di Alessandro Feliziani
ATENEO, o meglio Atenei, perché la nostra provincia ha il privilegio di averne due ed entrambi, Camerino e Macerata, hanno dato nel 2013 – ultimo anno di attuazione dell’accordo di programma a suo tempo sottoscritto (unico in Italia) con la Provincia e il Ministero dell’Università – soddisfazioni in termini di qualità didattica, potenziamento delle strutture, finanziamenti, collaborazione con istituzioni e imprese, ricadute economiche sul territorio. L’ateneo maceratese, che nel corso dell’anno si è visto assegnare il riconoscimento di terza università italiana preferita da studenti stranieri, ha accresciuto il suo indirizzo prettamente umanistico stringendo nuove collaborazioni con università orientali e in particolare cinesi. E questo sulla spinta dell’Istituto Confucio istituito appena due anni fa a Macerata, cresciuto rapidamente in termini d’iscritti, d’insegnamenti e di borse di studio.
L’ateneo camerte, a prevalente indirizzo scientifico, dal canto suo si è distinto nel campo della ricerca raggiungendo importanti traguardi e ottenendo per questo anche consistenti finanziamenti. Inoltre l’Università di Camerino, che ha inaugurato quest’anno un moderno Campus, ha investito nella didattica proponendo un’offerta formativa in linea con le esigenze del mondo produttivo ed ha allacciato, per questo, collaborazioni con due note realtà produttive del territorio: Lube cucine di Treia e Halley Informatica di Matelica. La politica universitaria intrapresa dai due atenei ha permesso ai due rettori, Luigi Lacchè e Flavio Corradini, di annunciare alla fine dell’anno un incremento d’immatricolazioni: circa il 10% in più per l’Università di Macerata e di circa il 12% per l’Università di Camerino.
BANCA MARCHE COMMISSARIATA. E’ stato questo, per ora, l’ultimo atto del più clamoroso episodio di cronaca legato al mondo economico e finanziario del nostro territorio accaduto nel 2013, che Cronache Maceratesi ha costantemente seguito con servizi ed approfondimenti sin da marzo, svelando molti particolari. Per alcuni si è trattato di un fatto previsto, per altri era prevedibile, per i più però è stato del tutto inatteso. Evidentemente il fuoco covava sotto le ceneri e più di uno alla fine si è bruciato le mani. Purtroppo i primi a farne le spese sono stati migliaia d’ignari piccoli risparmiatori che avevano riposto fiducia nella Banca acquistandone negli anni le azioni, oggi crollate di valore. Le ispezioni della Banca d’Italia, che da alcuni anni teneva sotto controllo la banca marchigiana – per un terzo di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Macerata, che vi tiene investito il 70% del proprio patrimonio – hanno riscontrato ingenti operazioni di finanziamento, soprattutto nel settore immobiliare ed edilizio, erogate in modo “imprudente” e comunque senza quelle garanzie che solitamente si chiedono anche a piccoli artigiani per prestiti di poche migliaia di euro. Tante anomalie, tra cui benefit e compensi milionari liquidati all’ex direttore generale Massimo Bianconi, che hanno determinato le dure decisioni dell’istituto di vigilanza: prima la sospensione degli organi di gestione, poi il commissariamento. Sta di fatto che questi crediti, definiti “deteriorati”, sono saliti in poco tempo a ben oltre 4 miliardi e così si sono lievitati anche i conti in rosso della banca, arrivati a metà 2013 a circa 800 milioni. Oltre agli azionisti, ha già subito e continua a subirne le conseguenze il comparto manifatturiero locale, che vede aggravarsi sempre più la crisi di liquidità e a farne le spese – già dal prossimo anno – saranno quelle istituzioni culturali, assistenziali e socio-sanitarie che, tramite le erogazioni delle Fondazioni socie di Banca Marche, usufruiscono annualmente d’importanti contributi.
