Da Gian Mario Maulo, ex sindaco di Macerata, riceviamo:
La disposizione lineare delle auto lungo viale Trieste e viale Leopardi ed in altre vie della città ha ottemperato all’obbligo di prevedere aree di sosta fuori dalla carreggiata ed ha parzialmente liberato da ostacoli corsie solitamente percorse a velocità più sostenuta, anche se resta per necessità il rischio della retromarcia nella manovra di sosta. Sono diminuiti i posti auto ma è aumentata la sicurezza.
Ugualmente positiva è stata la realizzazione di stalli a strisce bianche per soste brevi in alcune vie, che facilitano acquisti nei negozi e accessi agli uffici. Sarebbe opportuno prevederli anche in altre vie. Oltre all’onere di maggiori controlli del rispetto dei limiti di orario, questa misura, però, incentiva la circolazione di auto nelle vie a maggiore criticità per traffico, aumentando così anche le polveri sottili. A diminuirne la concentrazione, più che limitare gli accessi alle auto più inquinanti (soprattutto in periodo di crisi e per chi non si può permettere di cambiare auto), occorrerà incentivare l’uso delle aree periferiche di sosta lunga sulle direttrici di accesso alla città. Già esiste il parcheggio Garibaldi tanto gettonato per l’accesso da Villa Potenza; il parcheggio Sferisterio, meno pubblicizzato, da Piediripa; il Parksì, meno utilizzato, da Sforzacosta. E’ urgente realizzare l’area di parcheggio a raso a Rampa Zara per l’accesso dalla zona Pace ed oltre. Forse è utile valorizzare anche l’area dismessa della stazione ferroviaria per l’accesso (problematico, però) da via Cincinelli. Mentre occorre disincentivare l’avvicinamento alle zone critiche: non vanno certo in questa direzione la tolleranza delle auto ai Giardini Diaz, la sosta facile in piazza Libertà e in piazza Mazzini, che doveva essere libera dalle auto appena si attivava il parcheggio Sferisterio, cioè dieci anni fa. Ora che la realtà allarmante delle polveri sottili è entrata nella coscienza collettiva, ampliare le aree pedonalizzate e lasciare le auto nelle aree periferiche di sosta lunga e usare il mezzo pubblico alternativo dovrebbe diventare una scelta civile. Allora diventeranno preziose, non solo l’area dello stadio, ma perfino quella di Fontescodella e dei Vigili del fuoco.
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