Indesit Company è ancora al top della classifica delle imprese marchigiane 2011 della Fondazione Merloni (giunta alla sua XXVI edizione), con 2,8 miliardi euro di fatturato, -1,9% rispetto al 2010. Al secondo posto la Ariston Thermo spa (1,2 miliardi, +5,7% sullo scorso anno) seguita dalla Tod’s con 893 milioni di euro (+13,5%), che però ha un utile di esercizio più alto (135 milioni) e una redditività maggiore (15,2%).
Nettamente distanziate le altre imprese della classifica curata da Valeriano Balloni e Donato Iacobucci e basata sui bilanci consolidati di 50 gruppi e su quelli ordinari di oltre 200 società marchigiane. Al quarto posto c’è la Acraf spa, salita di una posizione rispetto allo scorso anno, seguita dalla Biesse Spa, sesta nel 2010. Scende di due posizioni e da quarta diventa sesta la Elica spa. Con pochi cambiamenti figurano tra le prime dieci anche Fileni Simar, Api Energia, Poltrona Frau e – anche se fuori classifica – la holding Fimag spa, finanziaria della famiglia Guzzini. Tra l’undicesimo e il ventesimo posto figurano la Bag spa di nero Giardini, IGuzzini Illuminazione, Scavolini e Lube e Zeis Excelsa, mentre scende alla ventiduesima posizione il gruppo Clementoni. Da segnalare il boom della Alluflon spa (dal 45° posto al 26°) trainato dall’export.
Escono dalla classifica le Cartiere Miliani di Fabriano, assorbite dal gruppo Fedrigoni. In base ai dati raccolti il 2011 è stato caratterizzato dall’interruzione nel secondo semestre della fase di recupero avviata dopo la crisi del 2009. Nel complesso dell’anno il valore delle vendite della classifica è cresciuto del 3,5%. Ma la debole crescita delle vendite stesse non ha consentito al sistema regionale di recuperare i livelli pre-crisi. Nonostante tutto, però, le imprese marchigiane hanno mostrato una sostanziale tenuta dei livelli occupazionale (+0,5%). Ad una crescita modesta dei volumi di attività si è associato un generale peggioramento della redditività. La percentuale di imprese con risultato d’esercizio negativo è passata dal 22% del 2010 al 27%. Tra i settori con migliore performance di crescita ci sono i prodotti in metalli, pelli, cuoio e calzature (le tre principali imprese Tod’s, Bag e Imac hanno recuperato i livelli pre-crisi), gomma e plastica. Invece registrano segni negativi i settori legati alle costruzioni e alla casa: minerali non metalliferi, mobile e arredamento, elettrodomestici. “Qualità, innovazione e internazionalizzazione sono le chiavi per uscire dalla crisi” secondo Francesco Merloni, presidente della Fondazione Merloni, il quale ha ricordato che le Marche “sono la regione più manifatturiera d’Europa. Ma secondo Merloni, gli imprenditori debbono anche ritornare “allo spirito della ricostruzione del dopoguerra, altrimenti non andiamo da nessuna parte”.
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non bisogna farsi belli con i fatturati; i numeri bisogna darli tutti…anche quelli dei licenziati, dei cassintegrati e dei mobilitati!