Oltre all’apertura di un fascicolo giudiziario da parte della Procura della Repubblica, la cronaca ha registrato pochi giorni prima di Natale un fatto che agli occhi del cittadino stride alquanto con la situazione di Banca Marche: la concessione da parte del Capo dello Stato dell’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica all’ultimo presidente dell’istituto di credito prima del suo commissariamento, il maceratese Lauro Costa. Di questo però non ha sicuramente colpa il diretto interessato, né probabilmente chi a suo tempo avanzò la proposta. Ad evitare la “gaffe”, se così si può definire, avrebbe dovuto pensarci la burocrazia statale che troppo spesso non vede, non sente e parla – attraverso gli atti – alcune volte a sproposito.
CALZATURIERO AGGIRA LA CRISI CON L’EXPORT. Il principale settore manifatturiero della provincia di Macerata ha continuato a soffrire della contingenza economica negativa che si trascina da troppi anni, ma nel 2013 ha mostrato la capacità di reagire, aumentando di circa il 5% la quota di vendite all’estero. A favorire l’export sono stati soprattutto i mercati della Russia, dei Paesi emergenti e l’Asia (Cina, Giappone, Corea del Sud). L’intero comparto calzaturiero si è potuto giovare della doppia vetrina voluta sin dallo scorso anno dal maceratese Cleto Sagripanti che, quale presidente nazionale dell’Assocalzaturifi, ha raddoppiato il Micam (il salone semestrale della calzatura in programma a Milano) “inventandosi” il Micam-Shanghai, una vetrina per la scarpa made in Italy proprio dove il mercato è in grado di dare nuove soddisfazioni. A settembre, poi, riservato proprio ai calzaturieri di casa nostra, si è svolto a Civitanova Marche una “due giorni” di presentazione delle nuove produzioni di scarpe ai buyer esteri provenienti dall’Asia, dal Medio Oriente e dal Canada. Tra le diverse crisi aziendali che ha colpito il sistema produttivo maceratese, nel 2013 si è registrata anche la chiusura e la riapertura di uno storico calzaturificio di Petriolo, “Alberto Fermani”, trovatosi in difficoltà dopo la morte del titolare. Lo ha rilevato la Italian Holding Moda, società promossa da Cleto Sagripanti dopo la sua uscita da ruoli operativi nel calzaturificio di famiglia.
DIOCESI verso un cambio di guida e forse anche verso una diversa organizzazione. A fine febbraio il vescovo, mons. Claudio Giuliodori, dopo poco meno di sei anni dal suo insediamento, è nominato assistente ecclesiastico dell’Università Cattolica e, in attesa di lasciare la Diocesi al suo successore, assume le funzioni di Amministratore apostolico. In questa veste, l’11 maggio mons. Giuliodori chiude solennemente la fase diocesana del processo di beatificazione di padre Mattero Ricci. Il protrarsi della sede “vacante” riporta in auge voci di una possibile fusione delle Diocesi di Macerata e Camerino; un’ipotesi tutt’altro che improbabile, dati gli orientamenti di Papa Francesco per un progetto di riduzione delle Diocesi affidato a un’apposita Commissione della CEI. Intanto nel maceratese, per un vescovo in partenza, un altro ne arriva, anche se solo simbolicamente. È padre George Gaenswein, già segretario particolare di Benedetto XVI, che – nominato a gennaio Prefetto della Casa Pontificia – è elevato al titolo di arcivescovo della “sede titolare” (cioè non residenziale e priva di un governo pastorale del territorio) di Urbisaglia.
ELEZIONI. A Febbraio si svolgono le elezioni politiche, che sono precedute da “stati di nervosismo” nei vari partiti, sia di destra sia di sinistra, con esponenti maceratesi che cambiano casacca. In particolare si registra un fuggi fuggi dall’Idv verso il Centro Democratico e nel PdL, sia verso movimenti centristi (Italia Futura, e Fermare il declino), sia verso la Destra. Dei ventiquattro parlamentari eletti nelle Marche due soli rappresentano la provincia di Macerata. Sono entrambi del Pd, Irene Manzi, bersaniana, eletta alla Camera dei Deputati e Mario Morgoni, renziano, eletto al Senato. La vera sorpresa per i maceratesi è l’elezione a presidente della Camera dei Deputati di Laura Boldrini, nata a Macerata, anche se di famiglia iesina, che – eletta nella fila di Sel sia nella circoscrizione Marche sia nella circoscrizione Sicilia II – opta per la rappresentanza siciliana. A Civitanova, alla vigilia delle elezioni, scoppia la polemica sulla “parentopoli” degli scrutatori dei seggi elettorali i quali sarebbero stati nominati secondo logiche di “spartizione” tra i politici locali.
