La rabbia dei lavoratori dello Sferisterio in memoria di Francesco Pinna

Tecnici e operai maceratesi invitano le istituzioni a riflettere su quanto accaduto a Trieste prima del concerto di Jovanotti

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sferisterio_striscione_lavoratoriIeri pomeriggio a Trieste, Francesco Pinna, venti anni, è morto mentre stava montando il palco sul quale lunedì si sarebbe dovuto esibire Jovanotti per il suo Ora Tour. Da Mauricio Pasquali, tecnico del montaggio dello Sferisterio e rsu Slc Cgil di Macerata, riceviamo: 

«Purtroppo ci si accorge della grande quantità di lavoro operaio che c’è anche nel mondo dello spettacolo solo quando avviene una tragedia come quella di Trieste dove a causa del crollo di una impalcatura è morto Francesco Pinna un ragazzo di 20 anni. Si continua a parlare di tagli ai finanziamenti che vanno a colpire principalmente gli artisti o la cultura in genere  ed a giusto titolo perchè ciò riguarda tutti noi cittadini di quello che dovrebbe essere un paese civile e senza cui non ci sarebbe alcuna possibilità di sviluppo però spesso ci si dimentica di coloro che con competenze tecniche e  molta fatica consentono che tutto ciò che riguarda qualsiasi spettacolo si realizzi ed il pubblico possa goderne compiutamente. In Italia il mondo delle decine di migliaia di elettricisti, macchinisti, attrezzisti, montatori di palco, facchini etc…è quello che in un periodo di forte crisi economica paga le conseguenze più di altri di una competizione assurda che ti porta a lavorare sottopagato ed a farlo anche in condizioni di rischio di infotunio con pesanti orari di lavoro quando questo c’è ed a doverlo fare accettando anche le regole di appalti a ditte o cooperative che non controllano in maniera adeguata le norme di sicurezza ne tanto meno la corresponsione di una paga decente per non parlare di contributi  o di un eventuale  sostegno al reddito. E’  per questo con un certa rabbia che a nome dei lavoratori del Teatro Sferisterio di Macerata rivolgiamo un ultimo saluto a Francesco e d un invito alla cittadinanza ed a tutte le istituzioni a riflettere sull’accaduto senza versare per favore anche in questo caso lacrime di coccodrillo o rilasciare soliti commenti o frasi di circostanza…»

 



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