
La cerimonia di ieri
di Laura Boccanera
Il sorriso bianchissimo e sempre aperto sugli altri e i suoi ricci nerissimi e ribelli ora sono lì, nel murales della sala corsi della Croce verde di Civitanova che, da oggi, porta il suo nome. Giacomo Diomedi, il volontario morto a luglio di quest’anno a Montegranaro avrebbe compiuto oggi 35 anni. E per l’occasione la Croce verde ha voluto ricordarlo con una “festa”.

In tantissimi sono arrivati da Cascinare, i suoi amici, i tanti colleghi, i volontari, tutti coloro che in vita lo hanno amato e apprezzato. E c’erano anche i genitori, commossi ma grati per l’affetto che li ha circondati, il fratello di Giacomo con la moglie e la nipotina. In centinaia per celebrare un momento di raccoglimento e commozione con lo scoprimento della targa e l’inaugurazione del murales che raffigura Giacomo, un’opera dell’artista Ilaria Pellerito, che ha trasferito sulla parete i contorni del volto di Giacomo, lo sguardo aperto sugli altri, quei ricci indomabili e il sorriso sempre vero, mai di circostanza.

Presenti anche i sindaci di Sant’Elpidio a Mare Gionata Calcinari e di Civitanova Fabrizio Ciarapica, don Mario Colabianchi, che ha benedetto il murales, e il parroco di Cascinare don Emanuele, insieme alle autorità civili e religiose.
A prendere la parola è stato il presidente della Croce Verde, Cesare Bartolucci, che ha ricordato Giacomo come «molto più di un semplice volontario, una presenza costante, un punto di riferimento, un esempio silenzioso ma potentissimo di altruismo, dedizione e umanità». «Con il suo impegno – ha sottolineato – ha portato conforto, sicurezza e vicinanza a chi ne aveva più bisogno. Lo ha fatto con umiltà, professionalità e soprattutto con il cuore. Questo spazio sarà non solo un luogo operativo, ma anche un segno di memoria e dell’identità. A nome di tutta la Croce Verde, e con profonda gratitudine, voglio ringraziare la sua famiglia. Giacomo, non avremmo mai pensato di dover intitolare una sala a te. Le parole sembrano vuote ed inadeguate di fronte al dolore che stiamo provando. Sarà impossibile dimenticare il tuo sorriso, le tue buone maniere, la tua educazione. Eri un ragazzo di altri tempi, con quella gentilezza silenziosa che lasciava il segno. Sempre disponibile, sempre presente, sempre rispettoso con tutti».

Bartolucci ha ricordato anche il contributo concreto di Giacomo nelle attività quotidiane, a bordo delle ambulanze, nelle iniziative associative e persino nella paziente ricostruzione dell’archivio storico giornalistico della Croce Verde. Durante la cerimonia è stata scoperta anche una targa all’ingresso della sala e presentato il murales realizzato dall’artista Ilaria Pellerito: «non conoscevo Giacomo – ha raccontato – ma quest’opera è nata dai racconti e dai ricordi di chi l’ha conosciuto. Un’immagine pensata per restituire emozioni, un sorriso o una lacrima, e per ricordare che, anche nel dolore, c’è ancora un orizzonte davanti a noi».

A seguire la cerimonia è proseguita con il suono del silenzio scandito dal trombettista e con la preghiera del volontario, letta dal responsabile dei militi Diego Perrone. Commoventi anche gli interventi dei sindaci di Sant’Elpidio a Mare e Civitanova: «Oggi è un momento di ricordo ma anche di festa di cui Giacomo sarebbe stato contento – ha detto Calcinari – vedere tante persone qui, non come presenza di circostanza, ma portatori di ricordo e affetto rende il valore di Giacomo», mentre Ciarapica ha ricordato come questa giornata sia al contempo significativa e simbolica: «Unire la celebrazione di un compleanno all’intitolazione di una sala significa trasformare l’assenza in presenza, il dolore in responsabilità, la memoria in impegno quotidiano».

Dopo il momento istituzionale è stata la volta della festa vera e propria nel garage dell’ente, dove è stato proiettato un video dei momenti più belli di Giacomo nell’associazione, facendo commuovere tutti i presenti. Poi due band di musicisti, amici di Giacomo, hanno suonato e animato la partecipazione al buffet voluto dai familiari per ricordare e riabbracciare, attraverso chi gli ha voluto bene, quel figlio strappato troppo presto alla comunità e ai suoi cari.
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