Nel mese di giugno si svolgono le elezioni comunali a San Ginesio, dove è riconfermato il sindaco uscente Mario Scagnetti e a Gagliole, dove è eletto primo cittadino Mauro Riccioni.
FIUMI DA INCUBO con fenomeni alluvionali, crolli, frane, smottamenti e ingenti danni alla viabilità e all’agricoltura. Gran parte del territorio maceratese, specie nell’entroterra e lungo le aste fluviali del Chienti e del Potenza, è messo in ginocchio nel mese di novembre e nei primi giorni di dicembre a causa di piogge torrenziali che fanno esondare i corsi d’acqua. Un fenomeno purtroppo non nuovo, che causa ingenti danni, allagamenti di abitazioni e di strutture produttive. Pievebovigliana, Camporotondo, Sant’Angelo in Pontano, Camerino sono alcuni dei Comuni più colpiti. A Fiordimonte crollano le mura medievali del castello e a Penna San Giovanni cedono parti delle mura di cinta. A Sforzacosta il fiume Chienti, esondato in più punti, allaga ettari di terreni coltivati ed erode una parte rilevante della rotatoria stradale all’incrocio per Colbuccaro, costruita appena due anni fa. Poco più a valle, il torrente Fiastra sommerge e danneggia gravemente il guado costruito dalla Provincia per permettere l’attraversamento del corso d’acqua dopo il parziale crollo avvenuto nel 2011, in quel punto, del ponte. Numerose sono le strade che rimangono interrotte per diversi giorni. Anche in primavera la provincia di Macerata aveva subito le conseguenze di piogge eccessivamente abbondanti, con danni provocati soprattutto all’agricoltura.
L’exassessore di Civitanova Antonella Sglavo. A destra, i suoi messaggi su facebook riguardanti Mussolini
GIUNTE COMUNALI in fibrillazione durante l’anno in diversi Comuni, tra cui Macerata, Civitanova, Treia e San Severino. Nel capoluogo, dopo diverse settimane di vertici politici e “verifiche”, il sindaco Carancini ricompone la Giunta con l’ingresso di Narciso Ricotta e un rimescolamento di deleghe che porta Federica Curzi alle funzioni di vice sindaco. A Civitanova Marche la Giunta è colpita da un’improvvisa ‘scossa di terremoto’ provocata da un suo stesso assessore: Antonella Sglavo del Pd. La delegata del sindaco Corvatta ai servizi sociali commette l’imprudenza di ‘postare’ pubblicamente su facebook una conversazione con un amico in cui, dopo aver scritto che non avrebbe mai più votato a sinistra, tesse una lode a Mussolini: “Benito lo diceva: molti nemici, molto onore… aveva ragione. Ci vorrebbe” e, come se non bastasse, con un altro ‘post’ si mostra “nostalgica” anche dei Borboni, esprimendo dure critiche ai marchigiani. La gaffe su Mussolini provoca una vera bufera politica e dopo alcuni tentativi di resistere, il 21 ottobre getta la spugna, dimettendosi.
A Treia, all’inizio dell’autunno si dimettono uno dopo l’altro il vice sindaco Speranza, l’assessore Patassini e i consiglieri con delega Simone Medei e Andrea Mozzoni, contestando un progetto di bilancio che avrebbe secondo loro previsto un inasprimento fiscale. Le loro dimissioni sono seguite da quelle dello stesso sindaco Luigi Santalucia, con la conseguenza dell’automatico scioglimento del Consiglio comunale e la nomina del commissario nella persona del vice prefetto Tiziana Tombesi.
Rimpasto della Giunta poco prima di Natale a San Severino Marche. Il sindaco Martini, dopo aver sospeso tutte le deleghe, ricompone l’esecutivo con la nomina di un nuovo assessore, Simone Vitturini in sostituzione di Tito Lucarelli, e un parziale rimescolamento di deleghe tra gli altri assessori riconfermati. Il risultato è un assottigliamento della compagine di maggioranza.
