Dopo l’appello di Nazareno Tartufoli, segretario generale dell’Ircr a lasciare i giochi di potere fuori dall’Apsp in questo anno di transizione, interviene il presidente Paola Agnani e il cda dell’ente:
«Il Consiglio di amministrazione delle Ircr, disapplicando quanto disposto dal precedente Cda in considerazione della particolare congiuntura economica che stiamo vivendo, ha deliberato di non procedere con l’adeguamento Istat delle rette dei nostri ospiti. Questa è la notizia che volevamo portare a conoscenza della cittadinanza. Tuttavia, dopo aver appreso l’appello che Nazzareno Tartufoli, segretario generale delle IRCR, ha sentito la necessità di lanciare sulla stampa locale, ci sentiamo costretti a dover portare chiarezza in merito, respingendo con fermezza sia le argomentazioni portate a sostegno che il metodo adottato per esprimerli. E diciamo perché:
1. La nuova Azienda Pubblica di Servizi alla Persona nasce con un mandato chiarissimo: ampliamento e riqualificazione dei servizi alla persona sul territorio. E’ il mandato che il Consiglio comunale di Macerata ha dato all’Azienda chiedendo allo stesso tempo tutte le garanzie per salvaguardare il patrimonio in funzione della crescita aziendale, attraverso la costituzione di una fondazione. Su questo mandato l’attuale CdA ha avviato dal 1 luglio 2011 la propria programmazione i cui obiettivi sono chiari: riqualificare i servizi, ampliarli, cercare sinergie sul territorio, recuperare risorse attraverso il patrimonio, darsi una struttura capace di perseguire gli obiettivi.
2. Se il mandato politico è chiaro e gli obiettivi sono chiari, è evidente che il primo passo da compiersi è stato individuare il Direttore Generale che permetta di costruire insieme la necessaria programmazione aziendale, come peraltro richiesto dalla Legge Regionale di riferimento (L.R. 5/2008) che, all’art. 13 definisce questa figura quale “responsabile della gestione e del raggiungimento degli obiettivi” fissati dal consiglio.
Individuando il Direttore Generale, pertanto, si sono creati i presupposti necessari per dare vita alla nuova Azienda e per avviare la dovuta programmazione aziendale e l’elaborazione dei regolamenti richiesti dalla normativa, il tutto nel perseguimento dell’obiettivo strategico dello sviluppo e della riqualificazione dei servizi. Il CdA all’unanimità ha ritenuto di procedere con la nomina di un Direttore in condivisione con un’altra Azienda Pubblica di Servizi del territorio, come previsto sempre dalla normativa di riferimento. La co-gestione è un’opportunità che molte altre aziende stanno sperimentando perché permette di fare economie di scala attraverso una visione strategica condivisa, ritenendo, questa prospettiva, assai di “buon senso” nella fase dello start-up aziendale. Tuttavia, non appena definiti i criteri necessari, è volontà precisa del Consiglio di pubblicare un bando pubblico per la selezione di un Direttore generale individuato secondo criteri di trasparenza e meritocrazia
3. Respingiamo, altresì, con fermezza l’accusa di stagnazione mossa a questo Cda, accusa che, peraltro, non può che ripercuotersi anche sul ruolo che lo stesso Tartufoli ha svolto in questo spazio di mandato. Pur avvertendone la evidente pretestuosità, tuttavia sentiamo la necessità, per il senso di responsabilità che abbiamo nei confronti sia di tutte le persone che lavorano nella struttura che nei confronti della cittadinanza, di smentire con i fatti, provando a elencare alcuni dei punti salienti affrontati in appena 13 mesi del nostro mandato, e che più volte la stampa ha evidenziato:
– la risoluzione dell’annosa questione di Palazzo Filati in piazza Mazzini, per 20 anni una risorsa sprecata a causa di errori amministrativi e contenziosi legali. Oggi la transazione ha permesso di riprendere i lavori per la consegna del palazzo a settembre del 2012, permettendo quindi di recuperare una risorsa strategica per lo sviluppo dei servizi aziendali.
