di Maikol Di Stefano
E’ stata anticipata al 23 giugno l’udienza fallimentare per la Civitanovese. Si accorciano sempre di più i tempi a disposizione dell’attuale proprietà per intervenire. Sono solo due le strade per evitare il fallimento o cedere la società rossoblu o risanare immediatamente. In questo momento appaiono improbabili entrambe le soluzioni. In città il presidente Luciano Patitucci non si vede da mesi, così come gli altri membri della B&L Industries. Negli scorsi giorni il patron aveva spiegato, che dal primo giugno sarebbe intervenuto direttamente in prima persona per salvare la Civitanovese. “Mi sarebbe piaciuto venderla moltissimo perché non è il mio mestiere, non so farlo – spiega il presidente riferendosi alla Civitanovese – Avrei dovuto a naso basandomi sulla mia sensazione fare una squadra modesta quindi un budget di meno della metà, e rimanere in serie D a metà classifica. Puntare a risanare la questione economica e poi in tre anni aspirare a vincere il campionato. Il mio errore più grande è stato da inesperto quello di farmi prendere dall’enfasi. Purtroppo – prosegue Luciano Patitucci – quando a fine gennaio mi sono accorto che eravamo sull’orlo del baratro, era già tardi. La realtà è che nè Cerolini, nè altri sono intenzionati a comprare, o la si lascia fallire o la si pensa in maniera diversa e ristrutturata ma con aiuto e concorso di tutti quelli che vogliono bene alla Civitanovese. La soluzione sta nel trovare uno o più soci che oltre a capitalizzare la società, possono dare garanzie fidejussorie ai creditori, così che rinunciano al precetto o pignoramento in corso e dunque scongiurano lo spettro di un fallimento”. E’ quindi alla ricerca di nuovi soci da far entrare in società, questo il progetto portato avanti da Luciano Patitucci. Sicuramente tra questi non c’è Giuseppe Cerolini, l’imprenditore civitanovese sembra piuttosto orientato a subentrare nel caso di fallimento. Infatti se la Civitanovese fallisse, la proprietà in atto decadrebbe e in città si potrebbe ripartire da un campionato minore, ma con una società del tutto nuova.
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GAME OVER, “caro” Lazzaro!
Per quanto ci riguarda, per me sto Cerolini è molto fumo negli occhi: meglio mettere da parte l’orgoglio e cercare una soluzione più indolore possibile con la Folgore, almeno è una società seria che paga.
Ricordo per chi è corto di memoria che Ascoli (fallita e presa da Rozzi), Ancona (vari fallimenti poi P.S.Lazzaro), Pesaro (falliti in serie C), MACERATA (più fallimenti poi Fulgor), Fermo (fallita più volte poi Montegranaro), Samb (vari fallimenti), Fano (falliti in serie C), Jesi (un paio di fallimenti ora Jesina), ecc. sono ripartite con altre matricole e altre denominazioni quindi non c’è da vergognarsi, è il calcio (schifoso) moderno!
Siamo falliti già un paio di volte e non iscritti nel 2002, la verginità l’abbiamo persa da tempo …come le altre, del resto…
Chiamate Caporaletti,lui ha la soluzione x tutti i problemi
Pienamente d’accordo con la disamina di Carlo.
Anche io preferirei di gran lunga la soluizione Folgore, una Società con la S maiuscola, che gode di stima e ottima reputazione, andremmo sul sicuro!
Ho perplessità non indifferenti su Cerolini,ma a Civitanova sono in molti a credergli e soprattutto mi sembra che ci siano già degli accordi sottobanco tra comune e avv. Perrone per il futuro della Civiranovese dopo il fallimento….Addirittura a leggere alcuni articoli sui giornali, Cerolini ha già la società pronta e dovrebbe esserci anche Pantanetti dentro, loro sarebbero addirittura convinti di fare in tempo ad iscriversi in D.
A breve sapremo tutto per forza.