HASHISH, COCAINA, EROINA. Non è passata settimana del 2013 in cui, purtroppo, non si sia registrato un arresto o una denuncia per spaccio di droga. Il fenomeno durante l’anno non si è per niente ridimensionato e quasi tutti i centri del maceratese, soprattutto il capoluogo e le città della costa, sono stati interessati da fatti di cronaca legati agli stupefacenti. Tra gli ultimi, in ordine di tempo, la scoperta da parte della Squadra Mobile di un vero “market della droga” a Macerata, in una traversa di Via Mozzi, che ha portato all’arresto di un maceratese di 35 anni e di due cittadini tunisini. Pochi giorni prima era stato arrestato a Matelica dai Carabinieri uno spacciatore, anche questo straniero, che aveva nascosto bustine di cocaina tra lo zucchero del pandoro. Numerosi i sequestri operati dalla Guardia di Finanza, in particolare durante i servizi di pattugliamento lungo le strade della costa. Proprio a Porto Recanati c’è stato nel 2013 il sequestro del maggior quantitativo di hashish: quattro chilogrammi scoperti nel doppio fondo del bagagliaio di un’auto di grossa cilindrata condotta da un uomo di nazionalità magrebina.
INCENERITORE DEL COSMARI DEFINITIVAMENTE SPENTO. La decisione, salutata con manifestazioni di viva soddisfazione dal comitato Nuova Salvambiente di Sforzacosta e Casette Verdini, è stata presa nei primi giorni di settembre dall’assemblea dei Comuni soci. Problemi tecnici avevano indotto già in precedenza il Cosmari a fermare l’inceneritore il cui spegnimento sarebbe dovuto diventare definitivo al raggiungimento dell’80% di raccolta differenziata (nel 2013 si è arrivati al 72%) e dell’entrata in funzione della nuova discarica di Fosso Mabiglia, ancora in fase di realizzazione. Per un inceneritore che si spegne, un altro sta per essere attivato sollevando le proteste della popolazione dell’alta valle del Potenza. È l’impianto di smaltimento dei rifiuti del cementificio Sacci, a Selvalagli di Gagliole, tra Castelraimondo e San Severino Marche, autorizzato dalla Regione Marche, contro il quale si è costituito un comitato “Salva Salute”.
Oltre agli inceneritori, le questioni ambientali del maceratese vedono nel 2013 in primo piano anche le vicende legate alle centrali a biogas realizzate o solo autorizzate con un procedimento previsto da una legge regionale del 2012 dichiarata incostituzionale nel mese di maggio dalla Consulta. Comitati per il No al Biogas, che chiedono lo smantellamento degli impianti realizzati o la revoca delle autorizzazioni, fanno sentire la loro voce a Petriolo, Loro Piceno, Matelica, Corridonia, Morrovalle. A Potenza Picena è il sindaco in persona a chiedere il blocco della procedura per un impianto a biogas in contrada Marolino. Nel settore dei rifiuti, il 2013 vede finalmente la conclusione dell’annosa trattativa per l’acquisizione della Smea da parte del Cosmari.
JIMMY FONTANA muore improvvisamente nella sua casa di Roma l’11 settembre. La scomparsa del cantante maceratese (Enrico Sbriccoli, il suo vero nome) trova unanime cordoglio in tutta la provincia: a Camerino, dove era nato nel 1934, come a Macerata, dove aveva vissuto a lungo diventandone personaggio rappresentativo. Pochi giorni prima della scomparsa aveva tenuto un applaudito concerto a San Severino Marche e nel fine settimana successivo si sarebbe dovuto esibire a Macerata. Per il suo attaccamento alla terra d’origine, nel 1993 aveva composto – su incarico dell’allora amministrazione provinciale – l’Inno della provincia di Macerata e nel 2012 la Camera di commercio lo aveva premiato con il titolo di “Maceratese nel Mondo”.
