I gruppi d’opposizione in consiglio comunale “Per Morrovalle” e “Un nuovo Airone” chiedono le dimissioni del sindaco e denunciano quello che definiscono un atto gravissimo: “Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Luigi Canale (ex Ente Canale che gestisce un Asilo di circa 30 alunni ed alcune attività agricole, oltre ad avere terreni e case di proprietà), finanziato con soldi comunali ed equiparato agli Enti Pubblici per gestione trasparente e correttezza amministrativa, decide di effettuare la potatura di 100 ulivi di proprietà del Comune di Morrovalle e gestiti dalla Fondazione stessa. Vengono richiesti i preventivi a sole 3 ditte specializzate in maniera scorretta e difforme, tanto che si chiedono quantitativi differenti ad ognuno degli interpellati e soprattutto senza evidenza scritta. Poi si decide di affidare in fretta e furia i lavori ad un membro del consiglio di amministrazione, senza evidente preventivo, il quale esegue l’incarico nel mese di luglio (gli ulivi si potano prima della fioritura e non a luglio), ma soprattutto dietro compenso di 6.500 euro (65 euro a ulivo). Lo Statuto della Fondazione Canale e lo stesso testamento del Conte prevedono che i membri del consiglio svolgano il loro servizio gratuitamente così come è sempre stato fatto nei decenni precedenti”.
“Ma non basta: pensando che forse non fosse legale – si continua a leggere nella nota dei gruppi – e comunque di certo non opportuno, si è pensato bene di non far figurare il consigliere ma la moglie ed un amico (“che svolgono attività di giardinaggio in maniera non abituale”) del consigliere, ai quali sono stati effettuati i pagamenti. Il tutto è stato fatto senza che ci sia una precisa delibera del consiglio di amministrazione e quindi senza che tutti i consiglieri ne fossero al corrente. Quanto accaduto è gravissimo e va contro ogni normativa civile, penale e amministrativa, ma anche contro i principi di etica e moralità. il sindaco deve individuare e immediatamente revocare i consiglieri dell’ente canale che hanno agito in spregio alla legge e ad ogni principio di trasparenza e di correttezza amministrativa, all’insaputa di alcuni loro colleghi. ricordiamo al sindaco che era suo dovere controllare Perché non lo ha fatto? Non era in grado o non ha voluto? Un sindaco ed una maggioranza che si ritengono rinnovatori e che promettevano di realizzare un’amministrazione trasparente e partecipativa, ma poi lasciano che alcuni consiglieri della Fondazione, di cui il Comune è proprietario al 100%, gestiscano il patrimonio pubblico così impunemente, non hanno più la necessaria credibilità”
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