– il recupero di spazi per l’ampliamento dei servizi e dei posti letto. L’attuale CdA ha messo in discussione l’abitudine di mettere a disposizione gratuitamente il patrimonio delle IRCR ad altri enti che, sebbene per fini nobili, tuttavia impediva alle IRCR la possibilità di valorizzare il proprio patrimonio per i propri fini. E così ha recuperato ulteriori posti letto attraverso il recupero di un piano di Villa Cozza, ha trovato un accordo bilaterale con l’Asur per una gestione vantaggiosa per entrambi gli enti degli spazi concessi per la scuola infermieri, sta recuperando gli spazi dati in concessione per l’attività commerciale di una palestra privata allo scopo di ampliare il centro diurno Alzheimer.
– sono stati pubblicati i bandi pubblici per l’assunzione di personale a tempo indeterminato allo scopo di riqualificare il personale, in linea con la volontà manifestata da subito da parte di questo consiglio di mettere in discussione l’abitudine di procedere all’appalto dei servizi infermieristici a cooperative interinali, convinti che il personale stabile possa dare risposte migliori in termini di qualità del servizio, il tutto in piena condivisione con le organizzazioni sindacali rappresentative dei dipendenti.
Questi, tuttavia, sono soltanto alcuni dei passaggi salienti che hanno caratterizzato l’opera di questo consiglio e che, peraltro, sono stati tutti portati avanti con il prezioso contributo di tutti i dipendenti delle Ircr e, primo fra tutti per il ruolo ricoperto, del rag. Tartufoli.
4. Da ultimo, spiace che il segretario generale delle IRCR metta in discussione il necessario rapporto di fiducia che impone uno spirito di condivisione aziendale. L’attuale CdA fin dal suo insediamento ha manifestato totale fiducia nei confronti del segretario, ma anche della direttrice e del ragioniere. Insieme abbiamo discusso e confrontato le strategie migliori, confidando sulla conoscenza del personale e della storia delle IRCR. Tuttavia, ricordiamo che un CdA ha il mandato politico e fiduciario di scegliere e adottare le strategie ritenute migliori, e il personale deve assumersi la responsabilità di rendere esecutive le scelte e compiere correttamente il proprio lavoro. Si può non essere d’accordo su tutto e se ne discuta fino alla ricerca della maggior condivisione possibile, si può essere amareggiati se legittime aspettative dei dipendenti possano risultare disattese ma – e questo è un punto fermo – ciascuno ha un ruolo e per il bene dell’azienda quel ruolo va rispettato. E’ per questo motivo, dunque, che sorge qualche dubbio sulla reale volontà di parlare per il bene dell’azienda se il mezzo utilizzato è sollevare allusioni e sfiduciare, senza peraltro aver mai, prima di ora, evidenziato queste criticità al Consiglio. Non è compito del segretario sfiduciare il CdA né la classe politica che lo ha scelto, vieppiù dopo appena 6 giorni di vita dell’Azienda: l’Azienda non è un affare privato di chi la amministra, è un ente pubblico e come tale va garantito. Questa è la nostra missione.
Concludendo, ci permettiamo di affermare che l’attuale CdA è orgoglioso del lavoro fatto in questi 13 mesi, lavorando con impegno gratuito e onestà, con la fiducia del Sindaco e delle forze politiche, sempre ispirati ai principi di trasparenza e democraticità. Insieme, nel confronto, abbiamo fatto nascere la nuova Azienda di Servizi alla Persona, una grande risorsa strategica che doniamo alla città per lo sviluppo del welfare del territorio. Vorremmo essere giudicati sulla base del lavoro svolto in termini oggettivi e non sugli umori del momento. Lo statuto aziendale impone a breve l’adeguamento della composizione del CdA a cui solo, pertanto, spetterà la governance dello sviluppo dell’Azienda, di certo con la fattiva collaborazione di tutto il personale e del Direttore Generale. Siamo certi che il nostro lavoro abbia preparato il terreno per una sicura crescita nei servizi di qualità alla persona».
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Si possono conoscere le rette richieste per non autosufficienti, semiautosufficienti, autosufficienti praticati dalle Ircer di Macerata, confrontati con quelli di qualche comune viciniore, tipo Urbisaglia?