di Sara Santacchi
Tempo di riposo, di valutazioni e primi bilanci in casa Matelica dove, a due giornate dal termine del campionato di serie D, i biancorossi guardano, a parte l’Ancona, tutti dall’alto in virtù del secondo posto a tre punti di distanza dal Termoli. Nelle ultime settimane i ragazzi di Carucci si sono tolti diverse soddisfazioni dando più di un motivo per cui sorridere al presidente Canil. L’uovo di Pasqua poteva nascondere regalo più piacevole degli ultimi tre punti guadagnati a Città Sant’Angelo “Devo dire che giovedì ce la siamo vista con una bella squadra qual è l’Angolana e nonostante le assenze, nonostante gli infortuni, nonostante strada facendo abbiamo perso dei giocatori, ce l’abbiamo fatta. Ecco per questo devo ringraziare prima di tutto la panchina, giocatori come Api, Staffolani e lo stesso Gilardi che spesso c’è finito perché parte da loro ciò che stiamo vivendo”.
Il Matelica all’esordio assoluto in serie D si è trovata a un passo dal poter riaprire il campionato, a febbraio, prima di un leggero calo. Presidente, se l’aspettava?
“Penso che questo sia stato un altro anno indimenticabile fino adesso. Se tutto ciò è possibile è grazie a uno spogliatoio tranquillo, unito, formato da grandi uomini prima che giocatori. Hanno saputo stringersi, guardarsi negli occhi e compattarsi ancora di più nei momenti meno facili, che nell’arco di una stagione capitano. Questo fa la differenza: saper affrontare il gioco quando si fa duro. Non ultimo da parte della società e dei tifosi c’è stato un sostegno costante”.
Come da pronostico l’Ancona si è aggiudicata il campionato, ma il Matelica si è rivelata la sorpresa del campionato…
“Inizio col fare i complimenti all’Ancona per la vittoria, anche perché è una squadra costruita per vincere e, giustamente ce l’ha fatta. In casa nostra, quanto stiamo facendo è vissuta come se avessimo vinto il campionato, onestamente. C’è grande entusiasmo e siamo consapevoli di aver fatto grandi cose”.
In che modo riesce a motivare continuamente lo spogliatoio o trovare gli stimoli giusti?
“Mah, non c’è nessun segreto. Ho un ottimo rapporto con tutti. Penso di averli incoraggiati quando ne avevano bisogno e ripresi allo stesso modo. Quando parlo con i ragazzi lo faccio sempre davanti a tutti perché non dobbiamo nasconderci e ho sempre sottolineato che quando si parla di cosa migliorare non è per criticare nessuno, ma per il bene della squadra”.
Le ultime partite si sono chiuse anche con 7 under in campo. Sono un punto di forza ormai?
“Questo mi inorgoglisce. I complimenti vanno in primis ai grandi che non li hanno mai fatti sentire inferiori. I giovani si sono saputi sacrificare e stanno raccogliendo i frutti. Il prossimo anno spero di poter puntare sui giovani del vivaio con più costanza in modo che giocare in prima squadra possa diventare uno stimolo in più per crescere”.
L’ultima domanda: quanto è importante mantenere il secondo posto?
“E’ importante in primis perché per noi sarebbe come aver vinto il campionato raggiungendo il traguardo che ci siamo prefissato. Sarebbe una festa a pari livello. Poi in ottica play off, allo stato attuale delle cose andremmo direttamente in finale di girone giocando in casa”. Niente male per una matricola…
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