di Leonardo Giorgi
Cingoli ospita il primo raduno nazionale del 51° Corso delle Guardie di Pubblica Sicurezza italiane e l’occasione è un motivo per riflettere sulle stragi di mafia. Una su tutto la morte del giudice Giovanni Falcone, il cui anniversario è stato lo scorso 23 maggio, che ha portato il sindaco Filippo Saltamartini a commentare: «I funerali di Falcone e di Borsellino sono ricordi ancora vividi, dolorosi e questo paese non dimenticherà mai. Conoscevo le loro famiglie ed ero presente ai funerali di Stato. Era struggente sapere che, a testimonianza della portata di quegli attentati, in buona parte di quelle bare c’erano solo delle pietre».
Il raduno si è concluso questa mattina nella Sala Verdi messa a disposizione dal sindaco, ex segretario generale del Sindacato Autonomo di Polizia. Moltissimi tra agenti, ispettori e commissari hanno partecipato al raduno, iniziato già nella giornata di sabato a Senigallia, dove nella Chiesa di Santa Croce e nel municipio della città si sono ricordati i caduti della Polizia di Stato e della magistratura nella lotta contro le organizzazioni mafiose e la criminalità, organizzata con un particolare ricordo alla strage di Capaci dove persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti Schifani, Dicillo e Montinaro.Al termine della mattinata nella Sala Verdi il sindaco, assieme ad un bambino presente tra il pubblico, ha poi scoperto una lapide in marmo su cui sono incise le parole del “Bollettino della Vittoria”, ovvero il comunicato ufficiale con cui il comandante Diaz annunciò la vittoria dell’Italia e la disfatta nemica nella prima guerra mondiale. La lapide, il cui testo è presente in tutti i municipi e le caserme italiane, rimarrà installata nella sala del consiglio comunale cingolano. Nonostante il maltempo, molte delle famiglie degli agenti del 51° Corso accorse a Cingoli per il raduno, hanno approfittato dell’occasione per visitare il museo archeologico comunale, il centro storico e le bellezze naturali del territorio.
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