KYENGE CECILE, ministro per l’integrazione del Governo Letta e primo ministro di colore nella storia d’Italia, è oggetto di un attacco a sfondo razziale da parte del Forza Nuova di Macerata. Il movimento di cui è coordinatore provinciale Tommaso Golini (poi indagato per tale vicenda) ai primi di maggio, infatti, affigge accanto all’ingresso della sede maceratese del PD un manifesto con una scritta contro il ministro, che riceve subito solidarietà bipartisan sia a livello nazionale, sia da parte di esponenti politici locali. Forza Nuova spiega il gesto come protesta per le dichiarazioni del senatore del PD, Mario Morgoni, favorevole allo “ius soli”, di concedere la cittadinanza onoraria alla Kyenge. Il sindaco Carancini esprime la sua solidarietà al Ministro con una telefonata durante la quale illustra alla signora Kyenge il buon clima di accoglienza e d’integrazione esistenti a Macerata e provincia. Per altro, poche settimane dopo questo episodio, il CNEL pubblica i risultati di un’indagine da cui risulta che Macerata ha il più alto indice in Italia per potenzialità d’integrazione dei lavoratori immigrati e delle loro famiglie.
LUBE VOLLEY. La massima espressione a livello di sport di squadra della nostra provincia fa parlare di sé più nelle cronache cittadine che in quelle sportive. Pur avendo vinto a maggio lo scudetto con la formazione “under 20”, il 2013 della Lube è, infatti, l’anno della decisione di lasciare il Palazzetto dello sport di Macerata (e forse anche il nome Lube Macerata) per emigrare dal campionato 2014-2015 a Civitanova Marche dove il Comune le offre l’utilizzazione del nuovo Palas (ancora da costruire) da 4.200 posti, così da permettere alla squadra di pallavolo di poter disputare “in casa” anche gli incontri delle competizioni internazionali, per le quali la struttura maceratese non risulta idonea. L’accordo di “ospitalità” tra Comune di Civitanova e Lube viene messo nero su bianco il 25 settembre e a Macerata, dove si parla di “schiaffo” alla città, la questione assume i caratteri di vera e propria polemica politica.
Il sindaco Carancini e il presidente della Provincia Pettinari con il direttore artistico Francesco Micheli
MACERATA OPERA FESTIVAL. La seconda stagione lirica dello Sferisterio “firmata” Francesco Micheli conferma la “svolta” impressa dal direttore artistico già nel 2012 e continua a connotarsi per la freschezza di alcune idee, come il “Festival Off”, la “notte dell’Opera” e altre iniziative che, ruotando intorno agli spettacoli in Arena, coinvolgono la città come forse non era mai stato prima. Poco importa se la “prima” di Nabucco non riscuote gli apprezzamenti che sarebbero stati necessari, perché il festival subito si riporta in “pari” con un ottimo “Trovatore”. La serata dedicata al ricordo di Beniamino Gigli, con lo stesso Micheli anfitrione sul palcoscenico, completa un cartellone con un’opera di “primo piano” in meno (per ragioni di bilancio), ma con due produzioni che vedono il positivo coinvolgimento delle professionalità della locale Accademia di Belle Arti: “Sogno di una notte di mezza estate” e “Il piccolo spazzacamino”, Quest’ultima finalista – con menzione speciale – al “Premio delle Arti”. Il MOF targato Micheli non è solo lirica e lo Sferisterio lascia per una sera il palco a una stella del rock, Patti Smith. Anche altri luoghi della città si aprono per diversi generi musicali con ospiti di primo piano, tra i quali il Quartetto della Scala. Proprio quando si chiude il sipario della 49^ stagione lirica – con un pensiero già all’edizione del cinquantenario – lo Sferisterio ottiene il suo massimo successo del 2013: “La traviata” di Verdi nel celebre allestimento maceratese firmato da Henning Brockhaus e Josef Svoboda valica i confini nazionali per essere rappresentata al Royal Opera House di Muscat, in Oman, dove debutta il 22 ottobre. È la prima volta che lo Sferisterio va all’estero con un’intera produzione, partecipando come aggregatore di un progetto che coinvolge vari soggetti protagonisti delle Marche tra cui la Fondazione Orchestra Regionale delle Marche, il Coro Lirico Marchigiano “V.Bellini”, il Teatro Pergolesi di Jesi e il Consorzio Marche Spettacolo.
