di Roberto Scorcella
Che amasse le piante è fuor di dubbio. Peccato che la tipologia di pollice verde scelta fosse, però, fuorilegge tanto da far scattare ai suoi polsi le manette. Il “giardiniere” è un 55enne disoccupato di Sant’Angelo in Pontano, Roberto Patalocchi, che aveva allestito una serra di canapa indiana in un container fuori dalla propria abitazione per la coltivazione invernale e 100 metri quadrati di orto all’esterno per quella estiva. Scoprirlo, fino a questa mattina, era risultata un’impresa proibitiva per i carabinieri in quanto l’orto era stato ricavato sbancando il terreno e facendovi crescere intorno rovi ed arbusti. A tradire l’uomo sono stati i consumi esagerati di energia elettrica che, uniti ai suoi precedenti specifici, hanno portato al blitz odierno nel corso del quale i militari della Compagnia di Tolentino hanno sequestrato complessivamente 80 piante di cannabis indica (pianta da cui si ricava la marijuana), bilancini di precisione, lampade, stufe, ventilatori, vari prodotti fertilizzanti, una macchina per il sottovuoto, alcune confezioni di semi, altri materiali ed attrezzature, oltre a 2.300 euro in contanti. Il quantitativo di marijuana da essiccare e poi smerciare (al netto dei tronchi e dei rami), è di 36 chili. A destare i sospetti dei militari, che da tempo seguivano i movimenti di Patalocchi, anche l’acquisto in grandi quantità di speciali fertilizzanti, difficilmente utilizzabili per coltivare un normale orto di casa.
In un fazzoletto di terra di circa 100 metri quadrati posto nelle adiacenze di casa, Roberto Patalocchi aveva allestito, dotandolo di tutto il necessario, il proprio “orticello”, dove con cura quasi amorevole accudiva circa 60 piante, ricche di infiorescenze, che avevano ormai raggiunto un’altezza di tre metri ed erano già pronte per essere raccolte. Per continuare la produzione anche fuori stagione, nel cortile di casa, invece, aveva collocato da diversi anni un container all’interno del quale aveva l’ambiente adatto installando potenti lampade, ventilatori ed altri accorgimenti idonei a creare il microclima ideale a far crescere, anche velocemente, le preziose piantine. Infatti, l’uomo possedeva una vera e propria biblioteca sulla coltivazione della canapa e sul come sfruttarne al meglio le caratteristiche. La casa, infine, costituiva il laboratorio dove essiccava e trattava il prodotto finito fino a confezionarlo anche sottovuoto per conservare l’ottima qualità della droga.
Secondo gli inquirenti, Patalocchi smerciava marijuana non solo nel maceratese, ma anche nel fermano. Ora dovrà rispondere di coltivazione, produzione e spaccio di sostanze stupefacenti e per questo è stato arrestato e tradotto presso la casa circondariale di Camerino a disposizione del pubblico ministero Procura di Macerata, Enrico Riccioni.
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..ma piantiamola!!!!!!!!!!!!!!!!ahahha
In un paese dove governano mafiosi perversi e dove molti parlamentari sono cocainomani, fa molto scalpore un’uomo che in galera ci và per aver coltivato delle piante che da secche possono essere fumate. Infatti in questo caso i soldi se li è presi lui direttamente e non la mafia internazionale! forse è ora di rivedere le leggi sull’argomento e sarebbe anche ora fare un pò di informazione.
Chissà quando metteranno fuori legge le vigne…dato che l’alcool causa ancora circa 25.000 morti all’anno…
@ Giglioni
Ma con l’alcool basta “bere moderatamente”, cosicchè moderatamente lo Stato può incassare le accise sulla vendita degli alcoolici.
…infatti…la differenza sostanziale tra alcol e droghe è che con l’alcol per alterare sensibilmente le capacità psichiche e sensoriale è necessario l’abuso: posso bere un bicchiere di vino o di birra, durante il pasto, per il semplice gusto di assaporare il vino e la birra, … l’effetto “sballante” è solo eventuale e legato all’abuso; viceversa, con le droghe, non esiste un effetto immediato diverso dall’alterazione dello stato mentale e sensoriale… non esiste il piacere del fumare una canna, dello sniffare cocaina (anzi penso che sia fastidioso inizialmente, non avendo esperienza è solo una supposizione) o iniettarsi eroina … ma l’unico piacere è quello derivante dall’effetto alterante della sostanza …
Il veleno è sempre e solo nella dose, di qualsiasi sostanza solida/liquida/gassosa.
Il problema è la gestione delle dosi…per qualcuna più semplice per altre meno.
Ma bravi,belle capre che siete! Viviamo in un Paese governato da mafiosi che impiegano il tempo che dovrebbero utilizzare per migliorare il futuro dei cittadini; sniffando cocaina in parlamento, scopando le vostre figlie minorenni con prome…sse da grandeur, ridendo divertiti delle vostri morti siano esse state causate da disastri naturali, incompetenze edilizie o inumani turni di lavoro, denigrando le vostre parole, sputando sul vostro futuro, disintegrando giorno dopo giorno la vostra dignità mentre mansueti gli strisciate ai piedi in cerca di una briciola che viene rigettata dal biascicare della loro bocca..ma per loro, per questo governo, per questo sistema di merda, niente, nemmeno un bisbiglio..invece tutti in piedi a sdegnarsi di un uomo come noi che ha coltivato cannabis in giardino; una pianta che i nostri nonni e nonni dei nostri nonni hanno sempre coltivato, una pianta definita miracolosa perchè con essa si potrebbe costruire tutto, una pianta che se ci avessero permesso di continuare a coltivare, invece di imbottirci la testa con la bufala che è una “droga pericolosa”, avrebbe evitato il problema mondiale dell’inquinamento, una “droga” tanto pericolosa che mai nella storia gli è stata potuta attribuire alcuni decesso o malattia, anzi viene persino utilizzata come erba medica..