Un milione di volte CM

di Filippo Davoli, Giancarlo Liuti, Mauro Montali e Maurizio Verdenelli

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Ieri Cronache Maceratesi ha tagliato un traguardo importante superando un milione di contatti. Ringraziando tutti voi che ci seguite quotidianamente per una volta ci permettiamo di parlare di noi e per questo abbiamo chiesto a Filippo Davoli, Giancarlo Liuti, Mauro Montali e Maurizio Verdenelli di esprimere un giudizio su Cronache Maceratesi. E’ grazie anche a queste prestigiose collaborazioni esterne che il nostro giornale riesce a presentare un prodotto ricco di contenuti con la consapevolezza di poter crescere. Abbiamo voluto vedere cosa effettivamente pensano di noi questi giornalisti (o scrittori nel caso di Filippo Davoli) che nel corso degli anni si sono fatti apprezzare a Macerata e non solo. Noi  siamo felicissimi di poter ospitare le loro firme sperando si possa portare avanti questo progetto comune per arricchire di informazione la nostra comunità. Un ringraziamento speciale va poi al nostro fotoreporter Guido Picchio che da diversi mesi ha arricchito il nostro giornale con le sue foto ed è diventato uno di noi. Grazie agli altri collaboratori che con grande passione hanno sposato questo progetto. Grazie a tutti da Matteo, Andrea, Alessandra e Paolo.

Filippo Davoli – Carissimo Matteo Zallocco,

le tue “Cronache maceratesi” – che ormai sono pure le nostre – hanno il pregio di una cura online pari a quella che un direttore di giornale riserva a un supporto cartaceo.

Questa attenzione – che è “paternità responsabile” anche per il buono e il giusto spazio riservato alla libertà dei lettori/commentatori, virtù che è impossibile e, anche laddove possibile, limitata nelle testate di carta stampata – verrà premiata. Anzi, è già ampiamente premiata, come testimonia il counter del tuo sito. Segno che nelle piccole cronache della “piccola città” (Thorton Wilder docet) si va scrivendo una storia comune che è bella e che meriterà di essere ricordata quando – il più tardi possibile – queste cronache diventeranno altro o, comunque, non ci saranno più. Ti abbraccio con grande stima”

Giancarlo Liuti – L’aver  superato il milione di contatti nel primo anno di attività e il procedere al ritmo di settemila contatti al giorno – non soltanto a Macerata, si badi bene, ma al di là di ogni confine territoriale – dimostrano che di “Cronache maceratesi” la nostra città aveva bisogno, un pressante bisogno di partecipazione, dialogo, confronto, dibattito e informazione corretta, non condizionata da pressioni politiche o da interessi commerciali, la qual cosa, purtroppo, non mi pare che sia la virtù prevalente della stampa locale. Eppure sono queste, dovrebbero essere queste, le basi deontologiche e quindi etiche sulle quali si fondano la natura e la funzione sociale del giornalismo. Princìpi desueti, oggiorno, princìpi d’altri tempi, roba del passato. Ed ecco allora un ulteriore merito di “Cronache maceratesi”: l’aver saputo coniugare il rispetto di questi ahimé vecchi princìpi con un nuovissimo e modernissimo sistema di comunicazione. Il passato che si lega al futuro e lo rende migliore. Ad majora, cari colleghi!

cronache maceratesi foto

Mauro Montali – Un milione di contatti in poco più di un anno. Non ci poteva essere un migliore “buon natale” per Cronache Maceratesi. Evviva. Tanto di cappello ai ragazzi, Matteo Zallocco in testa ovviamente, che, con grazia giornalistica e fredda determinazione  di cronaca, hanno fatto volare questo quotidiano “online” ben al di là delle aspettative iniziali. Un successo grande che testimonia, innanzitutto, di un prodotto appetibile e ben fatto, dando conto di tutto quel che succede ed anche di quello che non appare, ma che è in fieri. Una formula, che un pò per caso, un pò per scelta,  ha colto il favore del pubblico. O meglio del “popolo” di Cronache Maceratesi. Attorno al giornale, infatti, si è raccolto, fin da subito, uno “zoccolo duro” di lettori. E di lettori “interventisti”. La platea dei lettori, poi, si è via via ingrandita fino ad arrivare, com’è adesso, ai settemila contatti giornalieri. Ecco, io colgo una cosa importante. Ed è questa: al di là della bravura o meno della redazione, esiste una ricchezza della società maceratese da non sottovalutare. C’è una rabbia di informazione. C’è una voglia di partecipazione enorme. Macerata è viva. Giancarlo Liuti ha ragione. Macerata vuol progettare il suo futuro. La città è sicuramente inquieta (come tutte le altre) ma è piena di energie inespresse, oltrechè quelle storicamente strutturate e sul campo. C’è un’altra Macerata, dentro e fuori le mura, che aspetta d’essere rappresentata, o meglio rappresentarsi. Cronache Maceratesi, secondo me, ha colto, forse fortuitamente lo ripeto, quest’occasione. Che non può essere sprecata. Auguri e complimenti, CM. Un abbraccio a Matteo, ad Alessandra (un evviva per la Pierini, ovunque essa sia), ad Andrea, a Paolo l’informatico. Un abbraccio da un vecchio cronista che, purtroppo per lui, ama Macerata.

Maurizio Verdenelli – Quando Matteo (Zallocco) al bar “da Pierino” un pomeriggio di inizio ottobre  2008 mi chiese di riprendere per Cronache Maceratesi la  rubrica “Sussurri e grida” che in anni lontani (e per niente rimpianti) aveva reso autorevole e “gettonata” l’edizione maceratese de “Il Messaggero”, pensai che fosse un po’ svitato. Poi dicendogli di sì, calcolai mentalmente quanto sarebbe potuta durare “la cosa”. Perché se era vero che la mia firma manteneva ancora appeal presso i lettori (anche) di questo territorio, era vero anche e di più, tanto di più, che gli eterni mandarini maceratesi non avrebbero tollerato più di tanto il ritorno del “nemico” di Roma, qual’io ero: “nemico oggettivo” per autonomia ed indipendenza di ogni potere consolidato. Matteo invece, a differenza di altri, ha tenuto duro e con lui Alessandra ed Andrea. Così Sussurri e Grida, trapiantata con successo in Cronache maceratesi, ha potuto contribuire a fare nello spazio di poco più di un anno il giornale online più letto della provincia: incredibile successo in una città che non fa crescere nessuno e che soprattutto non perdona successi di sorta. Cin cin! E ad malora!

Nelle foto: il grafico delle statistiche con la crescita delle visite mese per mese e la redazione mobile di CM.



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