di Maria Luisa Lasca
Inizia un nuovo anno, uno sguardo intorno a noi, e con sorpresa, si può notare che qualcosa sta cambiando: si comincia a parlare di scuola. È un fatto molto positivo, di civiltà. Anche Cronache Maceratesi approfondisce le problematiche sollevate da operatori della scuola e genitori, dando loro visibilità, informando (leggi l’articolo). In questo modo anche la vicenda cittadina degli ultimi giorni, relativa alla temuta progressiva scomparsa delle classi della scuola primaria Montessori (GUARDA IL VIDEO), facente parte dell’Istituto Comprensivo Mestica, per eccedenza di iscrizioni di alunni stranieri e carenza di italiani, si va normalizzando, come è giusto. Con il buon senso e la partecipazione di tutti gli interessati potrà avere un esito positivo, cioè l’istituzione della classe prima per il prossimo anno scolastico. Tutto questo in quanto è stata svolta un’azione di sensibilizzazione, con la comunicazione sui bisogni di piccoli grandi protagonisti, gli alunni. Il punto è proprio questo: l’esistenza di persone, di pressanti richieste educative. Il servizio scolastico di ciò si deve occupare, principalmente, dando le risposte che le diverse situazioni richiedono. Si è accennato, in puntate precedenti del Grande Quaderno, alle problematiche della lettura e della scrittura, alle progettualità collegate a queste due fondamentali abilità, necessarie all’alunno che cresce e apprende. È opportuno un approfondimento su situazioni sempre più frequenti di difficoltà scolastiche, collegate alla lettura e alla scrittura. Recentemente sono stati riconosciuti i DSA, cioè i disturbi specifici di apprendimento che si manifestano in soggetti con intelligenza nella norma. Si studiano strumenti compensativi (personal computer, tavola pitagorica, calcolatrice, sintetizzatori vocali, etc) e dispensativi (dispensa dalla lettura ad alta voce, dagli esami scritti, dalla lingua straniera scritta, etc.) per gli studenti che, senza avere alcun handicap, sono afflitti da specifiche difficoltà nella lettura e scrittura, o nel calcolo, quali dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia. La legge 8 ottobre 2010, n. 170 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico” dà un valore definitivo e di norma primaria a tutte le norme amministrative precedentemente emanate e costituisce la base per l’operare concreto dei docenti a favore degli alunni interessati. Nel successivo decreto ministeriale del 12 luglio 2011 (n. 5669) recante il Regolamento applicativo della legge sono state allegate le Linee Guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA. La legge 170, tra l’altro, oltre ad essere chiara e sintetica, ha il merito di descrivere in termini scientifici ed operativi le definizioni relative a dislessia, etc. e di chiarire che nell’interpretazione delle definizioni si tiene conto dell’evoluzione delle conoscenze scientifiche in materia. Interessante riconoscimento del collegamento fra sapere umanistico e scientifico, con pragmatismo nell’affrontare i problemi. Si riporta l’articolo 1 della Legge:
Riconoscimento e definizione di dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia
1. La presente legge riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati «DSA», che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana.
2. Ai fini della presente legge, si intende per dislessia un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà nell’imparare a leggere, in particolare nella decifrazione dei segni linguistici, ovvero nella correttezza e nella rapidità della lettura.
3. Ai fini della presente legge, si intende per disgrafia un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nella realizzazione grafica.
4. Ai fini della presente legge, si intende per disortografia un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nei processi linguistici di transcodifica.
5. Ai fini della presente legge, si intende per discalculia un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà negli automatismi del calcolo e dell’elaborazione dei numeri.
6. La dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia possono sussistere separatamente o insieme.
7. Nell’interpretazione delle definizioni di cui ai commi da2 a5, si tiene conto dell’evoluzione delle conoscenze scientifiche in materia.
