant’Elpidio, intervenuti sul posto per i rilievi, non avevano trovato i documenti al giovane. Così l’ipotesi era stata che quella di un pirata della strada che lo aveva investito. Ma con il passare dei minuti i vigili hanno ricostruito l’accaduto. Anche perché hanno scoperto che l’auto, una Fiat Panda grigia, che era ferma dopo lo schianto con il guardrail, era della madre del giovane morto. Un ragazzo di Urbisaglia, Manuele Pantanetti. Secondo la ricostruzione della Municipale il 31enne si stava dirigendo verso il casello dell’autostrada quando, per cause che sono in corso di accertamento, ha perso il controllo della sua auto che a quel punto si è schiantata più volte contro il guardrail. In uno di questi urti, particolarmente violento, il 31enne è stato sbalzato fuori dall’abitacolo mentre la vettura ha concluso la sua corsa sulla parte opposta della carreggiata, diversi metri più avanti, contro il guardrail. Sul posto per prestare le cure al 31enne sono intervenuti gli operatori del 118. Ma non hanno potuto fare più niente per salvare la vita al giovane.
Sul posto questa sera è arrivato uno dei fratelli di Manuele, Matteo (l’altro fratello è Michele). Il 31enne lascia anche il papà Erminio, idraulico, e la mamma, Maria Carradori (cui era legatissimo e con la quale viveva). Era nipote dell’ex presidente del consiglio provinciale, Giulio Pantanetti.
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