Domenica a Tolentino Roberto Tallei presenta il libro “La donna del soldato. Tutta la verità sul delitto di Melania Rea”

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Roberto-Tallei

Lo scrittore Roberto Tallei

Domenica 11 dicembre 2011, alle ore 17.30, all’Auditorium della Biblioteca Filelfica presentazione del libro, edito da “EdizioniAnordest”, “La Donna del Soldato. Tutta la verità sul delitto di Melania Rea” di Grazia Longo e Roberto Tallei.
Intervengono Roberto Tallei, giornalista di Sky Tg24 e autore del libro, il Sindaco di Tolentino Luciano Ruffini e l’Assessore alla Cultura Massimo Marco Seri. Modera i lavori la giornalista del TG5 Beatrice Bortolin.

Tutta la verità sul delitto di Melania Rea di Grazia Longo e Roberto Tallei. Salvatore, Melania, Ludovica: lui, lei, l’altra. Un triangolo di amore e di morte, maturato all’ombra di una caserma femminile. “Salvatore? È un Don Giovanni che si è sempre destreggiato tra una bugia e l’altra”. Rompe il silenzio Ludovica P., la soldatessa che dal 2009 aveva una relazione con Salvatore Parolisi, il caporalmaggiore in carcere con l’accusa di aver ucciso la moglie Melania Rea. Le dichiarazioni inedite della giovane sono contenute in “La donna del soldato”, il libro-inchiesta scritto da Grazia Longo e Roberto Tallei, pubblicato da Edizioni Anordest e in vendita da mercoledì 23 novembre. “Mi fidavo di lui perché mi ha confessato tutta la sua vita, tutte le palle che ha dovuto raccontare. Poi però mi diceva che con me era diverso, che con me era sempre sincero perché si trovava bene. E io gli credevo. Credevo che lui fosse cambiato per me”, si è sfogata Ludovica, che si dice ancora assolutamente convinta dell’innocenza di Parolisi. “Lo conosco da oltre due anni, so com’è fatto. Non ha mai portato con sé un coltello. Mai. Anzi sfotteva i suoi colleghi che avevano l’abitudine di avere sempre dietro il coltellino ricevuto in dono dalle allieve a fine corso. Ho conosciuto Salvatore come uomo, ma anche come istruttore e so bene che in tasca non aveva coltelli. E poi, perché avrebbe dovuto uccidere la moglie?”. Per i giudici proprio la relazione extraconiugale tra Parolisi e la soldatessa è il possibile movente dell’omicidio. Salvatore potrebbe aver perso la testa per lo stress derivante dal dover gestire una vita parallela. Ma Ludovica non ci crede: “È un uomo di grande lucidità e comunque un bugiardo non è un assassino. Le sue menzogne, certo, mi hanno distrutta. Ma questo non cambia assolutamente la mia convinzione della sua innocenza”. Salvatore ha continuato a scrivere lettere alla sua amante anche dal carcere. E Ludovica vorrebbe incontrarlo per parlargli a tu per tu. Ma non delitto, con cui è sicura che lui non c’entri nulla. “Lui continuava a dirmi che mi amava e che si stava separando dalla moglie. Ora voglio sapere perché mi ha mentito”.

 



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