L’Istituto Comprensivo Fermi di Macerata fa parte della rete Pegaso di scuole certificate che condividono le buone prassi riguardo gli interventi a favore di studenti con disturbo specifico di apprendimento. Docenti opportunamente formati e la sensibile disponibilità della dirigente scolastica fanno sì che gli alunni, che non hanno alcun problema di handicap, una volta accertata la specifica difficoltà, siano guidati con tecnologie specifiche. Tali dispositivi, comprendenti libri in formato digitale ed altri software, aiutano ad accedere in maniera più libera, più ricca, ipertestuale e intuitiva alla scrittura e lettura. A mero titolo di esempio si cita il materiale didattico della Cooperativa Anastasis, consistente in strumenti informatici compensativi, assai diffuso nelle scuole. In tutte le scuole cittadine si lavora con competenza a favore di tali alunni, con il supporto formativo dell’Ufficio Studi dell’Ufficio Scolastico Provinciale, dell’Associazione Italiana Dislessia (www.aiditalia.org.), del Centro Territoriale Integrazione presso il Circolo Didattico Via Fratelli Cervi. Presso la scuola è attivo uno sportello informativo cui possono rivolgersi genitori e docenti, con personale dell’Associazione Italiana Dislessia. La formazione per i docenti è capillare sul territorio, a partire dalle Linee Guida ministeriali, con progetti specifici coordinati tra loro.
Il sito www.istruzione.it.web/istruzione/dsa presenta un’area tematica dedicata ai disturbi specifici di apprendimento,contenente la normativa, documenti e pubblicazioni, progetti in merito. Il Centro per l’apprendimento speciale di Camerano (www.centroapprendimentospeciale.it) svolge progetti e interventi a favore dei bambini con DSA.
Si è trattato di bambini e studenti con DSA, disturbo che riguarda oltre il 4% della popolazione scolastica, percentuale destinata a crescere nel momento in cui, senza timore da parte di genitori e docenti, i problemi sono evidenziati e successivamente risolti. Per chi scrive nel Grande Quaderno è importante segnalare tutto ciò che non permette ad alunni in crescita di stare a loro agio, con la fiducia che, con la collaborazione, le risposte arriveranno, per ciascuno.
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Cara professoressa Lasca dalla mia esperienza posso dire che della scuola media (non si dice più media ma il concetto è chiaro) Enrico Fermi ho un pessimo ricordo proprio per il problema di mio figlio riguardo alla dislessia……forse oggi la scuola e gli insegnanti si sono aggiornati ma quando c’era mio figlio (ha preso la licenza nel 2009) “certe” insegnanti si rifiutavano di capire il problema nonostante mio figlio fosse seguito dal centro di Camerano (dove è seguito ancora). Da quando è andato alla scuola superiore mio figlio è rinato, perchè ha trovato professori preparati e le dico che alle medie aveva 6 in condotta mentre il primo anno di superiori ha preso 9 in condotta e anche gli anni a seguire…..perchè è compreso e valorizzato e ricordiamoci che tante volte (purtroppo) ad avere problemi di comprensione sono proprio certi(pochi per fortuna) insegnanti. Comunque rimango sempre dell’idea che di bravi insegnanti ce ne sono e sono tantissimi, che fanno il proprio lavoro con serietà, professionalità e con amore!!!!!!!!
Gentile Signora pise59,
la ringrazio per essere intervenuta nel Grande Quaderno e per aver spezzato l’incantesimo che mi lasciava sola nelle mie riflessioni.
Mi dispiace di quanto vissuto durante la scuola media. Me ne assumo in parte la responsabilità avendo diretto l’Istituto Comprensivo Fermi fino all’anno scolastico 2006/07. Oggi la legge 170 del 2010 guida genitori e docenti nell’affrontare correttamente difficoltà destinate ad essere superate, come sta avvenendo nel suo caso. Voglio pensare che la rigidità dimostrata allora da parte di qualche insegnante abbia contribuito a sviluppare nello studente la grinta che oggi dimostra e gli permette di farsi valere e apprezzare come merita.
La aspetto ancora, grazie di nuovo.