Giovani Tolentino, patron Maccari ci crede:
“Vogliamo conquistare la finale play off”

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Il presidente dei Giovani Tolentino Leonardo Maccari

di Paolo Del Bello

Con 47 punti, quarto posto riacciuffato all’ultimo grazie alla sconfitta interna del Castelraimondo, i Giovani Tolentino si confermano vera sorpresa del girone. Sorpresa solo in parte, infatti l’organico e la competenza del tecnico Mercanti valgono i vertici della classifica. Il peso psicologico del primato ma soprattutto alcuni gravi infortuni, hanno determinato la flessione di rendimento accusata nei primi mesi del 2011. Noi siamo andati ad ascoltare la voce del presidente Leonardo Maccari.

Ad inizio anno aveva posto l’obiettivo di stazionare nella parte sinistra della classifica. Risponde con i fatti a chi considerava l’obiettivo un po’ presuntuoso?

“Il valore della  squadra è assolutamente di vertice, come poi dimostrato. Ad inizio stagione, occhi esterni potevano considerare i play off un obiettivo presuntuoso, ma per chi come noi vive l’ambiente GT giorno dopo giorno, la possibilità di finire ai piani alti della classifica è stata sempre una certezza”.

Se consideriamo i numerosi infortuni e le partenze di gennaio possiamo dire che avete affrontato il girone di ritorno con mezzi addirittura inferiori a quelli che avevate lo scorso anno in terza. Riuscirete ad essere competitivi nei playoff?

“Gli infortuni che abbiamo subito nell’arco della stagione hanno superato, per numero e gravità, anche la più pessimistica previsione. Solo per la lesione dei legamenti del ginocchio abbiamo perso per il resto della stagione 6 atleti più altri incidenti di “routine”. L’organico ridotto al minimo ha obbligato Mercanti a continue variazione tattiche e a dover schierare forzatamente atleti, che avrebbero invece necessitato di riposo ma che mai si sono tirati indietro. Questo deve costituire uno stimolo maggiore per coloro che avranno l’onore di andare in campo e la fortuna di vivere l’esperienza dei play off. Ritengo la classifica finale veritiera e quindi, affrontare un avversario tosto e abituato a lottare in partite di alto livello, sebbene ci ponga sulla carta come sfavoriti, ci fa credere comunque che la nostra competitività non sia da meno”.

La scelta di non cercare sostituti è stata dettata da esigenze societarie o da una precisa scelta di non toccare alcuni equilibri all’interno del gruppo?

“L’equilibrio all’interno dello spogliatoio sta alla base di tutte le nostre scelte, per tale motivo, a gennaio, non siamo intervenuti in entrata sul mercato. Inoltre contavamo sul pieno recupero di 2 convalescenti non ancora utilizzati in stagione. Purtroppo De Angelis ha avuto una pesante ricaduta nella partita di rientro, per Piersanti invece il recupero è stato più lungo, ma ora è concretamente disponibile per le gare di playoff”.

A soli 25 anni con 3 campionati alle spalle è il più giovane presidente: play off sfiorati in Terza al primo anno, vittoria del campionato al secondo anno, play-off  raggiunti all’esordio in Seconda categoria. Sta sfatando tutti i luoghi comuni che indicano sponsor influenti, budget illimitati ed esperienza come ingredienti principali per il calcio di oggi?

“Penso che sponsor, esperienza e budget non costituiscano solo un luogo comune, ma siano effettivamente alla base di una società vincente. Chiaramente non è il nostro caso. Siamo giovani ma stiamo acquisendo esperienza di giorno in giorno e di situazione in situazione, i meriti dei risultati finora ottenuti vanno a tutti coloro che con me, quotidianamente si impegnano con sacrificio e dedizione a sostenere la causa G.T. Il nostro limite purtroppo è il budget ridottissimo e la permanente impossibilità di potersi avvalere di sponsor importanti. Per rendere l’idea, il nostro budget è lo stesso di una squadra di terza categoria da playout nonostante il nostro progetto, partito 3 anni fa, abbia riportato allo sport agonistico oltre 20 ragazzi che col calcio avevano chiuso da tempo. Intuizioni fortunate, ma anche capacità di analisi ci hanno permesso di indovinare quasi tutte le decisioni importanti soprattutto per quanto riguarda le scelte dei tecnici (Cimarelli e Mercanti n.d.r.) e di qualche big tra i giocatori. Purtroppo il recupero sportivo e l’aggregazione sociale, sono argomenti che non godono della considerazione di quanti invece ci aspettavamo volessero sostenere e condividere la nostra causa. Infine mi preme precisare che il raggiungimento dei playoff non è il nostro obiettivo finale. Sebbene consapevoli del valore assoluto del risultato colto all’esordio in seconda, e della maggiore esperienza del Serralta, è nostra intenzione onorare al meglio l’impegno e far e di tutto per conquistare la finale”.



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