La “diversa” crisi in provincia
Cerulli (UGL): pagano i soliti noti

In tempi di crisi economica, in seguito alla recente manovra del governo Monti e alle numerose difficoltà incontrate dai lavoratori si sollevano delle critiche nei confronti della pubblica amministrazione. Su questo argomento interviene Ubaldo Cerulli, segretario dell’U.G.L. di Macerata: “A proposito della pubblica amministrazione che, come noto e per sua fortuna, non è soggetta a cassa integrazione, disoccupazione, mobilità, licenziamento per riduzione di personale o chiusura dell’attività, per restare a casa nostra  sono andato a consultare i redditi percepiti dai nostri dirigenti comunali e provinciali. Ho così constatato che gli stipendi elargiti  (a mero titolo di esempio) ai dirigenti dei comuni e aziende associate con media anzianità di servizio dei due comuni più grandi (Macerata e Civitanova Marche) variano mediamente dai 110000 (centodiecimila) agli 80000 (ottantamila) euro lordi annui.” E aggiunge: “Con ciò non voglio asserire a priori che tali redditi siano elevati, dal momento che ritengo giusto e doveroso retribuire le prestazioni lavorative in relazione alle responsabilità di ruolo assegnate purché proficuamente ricoperte con il raggiungimento di obbiettivi e risultati ottimali. Allo stesso tempo debbo però osservare che tali importi sono stati adeguati e a volte in misura superiore a quelli normalmente previsti per dirigenti di fascia media nei comparti privati.” L’impressione è che tra i cittadini ci siano fasce più o meno penalizzate dalla crisi e più o meno controllate o controllabili. Cerulli non intende con il suo intervento accusare le pubbliche amministrazioni, ma proporre un confronto tra dirigenza pubblica e privata sui rispettivi sistemi contrattuali.