Foresi: “Cementificatore a me?
Corvatta e i suoi guardino a casa loro”

CIVITANOVA - Una parola di troppo sul volantino elettorale del vincitore delle primarie del centrosinistra, scatena l'ira del leader dell'Ancora che chiude definitivamente le porte ad una possibile alleanza

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Renzo Foresi

di Laura Boccanera

E’ un “cold case” politico che riemerge dopo quasi 30 anni. Una questione affrontata dalle cronache del tempo che ancora brucia però in Renzo Foresi, oggi coordinatore dell’Ancora che tutt’oggi si scalda nel ricordare i passaggi di un caso che fece discutere. E il casus belli di una parola di troppo fa riesumare la lottizzazione di San Marone. Andiamo con ordine: questa mattina Renzo Foresi raduna la stampa: in mano una cartellina verde con dentro copie di delibere scritte a macchina, fotocopie di giornali del 1987. Il coordinatore dell’Ancora rispolvera i vetusti documenti perchè adirato profondamente con quanto trova scritto in un volantino elettorale di Tommaso Claudio Corvatta. Foresi si accorge solo ieri che nel volantino elettorale di Corvatta la “lista Foresi” (che in realtà non esiste, semmai lista Ancora con a capo Foresi) viene definita lista di “cementificatori”. Foresi va su tutte le furie e nel colorato e viscerale linguaggio che gli è proprio contesta punto per punto la definizione: “Si dovrebbero vergognare a darmi del cementificatore, a cosa si riferiscono? In quale parte del programma hanno letto che sono per il cemento? Io ho costruito sempre palazzine popolari, per i giovani e per gli operai, rispondano loro delle scelte vigliacche fatte in passato, oggi fanno i puri, ma non sono il nuovo, anzi sono espressione di gente attaccata al potere che ha cementificato la città”. E qui veniamo all’affaire lottizzazione San Marone: Foresi infatti ricostruisce le tappe di una vicenda indietro negli anni e che avrebbe come protagonisti Claudio Corvatta padre, Ivo Costamagna e Antonio Recchioni. Tutto comincia nel 1979 quando il piano di edilizia economica e popolare che doveva sorgere a San Marone, assegna alla Coop. Edile Casaverde, di cui Foresi è stato prima tecnico e poi presidente, il lotto numero 15 di 1675 mq. Il Comune però, a cavallo fra il 1979 e 1987 non rilascia la concessione edilizia e viene suggerito a Foresi di trattare direttamente con i proprietari dell’area: “l’area era di proprietà di alcuni signori che mi dissero di trattare direttamente con Antonio Recchioni che al telefono mi disse che lì non avrei mai costruito niente, anzi, il lotto 15 assegnato nel 1979, è stato trasformato da zona Peep a area urbana e inserito nella zona di completamento. Ho fatto esposti per abuso d’ufficio, falso, scritto al sindaco Costamagna, al pretore, al presidente della giunta regionale, agli assessori regionali e comunali all’urbanistica, mi sono stati vicino e si sono interessati alla cosa con interventi in consiglio comunale anche Ottavio Brini e Galliano Micucci (suo un intervento del dicembre 1969 che riporta il caso e chiede spiegazioni), ma nessuno mi ha più fatto sapere nulla. Oggi in quel lotto c’è la casa di Recchioni, per cui prima di dare a me del cementificatore guardino a casa loro. Li sfido in qualsiasi momento in una pubblica piazza”.

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Le parole incriminate sul volantino di Corvatta

Netta la presa di distanza dal consigliere Antonio Recchioni che parla di “allucinazioni e deliri senili – afferma – Foresi usa un caso degli anni 80 perchè non ha argomenti recenti per confrontarsi con la città. Ciò di cui parla non è vero, è la reazione di chi non sa accettare la sconfitta. Sono solo deliri, quel volantino non l’ho fatto io, Corvatta se ne assuma la responsabilità. La nuova città non ha dato indicazioni di voto per le primarie, che poi io sia nelle foto è un atto dovuto per congratularmi con il vincitore, tutto il resto è solo un delirio”.

“Non ricordo il caso specifico – ha commentato Costamagna – Foresi è un uomo abituato a servire il potere e ora cerca di calunniarmi. Non ricordo nello specifico il fatto a cui si riferisce, ma sono sereno perchè assessore all’urbanistica era Malaisi, un galantuomo su cui garantisco, tiri fuori la delibera del cambio di destinazione, ma stia attento a quello che dice perchè con me sbatte male. Non può prendersela con me se le ha sempre sbagliate tutte”.



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