NEGOZIche continuano a chiudere, soprattutto nella prima metà dell’anno. Il forte calo dei consumi riduce i margini di guadagno che a volte non compensano i costi degli affitti. Il fenomeno riguarda soprattutto i centri storici della città più grandi. A Macerata desta un certo clamore la chiusura a marzo in via Garibaldi di Oviesse, che anni prima aveva rilevato i locali lasciati dalla Standa. Alcuni negozi chiudono in via Matteotti e in altre via del centro, ma anche in quartieri semicentrali. Negli ultimi mesi dell’anno il centro storico maceratese segna una piccola inversione di rotta con locali commerciali che si rianimano grazie al coraggio e all’intraprendenza di alcuni giovani. Oltre una bigiotteria e un negozio di prodotti tipici, aperti proprio nel cuore della zona pedonale (via Matteotti e via Garibaldi), si spostano in Piazza delle Libertà due noti esercizi specializzati, uno in cioccolato, l’altro in tè. Mentre il centro cittadino, tra chiusure e aperture presenta un saldo negativo, la città capoluogo si arricchisce in autunno di due nuovi supermercati, portando il numero complessivo di questi esercizi commerciali decisamente sopra la media, anche in confronto a grandi città.
OMICIDI E SUICIDI segnano tragicamente la cronaca del 2013 anche nel maceratese. Condizioni di disagio personale e familiare, ma soprattutto la crisi economica, la disoccupazione, le difficoltà a tirare avanti sono alla base di vere e proprie tragedie, come quella – rimbalzata sulle cronache di tutti i giornali e Tv d’Italia, ma anche straniere – del triplice suicidio avvenuto il 5 aprile a Civitanova Marche. Il gesto estremo dei coniugi Romeo Dionisi e Anna Maria Sopranzi è stato imitato dopo poche ore dal fratello della donna, Giuseppe. Sempre a Civitanova Marche in settembre Maria Pia Bigoni è uccisa a colpi di bastone e poi accoltellata dal marito, Graziano Palestrini, da cui viveva separata.
Un dramma familiare sfociato nell’ira è stato alla base della morte violenta di un’altra donna, Anna Maria Gandolfi, avvenuto a fine marzo a Porto Recanati e per il quale il marito, Amedeo Belli, verrà alcuni mesi dopo condannato a tre anni e mezzo di carcere per omicidio preterintenzionale.
A gennaio una giovane donna di Montelupone, Giulia Baldassarri, di 24 anni, è uccisa in Albania insieme al marito, Ucaj Sokol, a colpi di kalashnikov dal suocero. La tragica notizia, nonostante il rilievo datole da tutta la stampa, non finisce però nel fascicolo giudiziario avviato a carico della donna per un furto avvenuto nel 2009 e in settembre il Tribunale, che ne ignora la morte, la condanna in contumacia.
All’inizio dell’anno, con un colpo di fucile da caccia, mette fine ai suoi giorni Roberto Scocco, maceratese di 56 anni, molto conosciuto sia per i suoi trascorsi politici, sia come organizzatore di eventi culturali e turistici. Ad ottobre, nella propria abitazione di Macerata, si toglie la vita Giuseppe Garufi, impiegato comunale di 60 anni, indagato per l’incendio all’ufficio urbanistica del Comune avvenuto nell’agosto 2012.
POPSOPHIA, il Festival del contemporaneo ideato da Evio Hermas Ercoli, abbandona Civitanova Marche – suscitando vivaci polemiche negli ambienti politici locali – per approdare a Pesaro a luglio. “Rientra” in provincia a fine agosto con quattro giorni di appuntamenti al Castello della Rancia di Tolentino, come ideale arricchimento del programma della Biennale internazionale dell’Umorismo nell’Arte di cui lo stesso Ercoli ha assunto a partire dal 2013 la direzione artistica. Nel programma dell’estate tolentinate, inserita tra gli eventi collegati alla Biennale e a Popsophia, figura anche la celebrazione dei primi trent’anni di attività della Compagnia della Rancia.
