Non è propriamente una ricetta di tradizione marchigiana ma sicuramente una specialità diffusa anche nella mia regione. Potete scegliere sia l’orata che la spigola, meglio se di cattura e non di allevamento. Vanno eliminate le interiora, incidendo sotto le branchie ed estraendole. Vanno poi tagliate le pinne con delle forbici robuste e se occorre (spesso capita) eliminate le squame passando il coltello dalla coda verso la testa. Infine vi raccomando di sciacquarle abbondantemente sotto acqua corrente per pulirle completamente.
Ingredienti: 4 spigole, rosmarino, 1 limone, olio extravergine di oliva, 2 pomodori maturi, sale, vino bianco, pepe aglio.
Preparate quattro fogli di carta alluminio abbastanza gradi da contenere i pesci. Al centro di ognuno mettete una fetta di limone e una di pomodoro maturo. Adagiatevi sopra le spigole già pulite, salate e pepate e mettete ancora sopra una fetta di limone e una di pomodoro maturo. Nel ventre sistemate un rametto di rosmarino e un pezzo di aglio. Tirando su la carta ai lati, versate uno spruzzo di vino bianco e irrorate d’olio. Chiudete il cartoccio facendo attenzione a non far uscire il condimento e infornate a 250 gradi per una ventina di minuti. Servite a tavola direttamente con il cartoccio. Se qualche commensale pigro preferisce la spigola già spinata e pulita, preparatela voi ricordandovi di distribuire sul pesce il sughetto del cartoccio.
Il vino in abbinamento è l’Offida Pecorino Pistillo di Poderi San Lazzaro a Offida
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Mangiata proprio oggi… anzichè il limone, una spolveratina di paprika dolce (d’estate è meglio di quella piccante)…. buonissima!