Per ora è un movimento di outsiders, ma con la chiara intenzione di candidarsi a diventare una lista civica in vista delle prossime elezioni comunali. Ed il nome non reca né colori politici né stemmi di partito, ma solo un “Vince Civitanova”. All’interno professionisti della società civile, la maggior parte dei quali neofiti della politica che hanno però deciso di scendere in campo. Tra coloro che costituiscono questo movimento lista saltata fuori dal cappello di una parte della società civile e fino ad ora sconosciuta ai più ci sono Nico Petrelli, Glauco Di Emidio, Enrico Giardini, Marco Zallocco. E già c’è pronto un sito che spiega le motivazioni della discesa in campo, una sorta di manifesto: “Vince Civitanova nasce come un movimento di responsabilità della società civile – scrivono nella homepage – ha preso forma spontaneamente, da un gruppo di cittadini, professionisti in vari settori, che non hanno mai preso parte in prima persona alla vita politico-amministrativa di Civitanova, ma che in qualità di cittadini hanno a cuore la propria città”. Al centro del piano programmatico la condanna verso “Il Palazzo”, non solamente l’amministrazione o la politica cittadina: “quello che si è verificato, negli ultimi anni, e nelle nuove generazioni, è stato un graduale disinteresse e allontanamento alla vita politico-sociale della città, in quanto ognuno di noi è stato sempre più “distratto” dalle proprie attività personali, limitandosi solamente a criticare, quando qualcosa non andava. Chiacchiere da bar, che possono essere un utile sfogo personale, ma che in realtà non possono portare a nessun cambiamento. Noi crediamo che, quando un cittadino non si rende partecipe alla vita politico-amministrativa, indipendentemente dalla parte politica, la sua critica perda di credibilità, ma soprattutto di utilità. Una provocazione questa, affinché prenda moto il riavvicinamento dei cittadini alla partecipazione attiva alle problematiche che individualmente coinvolgono loro e le categorie di cui fanno parte. Il nostro oggi è quindi un movimento di opinione, che cerca di riaccendere una scintilla di responsabilità civile negli animi dei Civitanovesi, e se questo avesse luogo, si potrebbe pensare anche ad un progetto più grande”.
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