
Carabiniere soccorso al comando provinciale di Macerata a causa di un guasto legato alla canna fumaria di una caldaia. È successo intorno alle 20 di ieri, con i vigili del fuoco che sono intervenuti alla caserma di via XX Settembre nel centro di Macerata. Il problema che si è verificato è legato alla giunzione di una canna fumaria, che si è guastata.
Da questa è iniziato ad uscire del fumo che si è propagato nel sottotetto e tra le intercapedini raggiungendo la zona dove ci sono gli uffici e la centrale operativa. Un militare che si trovava in servizio lì ieri sera si è accorto della presenza del fumo e ha chiamato i vigili del fuoco. Immediatamente sono state aperte le finestre per far aerare i locali. I vigili del fuoco, giunti sul posto, hanno riscontrato la presenza di monossido di carbonio. Al militare in servizio è stato dato il cambio ed è andato al pronto soccorso per controlli. È stato poi dimesso nel giro di un paio d’ore, gli è stata riscontrata una lieve intossicazione, nessuna conseguenza grave comunque e non gli sono stati dati giorni di prognosi.
«In un giorno di festa, quale il Natale, dove la frase più pronunciata è “Auguri di un sereno Natale a te e famiglia”, purtroppo non è stato così per il collega in servizio alla Centrale operativa del comando provinciale carabinieri di Macerata. Si è sfiorata la tragedia», così il segretario generale provinciale del sindacato Unarma, Antonio Voto.
Durante il turno di sevizio «il collega della Centrale operativa e il militare di servizio alla caserma si sono accorti che una nube di fumo fuoriusciva dal controsoffitto e da una canna fumaria e stava invadendo i locali dell’intero stabile – racconta Voto -. Prontamente hanno allertato i vigili del fuoco i quali sono arrivati sul posto per le valutazioni del caso». «È inconcepibile che in una struttura militare, dove ogni cittadino debba trovare riparo e sicurezza, si rischi di morire per esalazioni di monossido di carbonio. Inoltre denunciamo la vetustà dello stabile» dice il vicesegretario generale provinciale Antonio Ernesto.
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