QUALITA’ DELLA VITA “top” in provincia di Macerata. È il risultato, a sorpresa, dell’annuale classifica pubblicata dal quotidiano economico Il Sole 24 ore che pone la nostra provincia all’ottavo posto, con un miglioramento di ben ventuno posizioni rispetto al 2012. Oltre ad essere la prima tra le marchigiane, Macerata sorpassa molte altre province soprattutto del nord Italia. “Scavando” tra gli indicatori presi a base della classifica, si scopre però che il territorio maceratese resta – come ormai da molti anni – nelle parti arretrate delle classifiche per dotazione d’infrastrutture, per smaltimenti degli arretrati nelle cause civili e per tasso di “emigrazione ospedaliera”.
RECORD. Nella cronaca del 2013 figurano anche molte curiosità e tra queste veri e propri record, come quello del torrone più lungo realizzato a Camerino il 6 gennaio: un chilometro, 24 metri e 77 millimetri. Poi i 70 millimetri di pioggia caduti a Macerata il 2 dicembre e i 38.8 gradi di temperatura registrati a Pollenza stazione il 6 agosto. Record di longevità di Maria Illuminati di Corridonia, che il 6 settembre ha compiuto 107 anni e record di longevità calcistica per Roberto Santini, il quale a 54 anni di età è sceso in campo per una partita nelle file del Serralta. Ci sono anche record negativi, come i 7.700 sms ricevuti in un anno da una donna di Civitanova da parte del suo ex, denunciato per stalking e il risarcimento di tre milioni e mezzo di euro a cui è stato condannato il Comune di Matelica a seguito di una citazione in giudizio da parte del nipote di Enrico Matteri, Paolo, per un mancato finanziamento dei lavori di restauro post-terremoto di Palazzo Mattei. Infine va ricordato che il 29 ottobre è scomparso il medico sportivo maceratese Carlo Alberto Nittoli, il quale vantava il record di sette lauree ed altrettante specializzazioni.
SANITA’ senza pace anche nel maceratese, tra scarsità di risorse finanziarie e di personale, accorpamenti di reparti, tagli dei servizi, disagi per i cittadini con liste d’attesa chilometriche. A marzo la Regione Marche presenta la proposta di riordino che prevede per il maceratese tagli e declassamento dei piccoli ospedali e a settembre la stessa Giunta regionale vara le cosiddette “reti cliniche”. Dalle amministrazioni comunali dei centri interessati, da Matelica a Cingoli, fino a Recanati e Tolentino, si sollevano vere e proprie proteste. A Camerino si costituisce un comitato cittadino per difendere il reparto di chirurgia e a San Severino se ne costituisce un altro per difendere ostetricia-ginecologia. Anche i sindacati del personale sanitario sono sul piede di guerra e a Macerata il Tribunale del Malato protesta per la mancata riattivazione della PET, un macchinario indispensabile per gli accertamenti e le cure oncologiche, che per anni è stato uno dei fiori all’occhiello dell’ospedale cittadino.
Ad Appignano sorgono timori per due casi di neuroblastoma, un tumore infantile particolarmente aggressivo e il Comune affida all’Arpam una campagna di analisi ambientale. Altri due casi si manifestano a Recanati e Montecassiano.
TRIBUNALE unico per tutta la provincia. È l’effetto della riforma della geografia giudiziaria decisa dal Governo, che per il territorio maceratese ha previsto la chiusura del tribunale di Camerino e l’aggregazione della relativa circoscrizione giudiziaria a quella di Macerata. Il Comune e l’Ordine degli avvocati di Camerino hanno dato battaglia fino all’ultimo e quando ormai tutto era deciso c’è stato anche un Consiglio comunale straordinario celebrato in strada, davanti al Palazzo di Giustizia. Momenti di tensione, con strascichi di denunce, si sono registrati il 13 settembre durante le operazioni di trasloco dei fascicoli da Camerino a Macerata e il giorno precedente la protesta aveva avuto eco durante la cerimonia ufficiale d’inaugurazione del moderno edificio scolastico costruito dalla Provincia per ospitarvi l’istituto tecnico commerciale e il liceo socio pedagogico.
