700.000 piccole imprese italiane si rivolgono ai consorzi di garanzia fidi per ottenere credito dalle banche. Nell’ultimo anno i finanziamenti garantiti in essere da parte dei consorzi fidi alle PMI hanno sfiorato i 14 miliardi di euro (in leggera flessione rispetto all’anno 2010 allorchè il dato era superiore ai 14,4 milioni). Ma la stretta creditizia ha pesato anche sull’attività dei consorzi fidi: nel 2011 un quinto dei nuovi finanziamenti garantiti dai confidi e deliberati dalle banche non è stato effettivamente erogato alle imprese da parte degli istituti di credito. Un fenomeno che si concentra negli ultimi tre mesi dell’anno, con il blocco pressoché totale delle erogazioni di finanziamenti.
Questi dati emergono dalla quindicesima edizione della ricerca presentata giovedì scorso a Roma da Fedart Fidi, la federazione nazionale unitaria dei 144 Consorzi e Cooperative Artigiane di Garanzia promossa da Confartigianato, CNA e Casartigiani.
“Si mantiene elevato – afferma Giuseppe Tesei, Direttore della Cooperativa Artigiana di garanzia M.Pierucci, emanazione di Confartigianato Imprese Macerata, di ritorno dalla convention romana – il grado di penetrazione del sistema Confidi nel comparto artigiano, ove raggiunge il 37%, a conferma del fatto che quasi 1 imprenditore artigiano su 2 si rivolge ai Confidi per dare soluzione alle proprie esigenze finanziarie e di rapporto con il sistema bancario. Analizzando in particolare il solo comparto dell’artigianato, i confidi hanno garantito un quinto dei finanziamenti complessivamente erogati dalle banche alle imprese del settore. Dando poi uno sguardo alle regioni più attive in termini di finanziamenti garantiti dai confidi alle piccole imprese non posso non rimarcare con una punta di motivata soddisfazione che le nostre Marche, con circa 450 milioni di euro, si attestano in 5^ posizione della graduatoria nazionale e che la Cooperativa di garanzia M.Pierucci, uno dei 10 soci del Confidi Marche, da sola, con circa 83 milioni di euro, ha posto in essere garanzie per quasi il 18% dell’intero plafond regionale”.
“Alla luce di quanto sopra e consapevoli del ruolo oggi più che mai determinante svolto dai Confidi per favorire l’accesso al credito alle piccole imprese – conclude Tesei – la Fedart Fidi ha presentato un progetto per rilanciare il sistema della garanzia del credito all’insegna della semplificazione e dell’efficienza. Al centro della proposta vi è il riconoscimento della garanzia quale bene pubblico, in quanto strumento fondamentale per favorire l’accesso al credito. Quattro gli obiettivi della riforma sollecitata da Fedart Fidi: orientare le risorse pubbliche e private secondo principi di efficienza e di efficacia; semplificare la filiera della garanzia eliminando duplicazioni tra i ruoli assunti dai vari soggetti e la concorrenza tra gli attori; raggiungere l’autosostenibilità del sistema con un meccanismo di contribuzione automatica privata per ciascuna operazione di garanzia; rendere misurabile l’impatto generato dagli interventi mediante un modello econometrico appositamente definito”.
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gli artigiani e le PMI dicono che i consorzi FIDI siano un buon affare per i funzionari dei consorzi stessi , ottimi stipendi e ottime prospettive di carriere, per gli artigiani o le PMI nn cambia nulla se le banche nn danno i soldi direttamente nn li danno anche se fidimprese ti presenta, ossia se hai il rating buono hai soldi con o senza consorzi