di Maurizio Verdenelli
Ma che c’azzecca Peter O’ Toole con Macerata e, segnatamente, con Urbisaglia, tremila anime a 15 km dal capoluogo? C’entra, c’entra. Perché il grande attore d’origine irlandese morto domenica pomeriggio ad 81 anni al Wellington Hospital di Londra, che sul grande schermo fu il leggendario Lawrence d’Arabia, vestì pure (in questo caso sul piccolo schermo, circa 20 anni dopo) i panni di un altro mito della storia di tutti i tempi. Un personaggio, questo figlio vero della terra maceratese che aveva in Urbisaglia e cioè in Urbs Salviae (letteralmente, Città della salute) 35.000 abitanti, capitale della V° Regio (Le attuali Marche) il proprio naturale punto di riferimento.
O’Toole interpretò Lucio Flavio Silva Nonio Basso, comandante romano della X° Legione Fratensis che nel 74 d. c conquistò la fortezza ‘inespugnabile’ per antonomasia: Masada (Metzada). Ponendo fine alla resistenza ebraica a 4 anni dalla caduta di Gerusalemme da cui l’antica fortezza, che era dal 66 in mano a Sicarii e quindi ai Zeloti sopravissuti alle armi di Tito, distava 100 chilometri, nella Giudea sud orientale su un altopiano a 400 metri sul Mar Morto da cui si continua a dominare uno dei panorami più suggestivi del Pianeta.
Peter O’Toole fu dunque il grande urbisalviense in una mini serie per la Tv inglese (“The Antagonists” per la regia di Boris Sagal) trasmessa con successo nell’81. Un’interpretazione, al solito, superlativa che valse l’anno dopo al celebre attore la nomination per il Golden Globe, un Premio che veniva inaugurato proprio nell’82 e che vide prevalere l’americano Mickey Rooney con ‘Bill’. Per il Lucio Flavio Silva made in England, l’ennesima delusione se si pensa che a fine carriera avrebbe collezionato otto nomination all’Oscar senza conquistarne neppure uno! Tanto che l’Academy hollywoodiana pensò bene di assegnare all’ormai anziano protagonista di 70 film una statuetta alla carriera -che che lui accettò con molta riluttanza e solo su consiglio dei figli.
Intanto la figura di Lucio Flavio Silva, in quegli anni 80, divenne grazie a Peter O’Toole, molto più famosa in Inghilterra e negli Usa (dove la miniserie venne pure distribuita) che in Italia e pure ad Urbisaglia nonostante che al suo nome fosse dedicata in paese una lunga via semicentrale, che il bellissimo anfiteatro da lui donato alla città continui ad essere la sede della rassegna estiva dedicata al teatro classico, e che, infine, il museo fosse testimone del suo valore e della sua presenza. Questo pure grazie ad alcune lapidi ed iscrizioni salvate ‘miracolosamente’ alla ‘damnatio memoriae’ voluta dall’imperatore Domiziano. Questi geloso della popolarità del condottiero marchigiano che era stato governatore della Giudea dal ’72 all’80, conquistatore di Masada, e prima ancora triumviro, tribuno, questore, senatore (con Nerone) ed infine console, ne aveva voluto infatti cancellare i meriti impressi negli archivi. Lucio Flavio Silva Nonio Basso morì in disgrazia nell’81.
La ‘persecuzione’ di Domiziano nei confronti del grande soldato di Tito venne naturalmente e facilmente resa vana dalla Storia. Difficile infatti poter cancellare la vicenda di Masada, divenuto un simbolo vivente della causa sionista ed al centro di scavi archeologici negli anni 60 che hanno riportato alla luce la fortezza dove nessuno che l’abitava (guerrieri, donne, vecchi e bambini) volle uscire vivo. Quando infatti la decima legione romana entrò dalla poderosa rampa d’accesso che aveva reso possibile annullando ogni dislivello (l’unico sentiero d’accesso era chiamato ‘del serpente’ ad indicare insieme con la ripidità la sinuosità dei tanti tornanti) la distruzione delle mura alte cinque metri e delle venti torri alte venti, trovò tutti morti. Il primo grande suicidio di massa della storia. Ancora adesso reclute del moderno esercito israeliano giurano davanti alle rovine della fortezza espugnata dall’urbisalviense, il moto: “Masada mai più cadrà” ad indicare la ferita profonda nella memoria di un popolo che non si cancella.
Ed un segno di pacificazione ha voluto significare, nel segno di Lucio Flavio Silva Nonio Basso e degli eredi di quella resistenza disperata ed ultima (dopo la diaspora di Gerusalemme) è stata l’inaugurazione, nel giugno scorso, di una ‘nuova Masada’ ad Urbisaglia. Si tratta, come noto, di un parcheggio multipiano costruito a ridosso del centro storico a ‘colmare’ il dislivello tra questo e la strada che conduce alle frazioni vallive dove si stendeva, con tutta la sua bellezza e potenza, l’antica Urbs Salviae. Famosa anche per lo stabilimento dedicato a curare l’infecondità femminile – e dove, gossip storico, venne segnalata per 15 giorni la presenza dell’imperatrice, moglie di Cesare Augusto che in città pare avesse un amante.
Una moderna ‘rampa d’accesso’ tutta acciaio e vetro realizzata non per invadere ma per …risolvere i problemi di viabilità dello splendido storico dominato dalla celebre Rocca è la ‘Masada’ di Urbisaglia. Anche da qui si gode un bellissimo panorama: dall’ascensore del parcheggio multipiano, risalendo, si possono ammirare da una parte i Monti Azzurri, dall’altra Macerata e, di fronte, il Fermano intuendo al di là il mare. All’interno della bella struttura, pannelli e scritte bilingue -italiano ed ebraico che segnalano con questo la volontà di pacificazione dopo circa duemila anni dalla drammatica capitolazione della fortezza, ed indicano la storia di Masada ed insieme quella di Urbisaglia.
“Una città di grande importanza e cultura” ha sottolineato, il 15 settembre scorso, all’arcivescovo di Urbisaglia e prefetto pontificio, mons, Georg Ganswein, il prof. Gianfranco Paci, protagonista di tante campagne di scavo nell’area archeologica. Sottoponendo durante la visita al museo cittadino, all’attenzione di colui che è il segretario di due papi, l’unica testimonianza in pietra dei fasti trionfali, fuori Roma. “Il segno anche di una grande strategia” ha chiosato mons. Ganswein.
Il riferimento era naturalmente tutto per Lucio Flavio Silva Nonio Basso, il cui nome è inciso in una grande lapide all’ingresso del museo dove l’arcivescovo -che per primo nei giorni scorsi ha accolto Putin ospite in Vaticano- si era prima a lungo soffermato nella sua visita ad Urbisaglia.
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