URBANISTICA. La politica cittadina a Macerata, da sempre vivacizzata dalle questioni urbanistiche, nella seconda parte dell’anno è scossa da una sorta di terremoto politico-giudiziario. La questione esplode a seguito di una perquisizione eseguita dalla Polizia nelle abitazioni del consigliere comunale Guido Garufi (ex IdV, poi Centro Democratico) e di suo fratello Giuseppe, che si toglierà la vita pochi giorni dopo. Il provvedimento, ordinato dal Procuratore della Repubblica di Macerata, Giovanni Giorgio, è legato all’indagine partita l’indomani dell’incendio doloso appiccato nell’agosto 2012 nell’ufficio urbanistica del Comune. Dalla stessa inchiesta giudiziaria – attraverso un’intercettazione ambientale di una conversazione tra i due fratelli Garufi – emerge una presunta “bustarella” di 35 mila euro che sarebbe stata pagata per un permesso a costruire su un’area di circa 50 mila metri quadrati. Le notizie relative all’indagine giudiziaria danno fuoco alle polveri della polemica politica, coinvolgendo l’intera gestione urbanistica cittadina e come se ciò non bastasse a dicembre il consigliere comunale Luigi Carelli, presidente della commissione consiliare che si occupa urbanistica, è raggiunto da un avviso di garanzia per aver costruito, senza autorizzazione edilizia, un muretto e delle scale su un terreno – di cui è comodatario – dietro la propria abitazione.
VILLA EUGENIA a Civitanova Marche, ormai in stato di abbandono, è l’unico edificio che al catasto risulta classificato in categoria A8. Detta così non sembra una notizia, eppure il fatto di essere l’unica villa ufficialmente con tale caratteristica suscita clamore, oltre che sorpresa, e il caso finisce sulla stampa nazionale, nonché in alcune popolari trasmissioni della Rai, tra cui ben due volte nel programma domenicale di Rai Uno, “L’Arena”, condotto da Massimo Giletti. A suscitare clamore è il fatto che tante “vere” ville che sorgono – alcune con piscina – nelle zone residenziali di Civitanova risultano come tali sconosciute al catasto, poiché figurano accatastate nelle categorie A7, A2 o addirittura A3. Questo ha significato per il Comune consistenti minori introiti tributari in termini di Ici, in passato, e di IMU negli ultimi anni.
ZAPPING. La cronaca del 2013 è ricca di episodi; molti purtroppo tragici, come la morte di David Carelli, diciannovenne di Montecassiano, colpito da choc anafilattico in seguito all’assunzione di un’aspirina e quella altrettanto assurda di Diego Luchetti, diciottenne di Loro Piceno, schiacciato da un’autovettura mentre partecipava ad un “rave party” notturno sul monte Faito tra san Severino e Gagliole. A maggio muore, a seguito di un incidente stradale lungo la superstrada Val di Chienti, nei pressi del lago di Caccamo, il sindaco di Pievetorina, Luigi Gentilucci, leader del movimento politico LAM, da lui fondat. Inoltre nel 2013 si sono registrate due vittime in altrettanti incidenti di caccia. A gennaio il civitanovese Giuliano Morbiducci resta ucciso da un colpo partito accidentalmente dal suo stesso fucile e a dicembre Sandro Latini di Montecassiano, mentre sta raccogliendo funghi nella campagna di Serrapetrona, resta ucciso con un colpo sparato per errore da un cacciatore di Tolentino. Ad ottobre sul crossodromo di Cingoli muore a seguito di un incidente durante una gara di “quad” il giovane pilota inglese Connor Smith. A San Severino a dicembre un bambino di appena tre mesi muore asfissiato per un rigurgito. A Civitanova Marche, in febbraio, per una fuga di gas salta in aria un’abitazione e i due occupanti, i coniugi Sergio e Gina Emili, sono fortunatamente estratti vivi dalle macerie. A giugno, un cittadino romeno ex dipendente della “Clementoni giocattoli” tenta di far esplodere l’azienda con un’auto piena di bombole di gas e di taniche di benzina. La strage è evitata grazie al coraggioso intervento di due operai.
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