Si è concluso oggi a Macerata con la condanna dell’imputato a 16 anni di reclusione il processo a carico dell’albanese Armando Uka, di 25 anni, accusato dell’omicidio, aggravato, del connazionale Ardjan Shehag, di 39 anni, ucciso a colpi di pistola, presso il bar Asso di Cuori di Porto Recanati, il 13 gennaio 2011.
Nell’udienza di oggi, il pm Stefania Ciccioli, tenuto conto della riduzione di pena per il rito abbreviato, aveva chiesto la condanna dell’imputato a 18 anni. Per la parte civile era intervenuto poi l’avvocato Alessandro Brandoni, sostenendo la piena colpevolezza di Uka. Quest’ultimo, in una dichiarazione spontanea fatta nel corso dell’udienza, ha detto di avere reagito alle minacce di Shehag, accennando a controversie in sospeso, ma senza chiarire il movente dell’omicidio. Il legale di Uka, Umberto Gramenzi, ha difeso il suo assistito soprattutto evidenziando le attenuanti. Al termine il gup Enrico Pannaggi ha emesso la sentenza. Dei 16 anni irrogatigli, Uka ne ha già scontato uno, trovandosi nel carcere di Camerino già dal gennaio scorso.
Uscito dall’aula l’avvocato Brandoni ha dichiarato che “La famiglia non si ritiene soddisfatta della pena erogata vista l’efferatezza con cui è stato commesso l’omicidio”. Pertanto l’avvocato ha già palesato la volontà della famiglia di ricorrere in appello. Per il risarcimento dei danni alla famiglia il procedimento proseguirà con rito civile.
c. g.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati