«Una Regione che amministra l’esistente,
rinvia le scelte e scarica i costi sulle persone:
per i giovani solo 3,8 euro a testa»

ANALISI - Impietoso il giudizio del consigliere regionale Pd Leonardo Catena sul bilancio approvato di recente. «Conti in ordine e poco altro. Nessuna scelta coraggiosa sulla sanità né sulle aree interne. E nel 2026 acqua e rifiuti non potranno più aspettare»

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Leonardo Catena, consigliere regionale Pd

«Nell’ultima sessione del Consiglio regionale è stato approvato il bilancio di previsione 2026 e la Regione conferma, purtroppo, la mancanza di una visione e di una strategia capaci di guardare al futuro della nostra comunità. Emerge una gestione prudente dei conti, ma senza misure in grado di incidere realmente sulla vita quotidiana dei cittadini.

Il problema di questa manovra non è solo ciò che non fa, ma l’idea di Regione che esprime: una Regione che amministra l’esistente, rinvia le scelte e finisce per scaricare i costi sulle persone». Così Leonardo Catena, consigliere regionale del Partito Democratico, commenta la manovra approvata dalla maggioranza regionale.

«Sarebbe servita una manovra capace di indicare una nuova direzione di sviluppo e di utilizzare in modo strategico le risorse disponibili. Invece il bilancio da oltre 5 miliardi di euro tiene i conti in ordine, ma è privo di una visione all’altezza delle criticità delle Marche – sottolinea Catena – in una Regione con una crescita economica debole, nonostante le risorse del Pnrr e della ricostruzione, dove aumentano le disuguaglianze, si impoverisce il ceto medio, prosegue lo spopolamento delle aree interne e la sanità pubblica è in sofferenza, rivendicare solo i conti in regola non basta. I conti hanno senso se migliorano la qualità della vita delle persone. Un’alternativa credibile parte da una scelta chiara, che riguarda la vita concreta delle persone e dei territori: usare le risorse regionali per rafforzare la sanità pubblica, creare lavoro di qualità, sostenere i giovani e garantire servizi, invece di limitarsi a gestire l’ordinario».

Sul fronte sanitario, Catena sottolinea come oltre tre quarti del bilancio regionale siano assorbiti dalla sanità, senza però un vero cambio di passo. «Senza scelte coraggiose resteranno lunghe liste d’attesa, pronto soccorso in difficoltà, una medicina territoriale incompiuta e l’assenza di un piano straordinario sul personale – prosegue l’ex sindaco di Montecassiano – la giunta annuncia una revisione del Piano sociosanitario, riconoscendo di fatto che quanto fatto finora non ha funzionato. Un’alternativa esiste: investire sulla medicina territoriale, integrare davvero sanità e sociale e fare della riduzione delle liste d’attesa una priorità politica».

Capitolo giovani: «Alle politiche per i giovani viene destinato 1 milione di euro – aggiunge Catena – considerando che nelle Marche vivono circa 265mila ragazze e ragazzi, parliamo di 3,8 euro a testa: una cifra irrisoria, insufficiente ad affrontare i problemi reali. Un’alternativa credibile significa lavoro stabile, salari dignitosi, accesso alla casa, innovazione e rientro dei giovani qualificati. Il sociale resta l’anello debole di questa manovra. I servizi per disabili, anziani e famiglie dipendono ancora da fondi temporanei, senza una programmazione stabile. Ritardi nei contributi, carenze dell’assistenza domiciliare e mancanza di integrazione sociosanitaria continuano a pesare sulle famiglie, soprattutto nei territori più fragili».

Allo stesso modo, Catena critica l’approccio verso le aree interne: «Senza sanità, trasporti e lavoro, i borghi restano slogan e continuano a svuotarsi – dice l’esponente dem – un’alternativa vera è riportare servizi essenziali e opportunità nei territori: i borghi devono tornare a essere comunità vive».

Infine, le scelte rinviate: «Il 2026 sarà l’anno in cui la giunta non potrà più evitare decisioni fondamentali su servizio idrico e gestione dei rifiuti. Anni di rinvii hanno già prodotto costi più alti e disservizi sulla pelle dei cittadini. Governare significa decidere. Tenere i conti in ordine non basta se peggiora la qualità della vita dei marchigiani. L’alternativa a questo bilancio è una Regione che sceglie di investire sulle persone, sul lavoro e sui servizi. Il mio impegno per il nuovo anno sarà costruire e proporre un’alternativa, insieme ai cittadini e agli amministratori locali, avanzando proposte serie e concrete, vigilando sulle scelte della giunta e dando voce a tutti, in particolare a chi oggi non si sente rappresentato».



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